Stupore e allarme nelle acque di Gaeta per la comparsa di una grande balena di Adriaco Luise

Stupore e allarme nelle acque di Gaeta per la comparsa di una grande balena Arrivata nel golfo attraverso lo Stretto di Gibilterra Stupore e allarme nelle acque di Gaeta per la comparsa di una grande balena Il mammifero era lungo una quindicina di metri - Il cetaceo è stato spinto al largo da una vedetta dopo 18 miglia d'inseguimento - Paura dei bagnanti (Nostro servizio particolare) Gaeta, 31 luglio. Una balena di gigantesche proporzioni, lunga una quindicina di metri, è comparsa ieri nelle acque del golfo di Gaeta suscitando stupore e sbigottimento in quanti hanno avuto l'insolita occasione di imbattersi nel grosso mammifero. Per evitare che il cetaceo si arenasse sul litorale di Sperlonga e del Circeo, gremito di bagnanti, dato l'allarme, ha preso subito il mare una motovedetta della capitaneria su cui si è imbarcato lo stesso comandante del porto col. Franco Marzio. Dopo un inseguimento protrattosi per 18 miglia, alle prime ombre della sera l'imbarcazione è riuscita a spingere al largo la balena. Poi il colonnello Marzio, per mancanza di carburante, ha dovuto desistere e ha puntato su Terracina. «Era uno spettacolo impressionante — ha detto il comandante del porto di Gaeta — e se non ci fosse venuta meno la nafta l'avremmo seguita ancora chissà per quanto tempo. Molte imbarcazioni da diporto l'hanno incrociata ma non ha destato troppo spavento. La sua mole ha suscitato soltanto una grossa soggezione. E' un guaio serio se questi animali finiscono sulle spiagge. Si decompongano e noi non siamo attrezzati per una evenienza del genere. Seppellirli è un lavoro immane, meglio che restino in acqua. E' la prima volta che vedo una balena così grossa, ma è la terza in cui mi imbatto durante la mia carriera. La prima conoscenza la feci ad Oriona, dieci anni fa. Si era arenata sulla spiaggia. L'altra ad Ostia, nel 1967, sull'arenile di Castelfusano. Destano tanta meraviglia», A dare per primo la notizia del gigantesco mammifero nelle acque di Gaeta è stato ieri pomeriggio il dottor Vittorio Simeone, di 49 anni, dirigente del porticciolo nautico Flavio Gioia. Era uscito per un giro di perlustrazione su un «Dory 17», un motoscafo lungo cinque metri e mezzo e dotato di due motori da 50 cavalli ciascuno, in compagnia del dottor Valerio Natili, di Rapallo, e dell'ingegner Ernesto Marcucci, di Roma. A tre miglia da Monte Orlando, ha avvistato a poco meno di 15 metri dalla sua imbarcazione una massa enorme che si sollevava dall'acqua. «Aveva una andatura piuttosto lenta e ogni minuto e mezzo emergeva per quattro o cinque volte con grandi spruzzi d'acqua. Sollevava onde alte sei metri e il mare rimaneva agitato e mosso come dopo il passaggio di un transatlantico. Cacciava dallo sfiatatoio posto al sommo del capo un abbondante vapor acqueo. Che spettacolo stupefacente! Disturbata dai nostri motori, la balena, di color grigio piombo, quasi nero, con delle ferite o delle incrostature sul dorso — non saprei precisare — ha cambiato rotta e si è portata sotto San Vito, a circa 300 metri dalla costa. Mi sono preoccupato che potesse arenarsi su un basso fondale e abbiamo fatto da battistrada con evoluzioni del motoscafo tirandocela dietro». Il tratto di mare pullulava di natanti da diporto e il primo pensiero del dottor Simeone è stato quello di avvisare via radio il dipartimento marittimo e contemporaneamente di mettere sull'avviso quanti, a bordo di battelli o gommoni, erano in quella zona. Agli occupanti di un canotto — sei parsone intente a pescare — che si trovava nelle immediate vicinanze del cetaceo, è stato gridato: «Attenzione, sta per sopraggiur.gere un'enorme balena, fate presto, allontanatevi verso la spiaggia». L'allarme ha suscitato dapprima incredulità e scetticismo e il pensiero è corso subito ad uno scherzo di pessimo gusto. Poi la veridicità della notizia si è annunciata con tutta la sua evidenza, con una forza propulsiva eccezionale, e gli occupanti del gommone si sono messi a vogare disperatamente tutti insieme per mettere tra la balena e loro quanta più distanza fosse possibile. Frattanto, dal porto di Gaeta prendeva il mare la motovedetta «C.P. 113», con a bordo il colonnello Marzio e il dirigente dell'ufficio tecnico capitano Serafico Moretti. Raggiunta la zona di mare indicata, il dottor Simeone poteva tranquillamente rientra re, mentre si inziava l'operazione per tenere lontano dalla costa il cetaceo. Alle prime ombre della sera, verso Punta Stendardo, dopo ore e ore di tallonamento, il mammifero si è avviato verso il mare aperto. Sull'insolita comparsa della balena nelle nostre acque sono state avanzate molte ipotesi. Secondo gli esperti dell'aquarium di Napoli, questi grossi cetacei, che vivono nei mari artici e le cui specie vanno estinguendosi per la spietata caccia loro data negli ultimi anni, migrano periodicamente in cerca di cibo e di aree meno fredde, soprattutto nel periodo della riproduzio ne. Non si esclude che il mammifero, comparso a Gae ta, abbia seguito qualche grossa unità e attraverso lo stretto di Gibilterra sia giunto nel Mediterraneo fino nel Tirreno. Adriaco Luise

Persone citate: Ernesto Marcucci, Flavio Gioia, Franco Marzio, Monte Orlando, Serafico Moretti, Valerio Natili, Vittorio Simeone