Romantiche di sera

Romantiche di sera Concluse le sfilate parigine dell'Alta Moda Romantiche di sera I grandi sarti sembrano scegliere la "moda pronta", ma di lusso - Mantelli lunghi fino al polpaccio e tacchi bassi dell'olandese Nelissen - Gli abiti ad abat-jour di Cardin - Nina Ricci propone cappelli "maschili" in feltro e velluto - Giubbotti, giacconi e zoccoli vertiginosi per la donna di Paco Rabanne (Nostro servizio particolare) Parigi, 31 luglio. Robert Nelissen, olandese, con antenati marinari e costruttori di dighe, a cinque anni vestiva le bambole. Ora. viso stretto e acuto, capelli e occhialoni scuri, più giovane dei suoi ventinove anni, veste le donne da Castillo, che ' in rue du Faubourg Saint-Honoré ha messo su il suo ate* lier - boutique, legno candido e acciaio, dove un tempo aveva sede la prestigiosa Galerie Charpentier. Nelissen ama confidare che si sente un artista ma il suo scopo è quello di diventare un uomo d'affari: ambizioso ma prudente, ottimista ma realista, ha infatti presentato, ad un'ora pressoché antelucana, per gli orari detla Haute Couture, le nove del mattino, una collezione Alta Moda, strettissima pdrente d'un prèt-à-porter di lusso, all'insegna della donna «essere misterioso di cui occorre conservare il mistero». In mantello in lana doublé face greggio e bianco, lungo fino al polpaccio su un insieme di tunica in jersey verde mela e pantaloni marrone, in mantello otto noni in Shetland nero su gonna in crespo di lana nero e tunica color mostarda, più che misteriosa la donna di Castillo è apparsa elegante, spigliata, grazie anche ai tacchi piuttosto bassi in confronto a quelli visti fin qui e ai berrettoni di Jean Barthet. I sarti parigini non vogliono rischiare, sono pronti allo squisito décalage dell'Alta Moda in prèt-à-porter, sia pure di lusso. Non tutti possono contare su una clientela fedele, come Jacques Griffe, autore di ottimi tailleurs, guarniti di ampi colli in pelliccia, di mantelli di colore unito o scozzesi con profonde pieghe impunturate sul dorso, di monacali chemisier da sera, solcati da bellissime oatene alla vita. O come Madame Grès che ama la varietà, mette tutto il proprio orgoglio nel non ripetere mài un modello e riesce sempre a stupire con i suoi numerosissimi abiti da sera, tuniche pagliettate rivelate in trasparenza da mantelli in chiffon o abiti tutti un drappeggio, ricoperti da immense cappe in cachemir bianco. Non tutti i couturier? sanno trovare la forza di restituirci la parigina con la si- Ihouette ardita, pronta, costi quel che costi, a trascorrere un gaio inverno, come ha fatto Carven con la sua donnauccello, colma di colore, di piume, di piccoli abiti neri scollatissimi e di vestitìni scozzesi da scolara di gran classe. Accanto a chi appone il sigillo «Alta Moda» ad un buon prèt-à-porter di lusso, ci sono sarti come Pierre Cardin e Nina Ricci, che sfilano nel calendario della Haute Couture, aggiungendo quaranta, cinquanta modelli alle proprie collezioni prèt-à-porter, già vedute in aprile. Pierre Cardin l'ha almeno spiritosamente dichiarato e n , e o e poiché ciò cine interessa questo creatore è sempre la ricerca della forma e del taglio inediti, va detto che in questa sua «giunta alla derrata» ci ha regalato la visione di mantelli e soprattutto abiti dallo stile spoglio, con il volume più ampio, trattato in modo nervoso e dinamico. Busto sottile, scavo e maniche ampi, molti dei suoi modelli hanno effetti di vita alta, da cui parte ora un volani in sbieco, ora una piega profonda. Un fuoco d'immagini nuove, che si esalta la sera: doppia corolla alla scollatura di fourreaux appena svasati, abiti ad abat jour, costituiti tutti da volant, dalla mantellina sulle spalle alla gonna e quelli à spirale, con le maniche incrociate sul petto, in un volo in terrotto. Da Nina Ricci, che ha tenuto a precisare trattarsi «di una collezione Alta Moda nella sua totalità, anche se un certo numero di modelli verrà realizzato in limitato tiraggio boutique», tutt'altro discorso. E' apparso chiaro che l'unico accento, non si dice inventato, ma ripetuto con testarda insistenza dal mattino alla gran sera, è costituito dalla cintura. La donna disegnata per Nina Ricci da Pipart sembra voglia contraddire proprio con questa eterna cintura di vernice o di cuoio, la malinconica austerità di una linea netta, sottile per il giorno, quanto di dolcificato romanticismo per la sera. Le sue cose più probabili sono i mantelli ed i tailleurs di pretto stile inglese, in tweed, di tutti i colori ma soprattutto beigecammello, grigio e bianco, da portare con le cloches di Jacques Le Brigant, in feltro, in velluto, del tutto simili al [cappello maschile. Se il prètà-porter è l'unica scappatoia. l'Alia Moda francese non si avventura più in formule poco riproducibili, cadendo però pressoché nella confezione. Più coerentemente Yves Saint-Laurent è rimasto fermo alle sue due collezioni l'anno, anche se privilegiati giornalisti di riviste americane sono stati ammessi a vedere i suoi pochi modelli esclusivi d'Alta Moda. L'unica è consolarsi con Paco Rabanne che ogni spunto della propria collezione destina alla realizzazione pratica su scala industriale eppure riesce ad inventare sempre qualcosa di nuovo e di irripetibile. Facendo lavorare ai ferri il vinyl con la pelliccia. Paco Rabanne ha realizzato giubbotti, giacconi, cappotti multicolori e gonfi, lunghissimi pantaloni di linea Jean da portare con zoccoli vertiginosi. Lucìa Sollazzo a l o pscishtspnsmeofslaj[

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