Giovane si uccide sconvolto dal rimorso di avere investito una donna con l'auto

Giovane si uccide sconvolto dal rimorso di avere investito una donna con l'auto In un mese tre suicidi perché ossessionati dagli incidenti Giovane si uccide sconvolto dal rimorso di avere investito una donna con l'auto Un perito tecnico di 28 anni - La disgrazia un anno fa - La donna si è salvata, ma egli è vissuto nell'incubo: "Avrei potuto ucciderla" - Si impicca nell'alloggio a Nichelino - Il cadavere trovato dopo una settimana Un perito tecnico di 28 anni si c ucciso, sconvolto perché con l'auto aveva investito una donna. E' la terza persona in meno di un mese chf, sl t0Slie la '"«^f che coinvolto in un incidente stradale. Il 19 giugno il tassista Luciano Alessio, 41 anni, si ucci-de nel garage con i gas di scarico della propria auto. Una set. timana prima, mentre trasportava una donna Incinta all'ospedale, aveva avuto un incidente. Per lo choc, la donna aveva perduto 11bambino. L'inchiesta aveva dimostrato che nello scontro il tassista non aveva avuto alcuna responsabilità: l'uomo è stato distrutto dal rimorso e dall'angoscia per una colpa non sua. Il 6 luglio il camionista Lodovico Accomo, 41 anni, collega lo scappamento dell'auto con un tubo di gomma all'interno dell'abitacolo, si chiude nella vettura, avvia il motore e muore asfis siato. Un suicidio che ripete in maniera drammatica quello detassista Alessio. Sei mesi prima l'Accomo aveva investito una donna, morta 60 giorni dopo all'ospedale. Era rimasto sconvolto, per un mese era stato ricoverato in casa di cura. Ossessionato dal ricordo, passava le giornate in casa, senza rivolgere parola ad alcuno. Ne è uscito ipomeriggio del 6 luglio, per andare ad uccidersi sul piazzale vicino alla galleria del traforodel Pino. La stessa angoscia, la medesima ossessione tormentavano Pietro Campassi, il giovane perito trovato Impiccato ieri nel suo alloggio a Nichelino. Un ragazzo allegro, esuberante, pieno di vita Un buon impiego alla Nebiolo possibilità di carriera. Un'esisten za serena, tranquilla. Un anno la, una sera, mentr percorreva in auto na Madam Cristina, il Campassi ha investi j io una donna che, ricoverata in | pericolo di vita, guariva dopo j Seguivano scene strazianti di sconforto. Poi una grave forma ! di esaurimento. Incubi. Manie di ; persecuzione, « Mi cercano con le i loro auto. Mi inseguono. Non ca-alcuni mesi di ospedale. Per il giovane è incominciato un lungo, penoso ealvario. Era tormentato dal rimorso. Ai genitori riI peteva: « Avrei potuto ucciderla ». 1 pisco cosa vogliano da me ». | Viene ricoverato in ospedale. noscono la fidanzata, questo pro getto appare inspiegabile. Ma non osano contraddirlo. Il Campassi Ne esce apparentemente più tran, quillo. Ma non guarito. 11 ricordo dell'incidente è impresso nella sua memoria. Quattro mesi fa una decisione improvvisa: « Vorrei sposarmi. Vado ad abitare nell'alloggio che ha lasciato la nonna, a Nichelino ». I genitori lo ascoltano sgomenti. Non co- sistema nell'appartamento di corso Massimo d'Azeglio, a Nichelino. Solo. Del matrimonio non parla più. Ha lasciato l'Impiego alla Nebiolo per « trovare qualcosa di meglio». Mercoledì della scorsa settimana è a pranzo dai genitori. Più taciturno del solito. Il giorno se. guente il fratello Giorgio, 30 anni, va a trovarlo. Suona, nessuno risponde. Venerdì una vicina incontra il giovane perito lungo le scale. Pallido, lo sguardo assente. La donna ricorda: « Mi è passato accanto quasi senza vedermi ». Poi più nulla. Il fratello torna a cercarlo altre due volte. Niente. I vicini non sanno nulla. Ma nei giorni scorsi, un odore insopportabile esce dalla porta dell'alloggio. Ieri Giorgio Cam passi torna. Avverte il fetore, tro va gli inquilini allarmati che non sanno che cosa fare. Attraverso il balcone dell'alloggio attiguo, entra in casa: in cucina scopre gcrtdeasi ri ri., frnfp11n -OOMO 11 '«™™e™ *' Jri una tubawra S-S&TtoiWSo TcaraWnieri di Nichelino ed il medico le"ale La morte risale ad una settl- lruulu * l'elicetti Pozzetti, 42 anni, via Saluzzo 106, stiratrice, ha ten tato ieri pomeriggio di uccidersi gettandosi nel Po all'altezza dei 'a società canottieri «Cerea», Due giovani in barca hanno vi sto 'a donna annaspare e l'han nu raggiunta in pochi secondi e salvata. \ Portata a riva, ha cercato di i sfuggire per gettarsi ancora in | acqua gridando: « Mia madre mi aspetta in cielo, lasciatemi mo \ rire ». Un'ambulanza della Croce . Rossa l'ha accompagnata alleMo !i linette. Più tardi il marito è ve- 1 nulo a prenderla e l'ha riportata a casa. ' Da tempo soffre di esaurimento nervoso. Il marito, Angelo, ha : fatto tutto il possibile per aiu- ;,u,a a superare le crisi più già- vi. Ieri, quando alle 15 è uscita da casa, sembrava tranquilla. ir Un elettricista di 67 anni è morto d'infarto ieri pomeriggio all'Istituto Sommeiller mentre lavorava nel locale della caldaia. Si chiamava Giusto Zuppel, abitava a Moncalieri in strada Torino 53. « Fra due settimane avrebbe smesso di lavorare — dice il datore di lavoro Tancredi Pasero. Era in pensione da due anni. Ma le 36 mila lire al mese non gli bastavano. Prima di me nessuno gli aveva pagato i contributi. Mesi fa aveva ereditato una casetta con un orto a Borgo d'Ale. Voleva andare con la moglie per finire 1 suoi giorni in campagna ».

Persone citate: Accomo, Giorgio Cam, Lodovico Accomo, Luciano Alessio, Madam Cristina, Mesi, Nebiolo, Pozzetti, Tancredi Pasero

Luoghi citati: Borgo D'ale, Moncalieri, Nichelino