Feoga: 32 miliardi attendono l'incasso di Vittorio Zucconi

Feoga: 32 miliardi attendono l'incasso A disposizione dell'Italia Feoga: 32 miliardi attendono l'incasso Fra i « Sei » il nostro Paese maggiormente beneficiato dei è quello che ha fondi comunitari (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 7 luglio. Tra il 1964 e il 1970 VItalìa ha ricevuto dal Feoga, il Fondo agricolo della Comunità Europea, 172 milioni di dollari, pari a circa 105 miliardi di lire, per finanziare le riforme alle strutture dì produzione, alle reti commerciali e di trasformazione. Per quanto riguarda la gestione 1971, già 20 milioni di dollari (12 miliardi di lire) sono stati concessi all'Italia dal Feoga soltanto come prima «rata» per i progetti approvati lo scorso anno; circa 5.0 milioni di dollari (32 miliardi di lire) sono ancora disponibili nelle casse del Feoga. Ciò risulta dal bilancio settennale del Feoga, pubblicato oggi dalla commissione Mansholt. L'Italia è, fra i «Sei», il Paese che ha maggiormente beneficiato delle sovvenzioni del Fondo, sezione orientamento. Net sette anni (1964-1970) il Feoga ha distribuito complessivamente 508,7 milioni di unità di conto (pari al doliti ro prima della svalutazione) per la sezione orientamento, di cui il 33 per cento all'Italia; il 25 alla Germania, il 20 alla Francia, il 12 al Belgio, il 9,5 all'Olanda e lo 0,5 al Lus semburgo. Il 60 per cento dei fondi incassati dall'Italia è andato a interventi sulle strutture di produzione, mentre solo il 27 per cento è stato destinato a programmi di miglioramento della commercializzazione e delle industrie di trasformazione agricole. Per il 1971 il «libro bianco» della Cee fornisce anche in dettaglio i beneficiari dei finanziamenti. Sì rileva così che le Regioni del Centro-Nord hanno usufruito della maggior parte degli stanziamenti a scapito del Mezzogiorno. Dei 20 milioni di dollari incassati finora, otto fono andati a progetti di infrastrutture statali (province di Trento, Mantova, Padova, Bologna, Forlì e Prosinone), di costruzione di centri di allevamento per le carni di vitello (Bologna, Ferrara, Ancona, Roma e Campobasso), di acquedotti (Rovigo, Roma, Ferrara e Ancona). Il Piemonte ha usufruito soprattutto di finanziamenti per progetti alla rete di commercializzazione: così Vercelli e Novara hanno avuto fondi per migliorare lo stoccaggio del mais, mentre la sola Vercelli ne ha ottenuti per gli impianti di custodia del riso. Importanti stanziamenti sono andati alla provincia di Cuneo per la creazione di centri agronomici e di una fattoria sperimentale pilota. Un magazzino per la conservazione del formaggio è stato creato con l'intervento del Feoga a StCristoph, in Val d'Aosta. E' doveroso, tuttavia, ricordare che l'assegnazione dei fonai è sovente oggetto di polemiche fra la Cee e l'Italia. Contro il nostro Paese esiste, fra l'altro, una protesta della Comunità perché il governo di Roma non ha ancora distribuito i contributi per il miglioramento della produzione di frutta nel Veneto. Vittorio Zucconi »