''Strega,, festa e polemiche di Luca Giurato

''Strega,, festa e polemiche IL PREMIO LETTERARIO VINTO DA GIUSEPPE DESSI ''Strega,, festa e polemiche Molti scontenti perché Ottieri è giunto secondo, con Biraghi - La «rivelazione» Sanvitale (Nostro servizio particolare) Roma, 6 luglio. Giuseppe Dessi ha vinto il 26" Premio Strega con il romanzo Paese d'ombre. L'altro grande favorito della vigilia, Ottiero Ottieri, con l'attualissimo e sconvolgente Campo di concentrazione, ha diviso il secondo posto, ex aequo, con il critico cinematografico Guglielmo Biraghi, autore de Lo sguardo nel buio. Dessi ha avuto 166 voti; Ottieri e Biraghi 71. Gli altri voti degli « Amici della domenica » sono andati a Carlo Castellaneta (64) per La paloma e a Francesca Sanvitale (30) per II cuore borghese. Il verdetto finale è stato preceduto e seguito da dure polemiche: molti dei votanti e dei non votanti avrebbero voluto una migliore affermazione del libro di Ottieri, che descrive i « cupi grovigli » da cui tentano di liberarsi i pazienti di una clinica per malattie mentali. « Aver vinto lo Strega mi ha fatto molto piacere » ci ha detto Dessi subito dopo che Maria Bellonci lo ha chiamato a ricevere il premio di un milione offerto dall'industriale Guido Alberti, «ma c'è un'ombra di malinconia. Non voglio rattristare gli altri, mi rivolgo agli amici. La cosa che mi turba, in questa serata, è la mancanza di un mio amico carissimo, il critico Niccolò Gallo, al quale ho dedicato il libro. E' morto l'anno scorso, aveva letto il mio libro capitolo per capitolo, aveva seguito il suo sviluppo fin dall'inizio ». « Perché ha intitolato il libro " Paese d'ombre "? ». « Le ombre » dice Dessi «sono i personaggi della famiglia di Angelo Muras, il protagonista. Sono tutti appartenuti a un mondo finito, o destinato a scomparire, che ha avuto il suo svolgimento in Sardegna dal 1870 all'avvento del fascismo». « Sta pensando a un altro romanzo? ». « St. Ma riprenderò il lavoro solo dopo le vacanze ». La presenza di Dessi, da tempo ammalato, alla premiazione, è stata incerta fino all'ultimo. E' arrivato poco prima dell'inizio delle votazioni, camminando a fatica. Il suo rivale Ottieri non ha invece preso parte alla serata, per le sue condizioni di salute. Come sempre, la premiazione è avvenuta al Ninfeo di Valle Giulia e, come sempre, lo « Strega » è stato l'occa¬ sione per un movimentato meeting letterario - mondano: votazioni (410 «Amici della domenica» su 458), spoglio delle schede e proclamazio ne dei votati sono stati seguiti distrattamente, senza l'abituale suspense. Sino al momento in cui è stato proclamato il nome del vincitore, l'attenzione quasi generale non era rivolta al palco del seggio ma ai tavoli disseminati sui giardini di Papa Giulio, dove donne bellissime spiavano le toilettes di altre donne bellissime, dove i « clan » degli editori più importanti, rigidamente distribuiti in « tavole separate », fingevano di ignorarsi a vicenda. Tra la gente del cinema, del teatro e della tv i consueti abbracci calorosi quanto frettolosi, i continui sorrisi agrodolci. La più timida e appartata era la giovanissima attrice svedese Ewa Aulin, in rosa confetto. « E' tutto nuovo e tutto uguale » ci dice Maria Bellonci, creatrice e animatrice del Premio, mentre Bassani scandisce i nomi dei votati: « Quest'anno, per la prima volta, sono entrate in fimle due opere prime, quelle di Biraghi e di Francesca Sanvitale, che è anche la prima donna che entra nella cinquina dal '69. Non vedo l'ora che finisca tutto per poter tornare al più presto a casa, al mio tavolo di lavoro ». Lo scambio di battute con Maria Bellonci è brevissimo: invocata da ogni parte, reclamata dagli amici e dai fotografi, si congeda e ripiomba nell'atmosfera del Premio. Consola lo « speaker » Bassani; incoraggia la bella Cristina Russo, moglie del giornalista Carlo, che ha interrotto la serie delle madrine-attrici e segna sulla grande lavagna i voti guadagnati da ogni concorrente; strappa a Alfonso Gatto il ventaglio con il quale il poeta tenta di difendersi dal caldo della notte romana. Con Gatto, c'è Francesca Sanvitale. « Ho fatto il tuo elogio alla tv » dice Gatto alla scrittrice « hai scritto il libro più importante di quest'anno. Non è un romanzo che nasce da una occasioìie qualunque, ma da una esperienza della propria vita, che diventa anche romanzo. E' raro, in questi giorni ». La Sanvitale lo abbraccia e lo bacia. « Come faccio — dice — a commentare un elogio di questo genere? ». Luca Giurato

Luoghi citati: Roma, Sardegna