Gli azzurri del rugby regalano il pareggio (6 a 6) alla Spagna

Gli azzurri del rugby regalano il pareggio (6 a 6) alla Spagna Italia eliminata a Ivrea dalla Coppa Europa Gli azzurri del rugby regalano il pareggio (6 a 6) alla Spagna dal nostro inviato Ivrea, lunedì mattina Gli azzurri non ce l'hanno fatta. La Spagna, mantenendo fede a quanto aveva messo in mostra nell'incontro d'andata a Madrid, se ne torna a casa con un pareggio (6 a 6). Ma non è il risultato a rendere amara la nostra eliminazione dalla Coppa Europa, gruppo A; anche perché potevamo zafrtgndsbatpersino vincere essendo stato un i gitdluuautentico regalo dell'azzurro Di Cola i sei punti segnati dagli iberici. La delusione deriva invece dalla prova d'assieme (ovvero dalla mancanza d'assieme) offerta dal nostro « quindici ». Dilungarsi adesso sui problemi di questa Nazionale destinata ormai ad un progressivo rinnovamento ci porterebbe troppo lontano; rinviamo quindi il discorso che va inserito in una più vasta disamina deda situazione generale del rugby italiano. Ci limiteremo quindi al tentativo di individuare alcune ragioni della deludente prova di ieri. Sul piano tecnico, ripetiamo, il fallimento deriva dall'assoluta assenza di intesa non solo Ira i due dena sqUiiara raa a! nnterno stesso dei singoli rcpar- ti. Prendiamo il «pacchetto» di mischia. Individualmente nessu- no ha demeritato specialmente per il generoso impegno agoni| stico profuso da tutti (con una | nota di maggior merito per l'ini domabile Abbiati e per Salsi). Ma gli spunt: de; singoli restano va ni se non sfociano in uno svii luppo corale se si spengono sen- za offrire occasioni favorevoli di apertura o di proiezione in profondità. Risultato: elogiamo pure la grinta e la tenuta degli avani, però finché essi non si amalgameranno in un blocco omogeneo la loro fatica è destinata a dare scarsi frutti. Concesse le attenuanti alla «mischia», più difficile ci risulterebbe riservare uguale trattamento ai mediani ed ai trequarti. Anche tenendo conto per qualcuno della giornata poco felice, diventano inammissibili a questo livello certi grossolani errori sul controllo della palla, diventa esasperante la mancanza di decisione: non uno slancio in profondità, non un proseguimento dell'azione alla mano. Il solito calcetto e niente Salviamo pure Ambron il più. quale al centro sa il fatto suo, quanto al resto buio assoluto. Una citazione a parte invece merita l'estremo Lazzarini che alla resa dei conti può considerarsi l'unico uomo giusto al ruolo giusto; molto applauditi sono stati parecchi suoi inserimenti in attacco. Eppure malgrado questa catena di considerazioni negative gli azzurri fino a metà gara circa sono stati in vantaggio per 6 a 0. Due azzeccati calci di Ambron, uno da posizione difficile, erano infatti andati a segno al 24' ed al 30'. A tempo scaduto, al 41', la doccia fredda. Un autentico infortunio del mediano Di Cola mette In condizione lo spagnolo Cruz Lopez di avventarsi sulla palla e depositarla al centro dei pali. Moriche trasforma ed è il pareggio che resisterà sino alla fine. Anche perché il calciatore spagnolo Bueno aveva il piede assolutamente scentrato: ha fallito sei calci di punizione, uno dei quali proprio davanti i pali e da distanza ravvicinata. La ripresa dunque, malgrado il commovente forcing degli azzurri, non ha fatto altro che ribadire (anche con Ambron all'apertura e Di Cola all'ala) la situazione creatasi nel primo tempo. Un'unica, sia pur magra, soddisfazione possiamo ricavarla dal valore degU avversari. Il «quindici» spagnolo, che pur era venuto ad Ivrea con evidenti propositi difensivi, non ha perso occasione per dimostrare un'impostazione moderna, un contropiede pericolosissimo ed una efficace tenuta alla distanza. La nota per noi positiva al cento per cento l'ha fornita 11 pubblico accorso numeroso (circa 4000 spettatori) ad incitare gli azzurri con tifo a livello calcistico. Sotto questo profilo gli appassionati organizzatori dell'Ivrea Rugby Club, capeggiati da Garelli, possono ritenersi soddisfatti. Giuliano Califano Italia: Lazzarini; Caluzzi, Boccaletto (Luisi dal 31'). Ambron, Dolto (Paganelli dal 61'); DI Cola, Puppo; Mazzucchelli, Salsi, Bollesan; Cossara, Bernabò; Abbiati, Paoletti, Bona. Spagna: Calderoni Gijon, Santana, Feijoo (Font dal 59'), Cruz Lopez: Monche, Iraregui; Epalza, Bueno, Romero; Cortazar, Bianco; Mocoroa, Usabiaga, Rodriguez.