Il "mestiere del calciatore,,

Il "mestiere del calciatore,, PICCOLA BIBLIOTECA SPORTIVA Il "mestiere del calciatore,, li min onabiU 'ci umiliali e tiara a spettai ulusa yiiiuijla dote regna un mostro con nninci teste e ventidue piedi bullonali Unni tuiilu, gualche audu ce lenta di penetrarla seguendo i •cullai d un suo personalissimo «suturi»: e (im sfronda, là lugliu. pax uiunli penzolu da un insidiosa liana to cancello critico), ricreando avventure che avvincono migliain di lettori. Allu lunga, peto del lumosu mostro si riportano via imclii pelasti, un i dente, un brandello di coda, e mai l'intera curcussu da uitbulsumare ionie magnifico trofeo. Il culciu — pur pretendendoli e I meritandoli uUn lui ancora sfornalo a suo piccolo Plutarco ' e neppure il suo piccolo Hcmin- 1 gwuy. il «Mestiere del calciatore», m Cliuimi Liciti apparve un anno j fu u limitate su un quotidiano Milanese. Ritorna oggi in volume: 212 pagine con fotografie e j con cinque schemi-base Ida luvaynu d allenatore addottorato e da tifoso pignolo). Brera, uno I dei yrundi sacerdoti della critica | neaulorta, ricostruisce — con la noia vis ed i noti vezzi polemici \ che gli sono propri — unu cronistoria del football moderno, favendo iiernu sullo scheletro àt nove cumploiuili mondiali e dividendo poi m ulta capitoli le 'lunztoiuu iipwii.- dell uomo ai j cute», dal portiere alla «punta». | " fioro e ««ccuso. condito di ! quellugguuwuzione urroguule el "I '.-'v •'•«mitluu che contraddi' J sUKouonu l'autore iDomenghim • ne scade i(i /orma visto come \ "il «onesto bracco», un «ciuccon i ' i | i i ; \ i | | | j I | I i j I ' I i I ' 1 j j I | \ j | ! l J \ felice che ricordiamo nel un «mulo na giostra», ed un Di Stellino giudicato «cosi luon dalla norma» da appartenere a gueltii allegoria di giocatori che «francamente non giovano al progresso tecnico del calcio». Mah: mettiamo fuori si/uuitru i fuoriclasse? Condanniamo il fui turo Pelc all'hockey su pialo'.'). Non raggiunge però lu punta fu ' rcnte migli'.re Brera, quello che (ledii có u.i memorabile ritratto ad llclenio Herrera, via via esaltulo | e massacrato. Le formule breriune merttunii i sempre un esame adegualo, un a pensierino in più »: trattino iti abatini, di epos e di etnos, di mudali, di interpretazione storica legittima o opinabile o forzai tu. Quindi questo «Mestiere» é ; senz'altro un testo utile. Poteva diventare tuttavia un testo fun\ aumentale, ma o per accidia u per frettu o per nonchalance rei .sia un cutitribiitu allu sturiu. più | che far storiu da sé. Il gelosissi| ino mostro chiuso dentro la giungla Ita ceduto uim piuma | multicolore ma hu rifiutalo per j l'eiuiesimu culla di svelare i seI greti della sua anima. | A nui rincresce molto, per esemI pio, che in questa vicenda libraria manchino profumi, udori, sospetti di cosa il calcio stu diventando. Ricordare come Schiaffino impiegò se stesso è cosa giù i sta e che non si può evitare: ma j lutti i fermenti degli Anni SetI tuula funnu urlimi da piedislallu ' ad altre cose, a una slessa trasfurmuziune del mostro e della giungla che lu protegge. Il puro I tecnicismo e unu dei tanti seti- Meri possibili cfte conducono alla I ucrita pedatorta: non runico Dalle faccende del «mercato» alle nuove carte civili che i calcia- \ tori pretendono, alle estreme ( turine di tifo che condizionano il 1 football fino ulto spavento di se i stesso, dai debiti all'importanza ; di uno spettacolo che ha sfonda tu suite prime pagine dei giurila li politici, il calcio e orinai un i «ultru da sé», un'avventura iiniu- j na che l'impresa del sinistro di , Riva e della torsione in volo di j Bonlnsegna puntella sempre con maggiore fatica. Qui non si tratta tei scampi il I Cielo!) di fare del moralismo. Ma forse nascono tempi nuovi, tempi in cui critica, commentò e storia della pedata sfuggiranno i agli esperti, cosi coinè le guerre \ passarono ai politici lasciando le I illuni dei generali, troppo susstej yosi nel loro cuiicettuulismo pròI Icssiouistico per poter «manovrare» qualcosa che non fosse unu semplice butleriu di cannoni. Il «Mestiere» di Brera e un onesto puracarru postu sul ciglio della strudu: funziona se lo si \ '. | \ ! l i ! i I i j j . j | accoglie ed interpreta proprio \ cui/le quei pilastrini in pietra sul i quali, urtundo con le ruote e | mentre il carrettiere dormiva, il carro riequilibrava il suo viaggio nel buio della notte. Mu il «cuiciò più umano» (dui problemi ulandesi e tedeschi a quelli più oscuri che riguardano, l'avvenire I del grande Barnum in bullunl) c i già al di là, in a-l'orbite pia complessa. Le sinossi retrospel Uve lo ancorano ad un passato degno di ricordi: ma non producono sostanza lievitante e fresco I i j , j I sangue. E tuttavia, vista l estate e. la nausea da pulluue giocato: a pallon libresco nun guardiamo in bocca. g# Gianni Brera: « Il mestiere del calciatore », Ed. Mondadori, pag. 212, lire 1600. Assi a Parma (g. gand.i Parma, citta cultit miniente sempre impegnata, nel \ dopoguerra lui cercato di sup'. perire ad una delle sue poche | lacune, quella dello sport, sfor\ nundo autentici campioni In molte discipline. 1 nomi di Adorni. ! Casanova, Caudini. Ghiaini, Lunl franchi. Musetti. Mora. De Ani gelis, Roncoronl e, recente me n! le, della Mulinali, unu delle pròi ingoiaste alle prossime Olimpia. I di. sono già noti agli uppussio i nati. Due giovani redattori delta j Gazzetta di Panna, Gian/ranco j Belle — figlio dell'arbitro inter. nazionale di calcio tragicamente j scomparso — e Redento Muri, | si sono trasformati in abili biografi, prcscntunduli anzi scolpai- \ aoli in pagine che.si leggono i to« attenzione. « Personaggi — | I i I ha scritto Bruno Raschi uellu prefazione — gloriosi e patetici, espressi in genere dalla perderla della citta o da quella Palina più vasta, "alma mater" anche per i montanari, che diffonde i propri umori spiritosi fin sulla cresta degli Appennini » Gianfranco Belle e Redento Mori: «Perché campione», Ed. Nuova Stop, pag. 192 lire 3200.

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