La Francia "orfana" della regina inglese di Carlo Cavicchioli

La Francia "orfana" della regina inglese FIUMI DI RETORICA DOPO ELISABETTA La Francia "orfana" della regina inglese Partita la sovrana, cessato lo sfarzo, si riparla con malinconia della difficile realtà del momento - Il protagonista, suo malgrado, ridiventa il primo ministro Chaban-Delmas dal corrispondente Parigi, lunedì mattina. Tornata in patria la regina Elisabetta, l'establishment politico francese che le aveva fatto da cicerone e compagno di spettacolo per quasi una settimana è rimasto come orfano, di nuovo alle prese con le umili e difficili realtà della vita quotidiana. Di nuovo, taciutasi la retorica e spentesi le luci dello sfarzo cortigiano, bisogna riprendere a parlare ai francesi del prezzo in aumento della bi¬ stecca, dei problemi dei piccoli commercianti, delle ondate di scandali che indeboliscono il prestigio e la credibilità del governo. Con Elisabetta qui in visita, tutte queste miserie eran passate in secondo e magari anche in terzo piano/Al suo soggiorno i quotidiani hanno dedicato in media ogni mattina tre pagine, cominciando dalla prima. Perfino Z'«Humanité», comunista, conoscendo i propri lettori e soprattutto le proprie lettrici, ha riservato all'arrivo della famiglia reale d'oltre Manica una colonna di cronaca. Giornali, settimanali e televisione han fatto a gara nelle iperboli. Sugli schermi, lo speaker Leon Zitrone, maestro di banalità — motteggiate come «Zitronnades», che suona un po' come «limonate» — si è sentito in dovere alla fine di dichiarare in inglese — riluto, ha precisato, alla regina ed ai suoi sudditi residenti in Francia — che si sentiva estremamente «onorato ed emozionato dall'incarico d'un tale reportage». Cosi rapita nel suo zelante fervore, la stampa francese -, n ha rimproverato ai fogli londinesi di non essersi emozionati altrettanto. Allo sbarco d'Elisabetta il Times non aveva offerto più di una notiziola a pagina cinque. Il settimanale umoristico Punch — apparso nelle edicole parigine con strano ritardo, solo dopo la partenza degli ospiti — ha pubblicato una satira beffarda della nuova « entente cordiale »: mettendo in copertina le caricature di Pompidou e di Elisabetta, l'uno nei panni d'un giocatore di cricket, l'altra in quelli d'un contadino francese carico di mazzi d'aglio. La regina ripartita ha lasciato nei mass-media un grande vuoto. Finito lo spettacolo di corte, su che ci intratterranno questa settimana? Purtroppo, come s'è detto, bisognerà riparlare di temi i non aristocratici. Da domani il primattore dovrebbe esser ancora, proprio malgrado, il Primo Ministro ChabanDelmas, il cui futuro politico, sotto la pressione di vari scandali, è incerto. Sorpreso a non pagare tasse sul reddito, Chaban-Delmas s'è difeso pubblicamente assai male. Inoltre, nelle ultime settimane, ha puntato caparbiamente su una serie di cavalli sbagliati. Ha rifiutato le dimissioni di un sottosegretario sospetto di irregolarità, e poi ha dovuto accettarle indottovi dal resto del gabinetto. Ha lodato l'amministrazione del monopolio televisione e il dì seguente ne ha visto il presidente e il direttore andarsene su raccomandazione dell'Eliseo. Chaban-Delmas, infine, in una ricerca di consensi abbastanza affannosa, ha pensato fosse opportuno chiedere all'Assemblea Nazionale un voto di fiducia al termine del dibattito di politica generale che si aprirà domani. Il gabinetto non è d'accordo, Pompidou ha suggerito una via di mezzo un po' pilatesca e non rigorosamente costituzionale autorizzando il premier a porre la questione di fiducia « se lo ritiene utile ». A questa frase breve, riportata da taluni con un malizioso punto esclamativo, i commentatori stanno dedicando adesso fiumi di inchiostro. Di tali minuzie si alimenterà nei prossimi giorni la Quinta Repubblica rimasta orfana della regina. Carlo Cavicchioli

Persone citate: Delmas, Elisabetta, Pompidou, Punch

Luoghi citati: Francia, Parigi