Gli xenofobi svizzeri di nuovo all'attacco
Gli xenofobi svizzeri di nuovo all'attacco Riuniti a congresso a Basilea Gli xenofobi svizzeri di nuovo all'attacco dal corrispondente BERNA, lunedì mattina. (1. f.) L'opinione pubblica elvetica e soprattutto i numerosi stranieri che risiedono in Svizzera, hanno seguito con una certa ansia il congresso, tenuto presso Basilea, dall'« Azione Nazionale per la salvaguardia della patria », il movimento xenofobo che conta ben 70 mila tesserati. Il congresso di Olten ha nominato un nuovo presidente: è il bernese Valentin Oehen. Succede a Rudolf Weber che tre mesi fa è stato escluso dal partito. Le discussioni vertevano essenzialmente sulla futura politica del partito anti-italiano: la maggioranza dei delegati convenuti a Olten, ha deciso di dare assoluta priorità al lancio di una nuova iniziativa xenofoba. Entro la fine dell'anno, la « Azione nazionale » consegnerà al Parlamento federale di Berna le 50 mila firme necessarie per la trasformazione dell'iniziativa in progetto di legge. Successivamente il piano anti-straniero dovrà essere sottoposto, mediante il referendum, al giudizio degli elettori. Nel giugno del '70, l'« Azione nazionale », allora guidata dall'on. James Schwarzenbach, aveva presentato una iniziativa analoga, che era però stata respinta dal 51 per cento dei votanti. Il nuovo progetto degli xenofobi elvetici è estremamente severo: prevede l'aggiunta di un articolo alla Costituzione federale, in base al quale il numero degli stranieri non dovrebbe mai superare il dieci per cento della popolazione complessiva del paese. L'approvazione della seconda iniziativa anti-straniera avrebbe per effetto l'allontanamento di almeno 400 mila operai dal territorio della Confederazione. Attualmente lavorano in Svizzera oltre 900 mila stranieri, di cui 580 mila italiani.
Persone citate: James Schwarzenbach, Rudolf Weber, Valentin Oehen
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