Parlotti è secondo solo per equivoco

Parlotti è secondo solo per equivoco Parlotti è secondo solo per equivoco Credeva di dover percorrere ancora un giro e ha rimandato lo «sprint» con Nieto dal nostro inviato Salisburgo, lunedi ma.Una. Gilberto Parlotti ha gettato al vento la terza vittoria mondiale della stagione par un banale malinteso con i segnalatori al boxes. .'rotagonista di una corsa feroce, disputata a gomita a gomito con ;3 Yamaha ufficiali ài Andersson j Mortlmer, la Deroy c'.3l campione del monta Nieto c la Maico rii Jansson, Parlotti aveva già compiuto un autentico miracolo a girare con i rivali, poiché 1 rap- | porti montati seguendo soltanto l'esperienza, ma senza la verifica in pista dopo le disavventure di sabato, non erano certo i migliori per tener testa ad avversari perfettamente equipaggiati. Arrivato all'ultimo giro Parlotti non ha tenuto d'occhio la tabella ultìciale, limitandosi a guardare la lavagnetta che sporgeva dai boxes e, visto che nulla vi era riportato, ha concluso che c'era ancor.", tempo uer piazzare lo spunto finale già provato con successo ai termine proprio di quel giro. Cosi alla tornata successiva, mentre Nieto tirava alla morte in quei 300 metri che dividono l'ultima curva.dal traguardo, Parlotti lasciava scendere il motore di giri per tarlo respirare, infilarsi in scia e prepararsi all'ultimo giro finendo cosi invece secondo in vantaggio fortunatamente almeno su Andersson e Jansson, superstiti un po' staccati della battaglia. E' un brutto colpo per la Morbidelli ma tutt'altro che decisivo agli effetti dell'esito del mondiale che è ancora più che mai alla sua portata. Un altro successo è sfuggito per un banale guasto a Renzo Pasolini nella 250. Gli si è rotto il volantino del magnete (un pezzo che l'Aermacchi compra da un fornitore) quando era in fase di netto recupero (di 3 secondi ni giro) su tutti gli avversari, e la sua corsa si è chiusa all'undice¬ simo dei trenta- giri da percorrere. Poco dopo n rompeva » anche Rod Gould con la prima Yamaha e Saarinen non riusciva a recuperare terreno su Borje Jansson al quale era stata affidata la Derby ufficiale che Nieto, ancora sotto choc per una caduta al Nùrburgring, preterisce non pilotare. Per Jansson è questa la prima vittoria mondiale. Nella 500 si profilava un podio tutto italiano con Agostini tacile vincitore ma impegnato a far crollare addirittura di 2 secondi e mezzo 11 record sul giro, Mandracci e Zubani ai posti d'onore. Poi proprio all'ultimo giro Zubani è scivolato sull'olio che il suo motore perdeva e prima di riuscire a rimettersi in piedi si è trovato sesto in classifica. Mandracci con la Suzuki-Saiad ha compiuto una corsa senz'altro eccezionale riuscendo a rimanere a giri pieni con una moto chii è pur sempre soltanto una derivata di serie opposta ad un gioiello da gran premio qual è la tre cilindri di Agostini. . , g. Vlgl.

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