Gli altri 13 scudetti di Bruno Bernardi

Gli altri 13 scudetti Gli altri 13 scudetti 1905 - Il primo della serie E' il primo dei 14 scudetti del club bianconero. La società, creata nel 1399 da un gruppo di studenti liceali, partecipava l'anno seguente al suo primo camplcnato venendo eliminata nella fase iniziale dal F. C. Torinese. Nel 1905 la squadra I arriva al girone finale dove solo il Genoa riesce a contrastarle il passo. L'incontro con i liguri si ripete tre volte in quanto il primo viene sospeso per un pugilato generale, il secondo per un'abbondante nevicata, il terzo infine si chiude in parità ma la Juventus si è già assicurata lo scudetto a spese della Milanese. In squadra tre stranieri: Walty, tedesco, Diment, scozzese, Squire, inglese. Formazione: Durante: Armano, Mazzia: Walty, Goccione, Diment; Barberis, Varetti, Forlano, Squire, Donna. 1925-26 - La «gazzella» Hirzer E' la stagione in cui praticamente si imposta la grande Juventus, quella del quinquennio. In panchina c'è un autentico «mago», l'ungherese Jeno Karoly: in campo brilla Hirzer, la « gazzella», che in campionato metterà a segno 35 gol, imitato da Pastore (autore di 27 reti). La Juventus vince facilmente il proprio girone (37 punti contro i 29 della Cremonese). Nell'altro girone, il Bologna supera il Torino di 2 punti. Fase finale in due Incontri. Finiscono entrambi in parità per cui è necessario uno spareggio In programma a Milano. Il 29 luglio Karoly muore d'Infarto: tre giorni dopo la squadra gioca soprattutto per lui e vince per 2 a 1. La finale nazionale, fra la Juventus e la prima della Lega Sud, l'Alba di Roma, è senza storia: 7-1 e 5-0 nei 2 incontri. Formazione: Combl; Rosetta, Allemandi; Grabbl, Viola, Bigatto (Meneghettl); Munerati, Vojak, Pastore, Hirzer, Torriani. 1930-31 - Comincia il quinquennio Con l'alessandrino Carcano al timone della squadra, la Juventus inizia la conquista di cinque scudetti consecutivi. « Gluanin » Ferrari è una delle colonne della squadra. Il campionato a girone unico ha un anno di vita: la prima edizione era stata vinta dall'Ambrosiana di Meazza e Serantoni. La Juventus ha presto un buon margine di vantaggio, grazie all'inesauribile vena di un complesso manovrato da « Luisito » Monti (20 gol). Ferrari e Vecchlna (16 gol a testa). I bianconeri si aggiudicano il titolo chiudendo a Livorno con un pareggio. Formazione: Combi; Rosetta, Callgaris; Barale, Varglien I, Rier; Munerati, Cesarmi, Vecchina, Ferrari, Orsi. iael si di rrè n a ia» . . e e a a lo adi e — di mo. 0 o, di fo. ta ta si ensi 1931- 32 - Con Orsi mattatore La-.squadra campione si rinforza Ingaggiando I Bertolinl e un altro argentino, Maglio, centravanti e interno di valore. I bianconeri iniziano in sordina con alcuni pareggi su campi minori incappando nella prima sconfitta al quinto turno, a Roma. In questa gara si infcrtuna Caligaris, che viene poi operato di menisco: lo sostituisce Ferrerò. Un'altra squadra romana, la Lazio, fa un brutto scherzo ad Orsi e compagni vincendo a Torino, poi però la squadra, grazie al suo prodigioso attacco (89 gol in 34 partite) vince in scioltezza davanti al Bologna. Orsi è il mattatore con 20 reti, seguito da Ferrari (17) Formazione: Combi; Rosetta, Ferrerò; Varglien I, Monti, Bertolinl; Munerati, Cesarini, Vecchlna, Ferrari, Orsi. 1932- 33 - Borei II cannoniere Con .Caligaris tornato in piena efficienza si ricompone la « difesa di ferro ». L'unica novità all'attacco il biondo e gracile « oriundo » Semagiotto. Lotta meno appassionante del precedente campionato: calato il Bologna, soltanto l'Arhbro-' stana cerca di contendere il passo ai bianconeri. I nerazzurri nonostante Ceresoli, Allemandi, Semitoni, Meazza e Levratto, deve inchinarsi alla potenza travolgente della Juventus che conferma la bontà dei suoi due reparti (23 gol incassati, 83 realizzati). Stavolta il mattatore è Borei II con 29 gol in 28 partite, un record per i campionati a 18 squadre Formazione: Combi; Rosetta, Caligaris; Varglien I, Monti, Bertolinl; Sernagiotto, Cesarini (Varglien II), Borei II, Ferrari, Orsi. 1933-34 - Un finale travolgente A ranghi immutati, 1 bianconeri affrontano le fatiche del nuovo campionato impegnati con una avversaria più che mai irriducibile, l'Ambrosiana. Dopo uno sfolgorante avvio (4 gol al Livorno, 6 al Casale) 1 bianconeri perdono ad Alessandria dove il portiere Mosele fa miracoli. Lo sprint dei torinesi, comunque, è irresistibile anche se 1 nerazzurri al Comunale escono imbattuti dopo che Orsi ha sprecato un calcio di rigore. La domenica successiva, comunque, la Juventus si rifa a Genova vincendo agevolmente finché arriva con il successo sul Padova il primo posto in classifica. Nelle restanti quattro gare, la Juventus ottiene un « en plein » notevole: 10 gol all'attivo, 1 a) passivo contro Brescia, Milan, Pro Vercelli e Lazio. Formazione: Combi; Rosetta, Caligaris; Varglien, Monti, Bertolini; Sernagiotto, Cesarini, Borei II, Ferrari, Orsi. 1934-35 - Il quinto di seguito Logorata da mille fatiche, la squadra declina. Alcuni uomini-chiave hanno abbandonato, altri stanno avvertendo il peso degli anni. Combi « lascia » dopo avere ottenuto cinque scudetti e un titolo mondiale: al suo posto Valinasso; Foni (acquistato per 50 mila lire dal Fadovf.) subentra a Caligaris iniziando la famosa serie di presenze consecutive. Soltanto nell'ultimo turno di campionato, approfittando dello scivolone dell'Ambrosiana a Firenze, i bianconeri riescono ad aggiudicarsi il quinto scudetto consecutivo, impresa che verrà eguagliata poi dal Torino (con l'intervallo però del campionato di guerra). Come alternativa agli anziani (Rosetta 33 anni, Caligaris 34, Monti 35, Orsi 35) alcuni giovani, il più valido dei quali è Gabetto, che gioca sei partite. Formazione: Valinasso; Rosetta, Foni; Varglien I, Monti, Bertolini; Cesarini, Serantoni, Borei II, Ferrari, Orsi. 1949-50 - Dopo quindici anni Dopo 15 anni di paziente attesa, la Juventus ritrova la strada dello scudetto. Sono i tempi del primi stranieri, John Hansen, Jordan, Ploeger, ma anche come italiani il club bianconero non scherza. Il trainer inglese Chalmers se n'è andato, al suo posto ò arrivato Carver il quale fa ingaggiare Praest e Martino. Quest'ultimo, un. oriundo proveniente dall'Argentina, si rivela una delle pedine fondamentali della nuova Juventus che ha in Parola e Boniperti i suoi assi. Dopo avere contribuito a questo ottavo scudetto, Martino (18 gol contro i 28 di J. Hansen e 1 21 di Boniperti) se ne torna in patria. Soltanto il Milan tiene testa ai bianconeri ma alla fine dovrà cedere Formazione: Viola; Bertuccelli, Manente; Mari, Parola, Piccinini; Muccinelli, Martino, Boniperti, J. Hansen, Praest. 1951-52 - Boniperti, Hansen e Praest Liquidato Carver, la Juventus affida la squadra a due suoi ex campioni, Combi e Bertolinl, ai quali subentra dopo pochi mesi Giorgio Sarosi. John Hansen si scatena e vince la classifica dei cannonieri con 30 gol precedendo il grande rivale Gunnar Nordahl. Boniperti è In piena maturità, crea gioco e segna a sua volta, mentre il piccolo Muccinelli porta lo scompiglio nelle difese avversarie. Sta spuntanto Vivclo, giovane di grande talento mentre Ferrarlo ha ormai preso il posto di Parola. Formazione: Viola; Bertuccelli, Manente; Mari, Ferrarlo, Piccinini; Muccinelli; K. Hansen, Boniperti, J. Hansen, Praest. 1957-58 - I gol di Charles e Sivori Sono finiti i tempi degli esperimenti, del giovani, delle promesse non mantenute. La Juventus di Umberto Agnelli punta al sodo, liquida Hamrin e affida la squadra a Brccic. Il vicepresidente Giordanetti acquista Sivori e Charles, Ni- colè e l'ex Ferrarlo. Sta per nascere un altro squadrone. Il precampionato, in verità, è allarmante in quanto la Juventus prende sei gol a Bologna: il tempo di assestare i ranghi e 1 bianconeri esplodono. Segnano 77 gol con Charles (28) e Sivori (22) nelle parti di mattatori, For?na2ione: Mattrel: Corradi, Garzena; Emoli, Ferrarlo, Colombo; Nicole, Boniperti, Charles, Sivori, Stacchini. 1959- 60 - Ancora Sivori e Charles Licenziato nella stagione precedente Brocic, dopo alcune autentiche « magre » della squadra, fra cui il 7 a 0 di Vienna in Coppa Campioni, chiamato d'urgenza Cesarini, si ricostruisce la squadra. Cervato da terzino diventa un insor•montabile stopper, Vavassorl subentra a Carletto M^ttre),, ErflOjl e Colombo dominano a centrocampo. Cesarini, che lavora in tandem con Carletto Parola, ottiene il massimo da Sivori che realizza nella stagione 27 gol precedendo cosi il gigante gallese, autore di 23 reti. Formazione: Vavassori; Garzena, Sarti; Emoli, Cervato, Colombo; Nicole, Boniperti, Charles, Sivori, Stacchini. 1960- 61 - Di nuovo Carletto Parola Con Cesarini al timone, partiti Stivanello, Lojodice e Montico, arrivano Burgnich e, a novembre, Mora. La partenza non è fra le più confortanti e Cesarini si vede arrivare la sua lettera di licenziamento: fa le valigie e passa al Napoli. Parola resta come allenatore ma nel gennaio del '61 passa le consegne a Gren: il « professore » resiste esattamente cento giorni, dopo di che è ancora Parola a portare verso lo scudetto la formazione bianconera. Il finale del campionato si tinge di giallo dopo la famosa gara con l'Inter del 19 aprile che vede 70 mila persone riempire lo stadio e, ad un certo punto, varcare i cancelli ed entrare in campo: l'arbitro Gambarotta interrompe la partita, gli interisti non vogliono continuare, chiedono il 2 a 0 a tavolino. La Lega dà ragione all'Inter, ma la Caf annulla la sentenza ordinando la ripetizione dell'incontro. L'Inter reagisce mandando in campo 1 ragazzini, tra cui c'è Sandro Mazzola. Formazione: Vavassori; Burgnich, Sarti; Emoli, Cervato, Leoncini; Mora, Boniperti, Charles, Sivori, Stacchini. 1966-67 - Il sorpasso di Heriberto Con il « sergente di ferro » Heriberto Herrera, nasce alla Juventus il « movimiento ». Sivori è in declino e viene eliminato dopo una polemica con l'allenatore. Chiuse le frontiere agli stranieri, ci si deve arrangiare con gli uomini disponibili. La Juventus, comunque, lotta sempre con impegno per le sollecitazioni di Heriberto. L'Inter dell'altro Herrera, è più forte, tiene 11 comando sino alla penultima giornata precedendo la Juventus di un punto: il 1" giugno, peraltro, i nerazzurri crollano a Mantova, nel modo che tutti ricorderanno, mentre la Juventus riesce a battere la Lazio. E' il trionfo per Heriberto Formazione: Anzolin; Gori, Leoncini; Bercellino. Castano, Salvadore; Favalli, Del Sol, De Paoli, Cinesinho, Menichelll. A cura di: Bruno Perucca, Bruno Bernardi, Giorgio Gandoliì I