La gonna domina la moda

La gonna domina la moda Alle sfilate romane prevalgono le linee sobrie e pratiche La gonna domina la moda Le donne l'indosseranno con serie mantelle, giacche spiritose, camicette di seta - Tra i colori prevale un marrone fulvo, con punte di verde bandiera o ruggine - Tailleurs tutti bianchi o tutti neri, dal cappello alle calze, agli stivali - I nuovi modelli di Enrica Sanlòrenzo, Biki, Germana Marucelli e del sarto Martieri (Nostro servizio particolare) Roma, 17 luglio. Enrica Sanlòrenzo è nemica della passerella. La moda, pensa giustamente, non è uno spettacolo. Chi osserva i modelli deve vederseli sfilare davanti nella dimensione d'uno spazio normale, ad immagine della strada o del salotto, per captarne meglio la validità. Questa volta però, per esigenze organizzative, non le è stato permesso, come nella precedente stagione, di cancellare la pedana, sostituendola con incrociate guide di tela bianca, stese sul tappeto della «sala Ritz» al Grand Hotel, dove si svolgono le sfilate romane d'alta moda, inaugurate sabato: a elidere nella fantasia la passerella, ci è stato ordinato di fingerci un ideale quadrato bianco, rasoterra. Ma la collezione della giovane stilista torinese può fare a meno di tanta puntigliosa ricerca d'ogni assenza di messa in scena, esprime comunque t'intento d'una linea femminile e sobria, attuale e polemica, nel nitore della sua grazia sartoriale e nella sensibile scelta dei toni di colore, della mano dei tessuti. In cammello double-face verde, rosso q mosto, i tre modeìli della ' prima uscita hanno indicato su quale segreta eleganza punti la donna d'inverno della Sanlòrenzo: chiusa in perentorie mantelle, in spiritosi giacchini, che solo sul dorso divengono mantelle, con o senza spacco, procede stivalata, calze e maglioncino nella tinta viva del double-face e porta la gonna. Una gonna tutta nuova, arrotondata sui fianchi, a vita alta con arricciatura, che sfiora il ginocchio. Tessuti di morbidissima lana in tutta la gamma dei marroni fulvi, con punte di verde bandiera o ruggine, gonne a pieghe o bombe, giacchini che raggiungono appena la vita, talora con piccolo rimborsé sul dietro, e splendide camicette in seta brillante e ricca, color delle sorbe e del mattone, con piegoline e sciarpette, fermate da una spilla-gioiello Coscio, in tartaruga e oro, a forma di banana. A tratti questa figura giovanile può apparire spoglia, castigata, una vedovina di lusso, in tailleur tutto bicnco o tutto nero, dalla calottino alle calze, agli stivali. Le tinte nette e forti, brillanti, smeraldo, zaffiro e rubino sono esplose nelle tute da montagna in ricciuto kalgan, con inserti di pelle alle articolazioni come nelle tute spaziali, realizzate per Sanlorenzo da Viscardi, prodigiosamente sottili e nei lunghi chemisiers da sera, in vapo- I bune, una giornalista rosi, leggeri tessuti di elegante grafismo. Ritorna il nero e il viola in abiti dalla gonna arricciata, lunga a terra e dal carpino senza spalline, vivo di paillettes e ricami. E per le freddolose il bolero di struzzo di vivace colore. Che il trionfo della gonna sia nell'aria insieme a un ritorno a linee rigorose, l'ha confermato Germana Marucelli con i suoi abiti e mantelli dai grandi colli e polsi come lunghe camicie da uomo sbieche, in lane morbide ma compatte, e tutti giocati su una geometria d'incastro in colori contrastanti e decisi, verde e giallo, fucsia e rosa, blu e rosso, banana e terra di Siena. L'unico ad aver ìnesso sullo stesso piano la gonna e i pantaloni è stato Martieri, unendoli a soprabiti e giacconi di gran volume, dal collo rotondo, la manica in un solo pezzo, di linea scivolata e con cintura: le gonne a pieghe, svasate o a portafoglio, larghi i pantaloni, all'insegna del rosa abbinato al bianco e nero. Poi stamane ha sfilato Biki e si è fatta avanti una figura femminile quieta, pratica con dolcezza, d'eleganza sommessa, che non solo ritorna alla gonna e al tailleur tradizionale, di colore spento e pacato anche nette tinte vive, ma si contenta d'una fascia, in lana, in pelle, in feltro, invece del cappello, e se decide di portarne mio, con i mantellini appena enfiati nel dorso, sceglie il copricapo da beduina del deserto a svolazzarle grigio intorno al viso. La donna di Biki veste completi di giacca e gonna, diritta la giacca a spalle morbide, diritta o a pieghe la gonna e li ricopre di un gilè di linea piramidale, in tessuto a contrasto o in pelle scura: il blu polveroso, il principe di Galles avana, il verde reseda sono i colori dominanti e poi il grigio della flanella. Allora il tailleur si accorda con un mantello double-face tinta su tinta in color chartreuse, celeste o rosa. A tanta saggezza, espressa dai creatori d'alta moda, àncora presenti in un colendario molto sfoltito per lontane e recenti defezioni (27 le Case iscritte), non sembra tuttavia corrispondere, a livello organizzativo e promozionale, uno sforzo concorde, opportuno a consolidare la funzione dell'alta moda, se. la possiede, o a rinnovarla in un momento certo non felice, nella drammatica situazione dei tessili e nelle baffute d'arresto entro il settore abbigliamento. Sabato scorso, all'inaugurazione delle sfilate romane, nella Sala della Promoteca, in Campidoglio, crisi e problemi sono stati ricordati in ogni discorso, ma le parole più aderenti al momento attuale le ha dette Loris Abate, vicepresidente della Camera nazionale della moda italiana, quando ha invitato a considerare che molti Paesi, senza alcuna tradizione nella moda, cercano di crearsela, mentre da noi. che dovremmo soltanto difenderla, vige il lamento per nulla costruttivo. Di questa atmosfera, incline al mormorio e all'incubo gentile del prèt-à-porter vittorioso, si permeano le sfilute romane. La moda italiana, si sa, è masochista. Il premio Emanuele Nasi per articoli che la studino e la facciano conoscere all'estero, è stato assegnato ad Hebe Dorsey, i delTInternational Herald Trinon i (SgdgsdmltcldpngccttsnNppdartvmcCaLcerto tenera nei riguardi dei problemi della moda italiana. Teneri, è vero, non lo sono neanche gli osservatori di casa nostra: ma il corrispondente premio riservato alla stampa italiana, non è stato assegnato. Lucia Sollazzo ì è l à r a o o a e o i a a a Roma. Un abito da sera presentato da Biki per la moda autunno-inverno '72 (Tel. Ap)

Persone citate: Emanuele Nasi, Enrica Sanlòrenzo, Germana Marucelli, Hebe Dorsey, Loris Abate, Lucia Sollazzo, Sanlorenzo, Viscardi

Luoghi citati: Galles, Roma, Siena