"I tedeschi campioni d'Europa,,
"I tedeschi campioni d'Europa,, Euforia (giustificata) in Germania dopo l'eliminazione dell'Inghilterra "I tedeschi campioni d'Europa,, I giornali di Berlino non hanno dubbi - La «Netzer gang» in effetti è molto valida: una difesa fortissima imperniata sul miglior « libero » del mondo, Beckenbauer - Held ha trentanni, i nuovi assi Breitner e Hoeness venti: il c. t. Schoen ha effettuato in tempo gli innesti sulla Nazionale del Messico - Ora tocca a Ramsey, se non vuole perdere l'autobus dei « mondiali » '74 dal nostro inviato Berlino, lunedi mattina. . I tifosi giunti da tutta la Germania hanno lasciato esultanti Berlino con i voli delle compagnie di bandiera statunitense e britannica, le uniche in funzione lungo i corridoi aerei che collegano l'ex capitale con il resto della Germania occidentale. La città riprende il suo aspetto di frenetico centro di affari, il weekend sportivo è finito secondo i voti: la « Netzer gang » ha fatto fuori l'Inghilterra, concludendo l'opera iniziata a Wemblev (3 a 1. un vero trionfo) con una partita « di controllo » delle residue velleità degli atleti dì sir Alf Ramsey. I giornali hanno titoli improntati al piii grande (e giustificato) ottimismo. «Questa squadra sarà campione d'Europa » scrive il Bild, quotidiano di altissima tiratura: dedica anche una breve notizia all'Italia con un « Italien raus » che suona sempre male, anche se stavolta si tratta di calcio. Il Belgio, avversario in semifinale, per ora non è molto considerato, ma d'altra parte la forza della squadra germanica è reale, nessun avversario a priori può far paura a Beckenbauer e colleghi. Chi è rimasto deluso alla tv, dopo essersi seduto davanti allo schermo sognando una ripetizione di Wembley ha certamente ragione, ma la partita di sabato allo Stadio Olimpico di Berlino non è stata certo avara di indicazioni. Anzitutto, per meglio valutare quella dei tedeschi, la prova dell'Inghilterra. Chi non ha mai avuto il coraggio di scrivere al momento giusto, parole chiare per Valcareggi, si sfoga su Ramsey che certo — bersagliato com'è dalle critiche dei connazionali — 7io?i ha tempo di farsi tradurre anche i giornali italiani. Ed allora sotto: Ramsey servito in tutte le salse, quando in realtà il « c. t. » inglese ha sbagliato la gara di andata, quella gara in cui tutti si rimase sorpresi dalla gagliarda prestazione di una Germania, contestata d'altra parte alla vigilia dagli stessi giornalisti tedeschi. Sabato a Berlino gli inglesi hanno dimostrato di saper attaccare finale) senza perdere di vista le preoccupazioni difensive: nel primo quarto d'ora, ed in molte altre fasi di gioco, si è risto in avanti anche lo stopper McFarland. A centrocampo — sia pure a prezzo di durezze permesse con colpevole incoscienza dall'arbitro jugoslavo Gugulovic — Storey e colleghi si sono fatti valere. E proprio l'inizio attento di Storey ha convinto Netzer che non avrebbe goduto, se avesse superato la metà campo, della libertà avuta nell'andata. Si dice che la posizione arretrata di Netzer faceva parte di un piano a sorpresa che avrebbe dovuto permettere al « libero » Beckenbauer di sganciarsi dall'altra parte, ma poiché il classico Franz si è spinto ben poche volte verso l'area avversaria, è chiaro che ad un certo punto i giocatori germanici hanno avuto la sensazione di avere di fronte un'In¬ ghilterra pericolosa, se non bloccata con una « maginot » piuttosto folta. L'inizio deciso della coppia Marsh-Chivers ha convinto i tedeschi sulla convenienza di non rischiare troppo: i pericoli del resto maggiori li ha corsi Meier, ancora su «Bild» leggiamo una statistica secondo la quale gli inglesi hanno centrato la porta, cinque volte, contro le quattro dei padroni di casa, compresa la traversa di Held. La statistica sottolinea anche i 34 falli britannici contro gli otto germanici, ed il particolare dà Vìdea della rabbia con la quale Moore e colleghi si sono battuti. I demeriti degli inglesi coincidono con i meriti degli avversari: la difesa tedesca al momento è la più forte d'Europa, se non la migliore del mondo. Maier t2S anni, Bayern Monaco) ha dato in una uscita alta su Chivers ed in una respinta d'intuito su Bell la conferma dì essere un portiere di classe; Hoettges (29, Werder Brema) è un marcatore eccellente; Breitner (21 anni al 3 novembre prossimo, Bayern Monaco) è la vera rivelazione della squadra, un terzino che tocca la palla con la sicurezza di un attaccante; Schwarzenbeck (24, Bayern Monaco) è uno stopper forte nell'anticipo, implacabile sui palloni alti anche contro un gigante quale Chivers: Beckenbauer (27, Bayern Monaco) interpreta il ruolo di « libero » in modo favoloso, freddo com'è anche nelle situazioni difficili, preciso e pulito nel tocco, dotato di utw. visione di gioco da interno di regia. Wimmer (28, Borussia Moenchengladbach) e Netzer (stessa età, stessa squadra) assicurano la copertura; in parti¬ colare Wimmer, che non ha perso un contrasto. Questo è il blocco arretrato di Schoen, al quale vanno a dar man forte con intelligenti rientri tutti gli altri, persino il centravanti Muller. Il commissario tecnico tedesco ha messo a frutto la lezione messicana, ha provveduto agli inserimenti di forze nuove (Hoeness del Bayern. ha compiuto ventanni il 5 gennaio scorso) a fianco di elementi provati dei quali il più « vecchio » è il trentenne ma sempre valido ed incisivo Held. Schoen ha indicato la strada ai colleght Valcareggi e Ramsey: adesso gli rimane ancora da trovare una o due punte giovani di rincalzo per completare l'opera. L'obbiettivo della nazionale tedesca non è soltanto quello vicino del Campionato d'Europa (intanto il 26 mag¬ gio a Monaco farà la prova generale della possibile finalissima affrontando in amichevole l'Unione Sovietica), ma quello ben più importante dei « mondiali » del '74 che si giocheranno appunto negli stadi della Repubblica Federale. E' l'obbiettivo anche di Ramsey, il quale non deve certo « buttare a mare » tutta la squadra, ma proseguire nell'inserimento di forze fresche, come quello di Marsh. Gli atleti giovani di valore ci sono, e qualcuno è venuto a mancare al c. t. — che voleva già convocarlo — per infortunio. Certamente sir Alf non deve perdere tempo, il '74 non è poi così lontano. Le battaglie dì Londra e di Berlino sono state per l'Inghilterra un avvertimento, per la Germania una importante verifica. Per chi era abituato (male) dalle ultime prò- ve degli azzurri, una ultima constatazione generale: tecnica e tattica sono nel calcio molto importanti, ma senza gambe e cuore diventano inutili. La generosità, da veri atleti, dimostrata da inglesi e tedeschi nei 180 minuti di questo quarto di finale non saranno facili da dimenticare. Bruno Perucca
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