I simulatori per le ricerche subacquee

I simulatori per le ricerche subacquee E possibile lavorare a grandissima profondità sotto l'oceano? I simulatori per le ricerche subacquee II punto essenziale: la riduzione progressiva della differenza di pressione - Laboratori cilindrici e sferici d'acciaio ricreano le condizioni che si osservano alle varie quote - Soggiorni "sperimentali" di parecchie settimane Lo sviluppo della ricerca sottomarina ha posto complessi problemi soprattutto inerenti al lavoro umano a grandi profondità, per determinare quanto i'uomo possa rimanere a lavorare in piena efficienza fìsica e psichica sul fondo del mare in relazione alla profondità, al tempo di permanenza, d'immersione e d'emersione. A tale scopo, da alcuni anni, vengono sempre di più diffusamente impiegati dei simulatori terrestri per la ricerca sottomarina. E' utile ricordare, per meglio illustrare le esperienze che saranno sviluppate in questi simulatori, che le furzioni vitali dell'organismo umano richiedono un rifornimento continuo di ossigeno, che, reperito trami te i polmoni, dal gas respirato (normalmente aria) viene trasportato nel sangue. Un certo tasso di ossigeno è sempre presente nel sangue mentre il tasso di scambio dipende dalla pressione dell'ossigeno nel gas di respirazione. Questa pressione ha un limite inferiore dell'ordine di i 0,5 atm. Vi è un limite quanj titativo sotto il quale l'ossiI geno non è sufficiente a mani tenere la vita e un limite sui periore della pressione parIziale dell'ossigeno inspirato (oltre il quale esso diventa tossico) che dipende dalla durata dell'inalazione. Di conseguenza, la pressione parziale dell'ossigeno (prodotto della percentuale d'ossigeno con¬ tenuto nella miscela per la pressione totale della miscela) dovrà essere mantenuta costante in relazione alla profondità d'immersione e quindi alla pressione ambiente. Ciò si potrà ottenere aggiungendo nel gas di respirazione un altro gas di riempimento, che riduca la percentuale di ossigeno nella miscela totale. Il limite Questo gas sufficientemente inerte comporta la necessità di una decompressione dopo l'immersione, ed ha un'azione tìsico-chimica sui tessuti cerebrali del sommozzatore. L'aumento di pressione dei gas di respirazione è necessa¬ rio per permettere ai polmoni la dilatazione, vincendo la pressione ambiente. La funzione di portare il valore della pressione respiratoria a quella ambiente è esplicata automaticamente dai normali apparecchi d'immersione. In seguito alla aumentata pressione del gas inerte, i fluidi del corpo umano assorbono un certo quantitativo di tali gas, trasformandoli allo stato liquido in un tempo relativamente breve. Quando la I pressione ambiente tornerà a ■ decrescere (emersione), oc| correrà un maggior tempo per permettere al gas inerte liquido di trasformarsi allo I stato gassoso e quindi di es¬ sere espulso dal corpo umano attraverso la respirazione. Poiché il corpo umano sopporta un certo grado di sovrasaturazione da gas inerti, basterà che il sommozzatore ritorni alla superficie gradualmente in modo da permettere senza difficoltà la trasformazione e l'eliminazione dell'inerte. Una riduzione di pressione troppo rapida produce un malessere normalmente attribuito ad una bolla d'aria. Per risolvere questi problemi si sono costruiti simulatori terrestri costituiti da laboratori pressurizzati che creano le condizioni analoghe a quelle che l'uomo può riscon- trare alle diverse profondità sottomarine. Inoltre in essi si sviluppa la ricerca su nuovi macchinari ed apparecchi sottomarini e si persegue la soluzione di problemi tecnici subacquei. I servizi Questi laboratori, costituiti da elementi cilindrici e sferici in acciaio saldato comunicanti attraverso varie aperture di passaggio, formano delle camere di soggiorno, d'immersione, per i soggetti alle esperienze, per gli apparecchi, per il deposito delle attrezzature. L'osservazione esterna e l'illuminazione avvengono dall'esterno attraverso oblò ed i servizi di climatizzazione, igienici, acqua fresca, respirazione, energia elettrica sono alimentati attraverso prese sui contenitori; il tutto per garantire un soggiorno anche di parecchie settimane. Sono attualmente in costruzione simulatori per effettuare esperienze fino a 1000 metri di profondità subacquee. Finora è stato accertato che, per scendere e sopportare una pressione subacquea di 300 metri, per l'adattamenI to del corpo umano occorre i 1 ora circa, mentre per risalire dalla medesima profondità alla pressione atmosferica, sono necessarie 88 ore. La durata quindi per un tale esperimento è di circa quattro giorni. Ugo Bellometti Camera dimmersione Cabine di soggiorno ad Elio Schema di funzionamento dei nuovi simulatori

Persone citate: Elio Schema, Ugo Bellometti