McGovern: "nomination" trionfale Ora si prepara ad affrontare Nixon di Ennio Caretto

McGovern: "nomination" trionfale Ora si prepara ad affrontare Nixon Più voti del previsto al "pacifista del Dakota,, V - McGovern: "nomination" trionfale Ora si prepara ad affrontare Nixon All'ultimo momento molti delegati si sono affiancati al vincitore che seguiva la votazione alla tv dal suo albergo - Ted Kennedy rifiuta "per insuperabili ragioni personali" la candidatura alla vicepresidenza - La nomina offerta a un senatore cattolico del Missouri, Thomas Eagleton (Dal nostro corrispondente) New York, 13 luglio. George McGovern è il candidato democratico alla presidenza, egli ha ottenuto la nomina, dalla « Convention » di Miami, nella prima votazione, con un margine di voti superiore al previsto (1864 voti di fronte ai 151)11 che gli erano necessa- ri). Il senatore Henry Jackson, esponente dell'» establishment » militare-industriale, ha raccolto circa 500 suffragi, grazie soprattutto ai sindacati, contrari al pacifismo e al riformismo di McGovern. Il governatore «segregazionista» dell'Alabama, George Wallace, ha conservato i propri delegati, poco meno di 400. Subito dopo la nomina, McGovern ha offerto la candidatura alla vicepresidenza ad Edward Kennedy, in una conversazione telefonica. Kennedy, « il grande assente » della « Convention » ha rifiutato, aildinfiniti « insuperabili ragioni personali ». Con questo gesto, ha confermato di mirare alla presidenza nel 1976. Nel pomeriggio di oggi, George McGovern si è così rivolto, quale « numero due », ad un altro giovane senatore cattolico, Thomas Eagleton del Missouri. Eagleton ha 42 anni, è sposato, con due figli, è laureato in legge ad Harvard, a 31 anni era procuratore generale nel Missouri, e a 35 governatore. E' un esperto di problemi urbani, ed è in ottimi rapporti coi sindacati. E' quindi uno degli uomini più indicati ad aiutare McGovern, che è di estrazione provinciale e metodista. In precedenza, McGo- vern avrebbe invano tentato di avere al proprio fianco il senatore Ribicoff del Connecticut e il governatore della Georgia Carter. McGovern aveva preso in considerazione anche Wilbur Mills, il presidente della commissione « Ways and Means » del Congresso. La nomina è avvenuta verso la mezzanotte, dopo i tradizionali discorsi introduttivi. E' toccato alla delegazione dell'Illinois, lo Stato in cui vinse le sue prime elezioni « primarie » ad aprile, assicurare il trionfo di McGovern. Con un « blocco » di 119 voti, essa ha portato il senatore del Sud Dakota a superare la quota che gli occorreva secondo i regolamenti. La « Convention » è scop piata in fragorosi applausi, molte donne, tra cui l'attrice Shirley MacLaine, si sono messe a ballare tra le sedie. Finita la votazione, McGovern aveva 1715 suffragi, contro 534 di Jackson e 385 di Wallace. Il risultato finale, dopo gli spostamenti permessi all'ultimo minuto, è stato ancor più clamoroso: 1864 voti a McGovern, 486 a Jackson, 377 a Wallace, 101 alla depu tatessa negra Shirley Chi sholm, 74 all'ex governatore della North Carolina, San ford. Il senatore del Sud Dakota non era alla «Convention» al momento del trionfo. Ha seguito la votazione alla televisione, in albergo, circondato dai suoi collaboratori. Appena annunciato l'esito, è giunta la telefonata di Edward Kennedy, e poco dopo hanno chiamalo sia Humphrey sia Muskie. McGovern ha chiesto il loro consiglio sulla candidatura alla vicepresidenza, senza peraltro offrirla a nessuno dei due. Successivamente, il neo-nominato ha celebrato il proprio j successo con la moglie Elea- j nor e i cinque figli, l'ultima | dei quali, Mary, è hippy e contestatrice. La giornata odierna è trascorsa rapidamente per il candidato democratico alla presidenza, nella scelta del «numero due», nella preparazione del discorso che pronuncerà stasera (domattina in Italia), nella stesura di un programma unitario del partito, e di un altro di finanziamento della campagna elettorale. Il compito più difficile per McGovern sarà superare l'ostilità di molti colleghi ed in particolare quella del presidente della Confederazione | dguWndMecel dei sindacati, l'anziano George Meany, che ha ininacciato una riunione di protesta a Washington nei prossimi giorni. McGovern avrà bisogno dell'aiuto di Humphrey, di Muskie, e 'financo di Jackson e di Wallace: i cinque mesi che rimangono prima delle elezioni di novembre non gli lasciano molto tempo. Ennio Caretto George McGovern