A Bardonecchia il piano regolatore cerca di salvare le ultime zone verdi

A Bardonecchia il piano regolatore cerca di salvare le ultime zone verdi A Bardonecchia il piano regolatore cerca di salvare le ultime zone verdi Presentato ieri dal commissario prefettizio dottor Di Giovine - "Tiene conto dello sviluppo che sarà portato dal traforo del Fréjus" Bardonecchia, città di conline ecentro turistico. Quale sarà il suo futuro? E' possibile prevedere il suo sviluppo, pilotarne l'espansione nell'interesse della collettività? La risposta, positiva, è stata data ieri dal commissario prefettizio dott. Di Giovine che ha presentato il nuovo piano regolatore generale della città. Quello vecchio risale al '58, all'epoca Bardonecchia poteva con. siderarsi un Comune privilegiato. « Ma — ha detto il commissario — non si prevedeva ancora il successivo boom urbanisticoil piano non valeva a salvaguardare appieno il patrimonio naturala ». Cosi si ebbe un « dilagare dedificazione episodica e inconfrollata », tante case abitate solodue mesi all'anno, e poco o niente servizi, attrezzature spor;necentri sociali. Il dott. Dì Giovine ha aggiunto: « Occorreva inodificare il piano regolatore giànel '67, dopo la legge urbanisticaponte. Quando giunsi a Bardunecchia nell'aprile '71 la mia attrazione è stata subito richiamata sul problema edilizio. Ed ora eccoci pronti con una varianteche intende ristrutturare i'assetto urbanistico della citta e deterritorio comunale, specie dove sono state fatte, anch' recentemente in modo vistoso, mutevoltrasformazioni edilizie ,. carattere speculativo ». Il nuovo piano, redatti, dall'arch. Ognibene, è stato deliberato venerdì, e affisso ir. Comunper 24 ore fra sabato e domenica, suscitando curiosità, commenti, qualche avversione. Ora l del paesaggio vanno di pari pas so u ha aggiunto 11 commissario, II nuovo piano salvaguarda anzi tutto « l'industria principale di Bardonecchia », cioè gli sport in vernali, creando un vincolo pe le aree destinate o da destinarsi alle attrezzature sciistiche ( spe. eie per i collegamenti fra impian ti diversi). Bloccate anche le po che aree verdi ancora esistenti nel centro, cerne la pineta (« tut delibera dovrà ottenere l'appro vazione del Comitato regionale di controllo. Poi chiunque potrà lare le sue « osservazioni », du- rante i 30 giorni di pubblicazio- ne, «per migliorare qualitativa- mente il piano ». L'ultima parola spetterà al presidente della Re- gione, ma la salvaguardia è già operante, In sostanza il Comune ha vo. luto tener conto delle nuove leg- gi, compresa quella sulla casa, della decisione definitiva di rea- lizzare il traforo del Fréjus e dei progetti per l'autostrada TorinoBardonecchia, del programmi di sviluppo provinciali e regionali, a Sviluppo urbanistico e chiesa to quello che ancora si potevarecuperare ») L'edilizia privata dovrà essere d'ora in poi « maggiormente qua-liticata », attraverso plani parti-correggiati o di lottizzazione,con 11 recupero di opere di urbanizzazione come scuole, piscine, palestre, centri collettivi, parcheggi ecc. In certe zone sorge ranno solo alberghi, anche tipo ii residence ». Le strade infine: solo traffico pedonale in via Medall, ì portici prolungati tino alia| stazione e al Borgo Nuovo, parte i del viale S. Francesco riservato ai pedoni nel tratto che attraver ! sa la pineta. La maggiore linea Ci espansione cittadina e previ I sta verso la Valle Stretta e la I Francia. Conclude il dott. Di Gio vine: « Abbiamo creato uno stru mento più moderno prevedendo lo I sviluppo imponente che avrà Bar i donecchia. Funzionerà? Lo vedre | mo dai risultati ». ; f

Persone citate: Di Gio, Di Giovine, Dì Giovine, Ognibene

Luoghi citati: Bardonecchia, Francia