Più severità con i cacciatori per la tutela della ecologia di Vittorio Messori

Più severità con i cacciatori per la tutela della ecologia Convegno per la costituzione di oasi naturali Più severità con i cacciatori per la tutela della ecologia Ogni anno in Italia tocinquanta milioni quinario il suolo - si spara oltre un miliardo di cartucce che uccidono duecendi uccelli - I pallini di piombo che si spargono sul terreno inAll'incontro hanno partecipato parecchi sindaci piemontesi Ogni anno, i cacciatori italiani sparano un miliardo e 140 milioni di cartucce per uccidere 250 milioni di uccelli. I pallini di piombo, per un peso totale di 32 milioni di chilogrammi, si spargono sul terreno determinando un tipo particolarmente micidiale di inquinamento. Tra cinque anni, se si' continuerà il massacro di ogni forma di vita animale, i castagni e molte altre specie di alberi saranno scomparsi: divorati dalle malattie di cui sono responsabili insetti di cui si nutrivano uccelli come i picchi e le upupe, ora sterminati. Nel contempo, per ogni italiano ci saranno due vipere, non più insidiate dai loro « nemici naturali » del bosco, caduti sotto le fucilate dei cacciatori. Per larghe fasce lungo le autostrade e le vie di più intensa circolazione, potrebbe non sopravvivere nessuna forma di vita, né animale né vegetale: in mille chilometri di corsa, un'auto consuma più ossigeno che un uomo in un anno. Queste alcune delle agghiaccianti previsioni ricordate ieri dai relatori al convegno per la costituzione di oasi naturali in Piemonte. L'incontro si è tenuto in una sala del circolo degli Artisti: vi hanno partecipato il presidente dell'ente del turismo della provincia di Torino, Gavazzi, naturalisti, rappresentanti di associazioni ecologiche. Era presente anche il sindaco di Trontano, Alvaro Corradini, che si è fatto promotore dell'iniziativa di altri cinque comuni della Valle d'Ossola per una proposta di legge regionale che crei in Piemonte oasi di protezione naturale. I sei consi- gli comunali (oltre a Trontano sono Crodo, Varzo, Baceno, Formazza e Crevola) hanno approvato una delibera con cui chiedono che la Regione attui al più presto l'articolo 5 del suo Statuto che l'impegna « alla tutela del patrimonio naturale, per favorire lo sviluppo civile e salvaguardare la salute dei cittadini ». In sei giorni, cinquemila abitanti della zona hanno firmato un appello alla Regione in appoggio alla iniziativa dei loro amministratori. Al convegno di ieri era presente anche il sindaco di Rossana che ha portato l'adesione dei comuni della Valle Varaita. Telegrammi di plauso sono giunti da ogni zona del Piemonte, da Vercelli (il cui sindaco ha inviato un messaggio particolarmente caloroso) a Meina, sul Lago Maggiore, a Caluso. Tutti chiedono la messa al bando o almeno la regolamentazione severa della caccia, da circoscrivere a non più del 30 per cento del territorio, la fine della speculazione edilizia che distrugge il paesaggio, la salvaguardia del poco verde rimasto, limiti alla circolazione dei veicoli a motore privati. « Il turismo all'italiana ha cessato da tempo di essere un vantaggio per le nostre valli, si è trasformato in una specie di calamità », hanno detto ieri i sindaci delle località montane. A loro avviso, è necessario che la 'Regione intervenga, stabilendo l'obbligo per ogni comune piemontese di destinare buona parte del suo territorio a r' jrva naturale, dove non sia vietata soltanto la caccia ma anche la raccolta di fiori, frutti, funghi. Il rispetto delle norme dovrebbe essere assicurato non soltanto da guardie professioniste e da volontari, ma dagli stessi abitanti, sensibilizzati ai vantaggi anche economici del superamento dell'attuale « turismo di rapina », come è stato definito da un relatore. «Noi della Val d'Ossola ci siamo mostrati decisi nella lotta contro la barbarie dei nazisti — ha detto il sindaco di Trontano —. Intendiamo esserlo altrettanto nel contrastare la "nuova barbarie" degli inquinatori e dei devastatori dei beni di tutti». Un professore di scienze naturali, a nome del Prov veditore agli studi, ha portato l'adesione del mondo della scuola. «Pieno appog gio» da parte dell'ente del turismo di Torino è stato assicurato dal presidente Gavazzi: « Se in alcune almeno delle oasi naturali sarà vie tata la circolazione delle auto, vi compreremo noi i cavalli per i trasporti interni ». ha detto tra gli applausi dei delegati. Vittorio Messori Genova. La giornata è calda e i bagnanti ne approfittano per la tintarella (Tel. Ansa)

Persone citate: Alvaro Corradini, Crevola