A scuola tra i ghiacci

A scuola tra i ghiacci Saper spendere A scuola tra i ghiacci Vacanza per ardimentosi: una settimana in un rifugio a 2690 metri di altezza - Sotto la sorveglianza di guide alpine si fanno esercitazioni "di roccia e di ghiaccio" sempre più difficili Per chi è ancora in città, oppresso dalla canicola e dai rumori, i sogni sono tutti Fate Morgane: distese oceaniche percorse da brezze rinfrescanti, ghiacciai suggestivi do-, ve il silenzio è l'unico compagno. In attesa delle vacanze ormai vicinissime Giuseppe si accontenta di un cubetto di ghiaccio e mille progetti ambiziosi. Ha diciassette anni. Ha strappato ai genitori una promessa ed ha urgente bisogno del nostro consiglio: « Sono un appassionato dell'alta montagna — scrive — ed il mio più grande desiderio è quello di frequentare una scuola d'alpinismo. Sarebbe meraviglioso poter trascorrere anche solo pochi giorni in un rifugio, imparare a fare ascensioni, procedere in cordata, prendere confidenza con le nevi eterne. I miei genitori me lo permetterebbero quest'anno, ma esiste una scuola del genere e quanto costa?». Un ambiente selvaggio per chi ama la natura ** Sulla sella dello Chatelet fra i ghiacciai del Freney e del Brouillard, in un ambiente isolato e selvaggio, a 2690 metri sul livello del mare, c'è il rifugio dove il sogno di Giuseppe potrebbe realizzarsi. E' il rifugio « Franco Monzino », sede della scuola di alpinismo « Monte Bianco » delle guide di Courmayeur. Il luogo è noto: un grandioso anfiteatro delimitato da una parte dalla cresta del Brouillard e dall'altra da quella di Peuterey. La parete ovest della Aiguille Noire du Peuterey fiancheggia con i suoi strapiombi il terreno sul quale si svolge la scuola, che dispone di due palestre di roccia di datticamente validissime, con vie in crescente scala di difficoltà. Un richiamo irresisti bile per chi ama vivere in mezzo alla natura ancora incontaminata. « Si fanno tutte le esercitazioni di roccia — ci spiega una guida —: salite, discese in doppia e in libera, manovre di corda, recuperi. Le esercitazioni di ghiaccio invece avvengono di solito sul ghiacciaio del Brouillard, sul qua le pendii, seracchi e crepacci offrono l'opportunità di impiegare la tecnica più progredita in questa difficile specialità ». Chi non ha -coraggio si ritiri subito: questa è una scuola per giovani dal cuore di leone. Possono iscriversi allievi di ambo i sessi, purché di età superiore ai 14 anni; per i minorenni è necessaria l'autorizzazione scritta del padre. Inoltre il direttore dei corsi ha la facoltà di escili dere, anche durante lo svolgimento dei turni, quegli eie menti che non fossero rite nuti idonei, dal punto di vista della disciplina, del fisico o della moralità. Una garanzia per le famiglie. Equipaggiamento adatto nel sacco da montagna Quota di partecipazione: 110 mila lire per ogni turno di 7 giorni. Nella cifra sono compresi « il soggiorno nel Rifugio con pensione completa e pernottamento in box a sei cuccette con coperte; il trasporto del partecipante e del suo bagaglio da Courmayeur alla Valle Veni e viceversa alla fine del corso; l'assistenza didattica delle guide di Courmayeur nelle esercitazioni di palestra, di roccia e ghiaccio, nelle ascensioni, nell'uso pratico sul terreno del materiale alpinistico della scuola messo a disposizione degli allievi; l'istruzione teorica da parte di insegnanti qualificati sulle nozioni tecniche e culturali relative all'alpinismo con l'aiuto di proiezioni; una polizza di assicurazione infortuni; l'attestazione, mediante diploma e distintivo, della frequenza al corso ». Per partire occorre un equipaggiamento adeguato ed in tccsudcbrbpatsssaglcttured«vpE tal modo il costo della vacanza purtroppo aumenta ancora. Se infatti i neofiti dispongono quasi certamente di un paio di pantaloni lunghi di flanella, velluto o fustagno, calze di lane, maglioni e giubba, utili come completo da riposo, può darsi che npn abbiano un sacco da montagna, privo di tasche esterne e di armature, necessario per il trasporto del vestiario in sostituzione delle valigie, sconsigliate dagli esperti della scuola. Sono indispensabili anche mutande lunghe e maglie di lana, camicie di flanella di lana e pantaloni di lana chiusi al ginocchio («assolutamente inadatt-i — secondo i tecnici — quelli di velluto »), una giacca di piumino, «il riparo ideale per il bivacco ed il momento di gran freddo », le scarpe da montagna, « scelte tra i modelli migliori con suola rigida, munita di vibram-montagna, non troppo sporgente dalla tomaia ». E ancora calzettoni, ghette, guanti, copricapo, occhiali da ghiacciò. Per le ragazze che volessero avventurarsi in una vacanza insolita alle alte quote ricordiamo che il guardaroba dell'alpinista non concede nulla alla moda: « Si deve badare soltanto alla funzionalità dei singoli capi », bisogna proteggersi dal freddo rigido ed essere liberi nei movimenti. La civetteria non si addice ai temperamenti sportivi. Giorni d'avventura al fianco dei ragazzi Un'altra iniziativa della scuola d'alpinismo « Monte Bianco » favorirà probabilmente la vacanza di molti ra¬ gazzi, anche più giovani di Giuseppe. Parenti ed amici hanno la possibilità di trascorrere con gli iscritti ai corsi i primi due giorni del turno prescelto. Costo complessivo: 19 mila lire a persona. I genitori più apprensivi potranno seguire in qualità di osservatori le lezioni e le esercitazioni pratiche degli allievi, provare l'emozione di una notte immersa in quel silenzio profondo che solo le alte vette sono riuscite a mantenere inviolato. La prova sarà cosi entusiasmante da convincere più d'uno a tornare a scuola, tra i ghiacci. Specialità marinara: sarde alla casalinga Ecco una ricetta gustosa per le signore che non trascurano la preparazione di ottimi manicaretti neppure durante le vacanze. Chi è al mare e può procurarsi pesce freschissimo, provi queste « sarde alla casalinga » di Giovanni Garbagnoli. Dodici grosse sarde fresche, 2 manciate di pane grattugiato, una manciata di formaggio pecorino grattugiato, 5 acciughe salate, il succo di un'arancia, un po' di uva sultanina e di pinoli. Olio d'oliva, sale e pepe quanto basta. «Si sventrano le sarde con cura — spiega il cuoco — si privano della testa e si lavano bene, dopo aver tolto la lisca. L'operazione va fatta con cautela, perché il taglio non deve arrivare al dorso. Si prepara quindi il ripieno: si versano tre cucchiai d'olio in una padella e si mette su fuoco moderato. Si unisce subito il pane, finché sarà ben abbrustolito. Si toglie quindi dal fuoco e si unisce alle acciughe, precedentemente pulite, lavate e fatte sciogliere sulla fiamma in qualche cucchiaio d'olio; si aggiungono il formaggio, il succo d'arancia, l'uva sultanina ed i pinoli. Si condisce il tutto con sale e pepe. Con il composto si riempiono le sarde, quindi si richiudono cercando di dare ad ognuna la forma originale. Si dispongono in una tortiera unta di olio con qualche fogliolina di lauro, si spruzzano d'olio e si fanno cuocere in forno molto caldo per circa 15-20 minuti ». Una ghiotta sorpresa per i mariti che trascorrono al mare soltanto i weekends.

Persone citate: Brouillard, Fate Morgane, Franco Monzino, Giovanni Garbagnoli, Noire

Luoghi citati: Courmayeur