Donna di 46 anni muore per la droga che le ha iniettato il suo giovane amico

Donna di 46 anni muore per la droga che le ha iniettato il suo giovane amico Tragico incontro in una stanza d'albergo di Rimini Donna di 46 anni muore per la droga che le ha iniettato il suo giovane amico La vittima, sposata e madre di una figlia, aveva accolto in casa e dava lavoro al giovane intossicato, più volte ricoverato in casa di cura - Era nata una relazione e la donna si era lasciata convincere a provare gli stupefacenti - Il suo fisico non ha retto ed è spirata in ospedale: il giovane, 25 anni, arrestato a a o e a j accorgersi che i rapporti fra e | sua moglie ed il giovane si troppo la terapia non aveva dato i risultati sperati: il giovane aveva continuato a drogarsi e per tre volte fu ricoverato in cliniche psichiatriche ad Imola e Pesaro. Dimesso, era stato riassunto dalla Simili, sorda alle proteste del marito preoccupato dtMgnerqa a a e oi a. a I aprile il giovane fu ricoverao, ( to nuovamente in clinica, a i j Pesaro. « Mia moglie andava r- i dalle conseguenze. L'uomo, zinfatti, non aveva tardato ad | avumgvdèApQserano trasformati in qualcosa di molto diverso da una semplice amicizia. Per la Simili devono essere stati giorni terribili, combattuta fra l'amore verso la figlia e la passione morbosa che la spingeva sempre più verso il Bartolini. Lo scorso he o e elonoa ole noato è do adipla to di Jia no la to ni viin- a trovarlo due volte la settimana — racconta il Volpi — Appena dimesso lo riportò a Rimini e gli diede alloggio in casa nostra ». Una situazione incredibile, accettata dal Volpi che, per timore di uno scandalo, aveva preferito ospitarlo piuttosto che « la gente vedesse mia moglie andare da lui ». Fra litigi e scenate, il ménage a tre si è trascinato fino a sabato. Il giovane continuava a fare uso della droga: un prodotto dimagrante contenente anfetamina che si iniettava nelle vene senza ricorrere a nessuna precauzione igienica. Il tragico epilogo quattro giorni fa. I due amanti vanno j in un albergo della periferia | sull'utilitaria guidata dalla donna. Il marito li vede par- tire insieme: una scena che I ormai si ripeteva puntual- mente, quasi ogni giorno. Nell'anonima stanza d'albergo la Simili, pare per la prima volta, accetta di drogarsi. Quello che è accaduto è ancora avvolto nel mistero. Subito dopo l'iniezione la a pedonna si sente male. Il suo |amante tenta di rianimarla, jperde minuti preziosi, poi, sconvolto, invoca aiuto. Cari- ca la donna sulla « 500 » e si reca in un albergo dove la-vora suo padre per consigliar- si con lui. Insieme decidono di portarla a « Villa Maria », una clinica in cui presta ser-vizio il medico curante della Simili. Quando vi arrivano, la (Dal nostro corrispondente) j Itimi ni. 11 luglio. Il gesto di pietà di una donna, che aveva accolto un giovane tossicomane assumendolo nella sua azienda per tentare di guarirlo, si 6 concluso tragicamente. La donna, sposata e madre di una liulin convalescente da una grave malattia, si è innamorata del drogato e ha contratto il terribile vizio: sabato pomeriggio, durante un convegno in un alberghete della periferia, è morta in seguito ad un'iniezione di sostanze eccitanti praticatale dal suo amante. Protagonisti della drammatica vicenda sono Clara Simili, 46 anni, titolare di una organizzazione commerciale di vendita di libri diretta dal marito Albertino Volpi e Rosario Bartolini. 125 anni, un capellone che viveva di espedienti dopo aver abbandonato la famiglia. I fatti risalgono a due anni la. La signora Simili, molto conosciuta ed apprezzata nella società riminese, era stata informata da alcuni sanitari delle condizioni di questo giovane, già ricoverato con scarsi risultati in alcune cliniche specializzate. Sembra j che, anche per le insistenze | tdvgvcmddel parroco e di alcune assistenti sociali, la donna abbia deciso di assumerlo nella sua ditta. I medici erano convinti che, reinserendolo nella società, il Bartolini avrebbe potuto trovare la forza morale necessaria pur liberarsi dalla schiavitù della droga. Questa decisione non era I stata condivisa dal marito, ( che alla fine si era piegato ai j desideri della moglie. Pur- d donna è in agonia, ogni tentativo per rianimarla è vano. Muore dopo pochi minuti. Il Bartolini viene interrogato dagli agenti. E' frastornato, inebetito, forse sotto gli effetti della droga. Ma il suo racconto non lascia dubbi su quanto è accaduto: nella stan- fa.di za dell'albergo, accanto agli | abiti della donna, viene trovato un flacone di compresse, una siringa. Il marito, informato della morte della moglie, accorre. E' disperato. « Nonostante tutto le volevo ancora bene. Era la madre di mia figlia. Quello che è accaduto non è colpa sua. Aveva perso la testa, non era più in grado di ragionare. Quel disgraziato l'aveva resa schiava ». Il Bartolini, arrestato per omicidio su ordine del sostituto procuratore delia Repubblica, dott. Mario Ld'(nsudFmI b; cCh! scsprF; Ii nuMariani, sembra non render- j tsi conto di quanto è acca- \ nduto. e. m. . p

Persone citate: Albertino Volpi, Bartolini, Clara Simili, Mario Ld, Rosario Bartolini, Simili

Luoghi citati: Imola, Pesaro, Rimini