Per Agostini è subito rivincita di Giorgio Viglino

Per Agostini è subito rivincita Al Nuerburgring vittoria da mattatore nella classe 500 Per Agostini è subito rivincita Il secondo posto di Pagani e la vittoria di Parlotti nella 125 completano il trionfo italiano - Alla ribalta un nuovo asso: il giapponese Kanaya (su Yamaha vecchio tipo), dominatore nella 250 alle prime esperienze in Europa dal nostro inviato Niirburgring, lunedì matr. Il campionato mondiale motociclistico ha assunto un volto nuovo. In ogni classe c'è battaglia e le corse sono ritornate spettacolo come non accadeva da anni. C'è di tutto per movimentare lo show a due ruote a cominciare dalla sconfitta del superfavorito Agostini dominato sabato da Saarinen, immediatamente seguita dalla sua rivincita con record sul giro e con la seconda guida Pagani al posto d'onore. Poi volti, nomi e marche nuove per i successi nelle diverse categorie; Parlotti con la Morbidelli da 125 ce, che desta tanto l'invidia dei piloti Yamaha da indurli a chiedere un controllo della cilindrata (ovviamente risultato negativo), Hideo Kanaya con la Yamaha da un quarto di litro nella vecchia edizione raffreddata ad aria In questa giornata trascorsa con successi italiani in grande serie, il personaggio di maggior spicco rimane il pilota giapponese che al suo esordio europeo ha preso le misure del circuito ottenendo il terzo posto sabato nella 350 ce, per scatenarsi poi quest'oggi nella 250 ce e stroncare ogni velleità di compagni ed avversari. Kanaya ha uno stile eccellente, mai una staccata troppo ritardata alla ricerca del decimo di secondo carico di rischio, mai un cambio affrettato, l'assetto in sella perfettamente centrato. Eppure malgrado questa regolarità esasperata Kanaya è riuscito in un solo giro quando è partito all'attacco a infliggere a Braun un distacco di quindici secondi, proprio al tedesco Braun che su questo circuito ha imparato a correre. Kanaya ha tutto per diventare un personaggio. E' il primo giapponese che viene in Europa dal '66, l'ultimo anno della Suzuki ufficiale che nella 50 ce allineava Katayama, e viene per vincere subito. Ha 27 anni ed è nato ad Hiroshima. Si fa un conto rapido e subito si vede che la sua venuta al mondo segue di pochi mesi la caduta della bomba atomica. Hideo Kanaya non parla altra lingua che non sia il giapponese e comunica col mondo esterno tramite Nobby Clark, il celebre meccanico che fu con Haihvood a. Honda. E' da lui che fa dir di aver un po' di energia atomica addosso per correre più forte, di essere contento ma non troppo perché si può vincere più di una corsa soltanto, due ad esempio, visto che a due ha partecipato. Chiude, sempre con quel sorriso a bocca spalancata che lo rende simpatico a prima vista, con un giudizio fin troppo sincero che rischia di alienargli le simpatie di molti colleghi: « In Europa c'è un solo gran pilota. Agostini. Gli altri sono mediocri. In Giappone almeno otto o dieci potrebbero correre alla pari con loro ». « Il « pericolo giallo » limi¬ tato finora ai motori, sale ora anche in sella ed Agostini non ha più un solo avversario da combattere ma parecchi, all'insegna di un equilibrio che da solo garantisce 10 spettacolo e la lotta. La lunga volata della 500 ce sul vecchio schema è servita infatti soltanto a ridare un po' di fiducia alla MV e a Pagani 11 giusto merito dopo le cri¬ tiche ingenerose che già gli erano piovute addosso nei giorni scorsi. Interesse alla corsa ne è rimasto poco assai, anche perché la caccia al record sul giro era fin troppo facile dovendosi risalire ai tempi di Geoff Duke che girava a 131 km orari, media superata ieri sulla distanza totale anche dal decimo arrivato John Lothar. Un grosso risultato sul piano tecnico è quello ottenuto da Parlotti che nella 125 ce dispone ora indiscutibilmente della macchina più veloce. La rabbia di Mortimer e Jansson che hanno chiesto la verifica del motore è una dichiarata confessione di inferiorità. Nella 125 ce i nuovi modelli Yamaha raffreddati ad acqua si sono rivelati senz'altro più efficaci dei vecchi, terminando al secondo posto con Mortimer e al quinto con Andersson, ma non competitivi nei confronti della Morbidelli che ha abbassato i records sul giro ottenuti da Yamaha e Maico nelle prime tornate di ben dieci secondi al momento dell'attacco decisivo di Parlotti. Anche il pilota triestino ha dimostrato una buona maturità conducendo una gara intelligente, al risparmio per i primi tre giri e poi decisamente d'attacco in modo da scoraggiare ogni tentativo di rimonta degli avversari. Parlotti è ora il favorito numero uno per il campionato mondiale, l'importante è che non si spaventi per l'inconsueta responsabilità. Giorgio Viglino Nuerburgring. Agostini, malcontento del 2" posto dietro a Saarinen, si è subito rifatto

Luoghi citati: Europa, Giappone, Hiroshima