II più noto "cantautore,, dell'Urss fuori dal pcus e costretto a tacere

II più noto "cantautore,, dell'Urss fuori dal pcus e costretto a tacere Bulat Okudzhava come Solzenicyn, come Yakir II più noto "cantautore,, dell'Urss fuori dal pcus e costretto a tacere Lo scrittore georgiano, autore di racconti e di ballate che canta egli stesso accompagnandosi con la chitarra, messo sotto accusa e privato della tessera come "nemico del partito" - S'è rifiutato di scrivere un articolo di autocritica (Dal nostro corrispondente) IMosca, 29 giugno. La notizia dell'espulsione dal partito di Bulat Okudzhava, poeta e cantautore tra i più amati dell'ultima generazione di intellettuali russi, è stata confermata ufficialmente oggi, durante una conferenza stampa organizzata dall'Unione degli scrittori.. Anatolij Mednikov, responsabile della sezione moscovita dell'Unione, ha accusato Okudzhava di aver violato « la lettera e lo spirito » dello statuto del pcus e ha fatto capire che il poeta sarà espulso prossimamente anche dall'Unione degli scrittori e non avrà più — come accadde a Solzenicyn — la possibilità di pubblicare i propri lavori in patria. Il tema ' della conferenza stampa era «il carattere multinazionale della letteratura sovietica» e per illustrarlo erano convenuti, nell'elegante sede dell'Unione, quasi tutti i notabili dèlia cultura ufficiale nelle quindici Repubbliche sovietiche. Ma, dopo un'esposizione generale dell'anziano poeta Nikolaj Tichonov, il tema ufficiale è stato abbandonato, sotto l'incalzare delle domande dei giornalisti stranieri, per altri assai più scottanti. Sull'espulsione di Okudzhava dal pcus correvano voci già dall'inizio del mese, ma nessuna conferma ufficiale si era avuta finora perché il | provvedimento, preso dal comitato di partito presso l'Unione degli scrittori di Mosca, deve essere ancora ratificato a più alto livello. La procedura di ratifica avrà comunque carattere del tutto formale poiché Anatolij Mednikov ha fatto intendere che non vi sa ranno ripensamenti. «Uno scrittore e buon patriota — egli ha detto — non può permettere che il suo nome e le sue opere vengano usate contro il partito, del quale è membro, contro gli interessi dalla propria patria, contro la nostra cultura sovietica e socialista». Anche se nella valutazione del «caso Okudzhava» hanno probabilmente pesato fatti lontani (alcuni scritti apparsi nella rivista clandestina Sintaksis, ad esempio), la causa diretta dell'espulsione è stata la pubblicazione di una raccolta di suoi racconti da parte della casa editrice Posev di Monaco di Baviera, diretta da emigrati russi. L'anonima prefazione del libro, secondo le parole di Mednikov, descrive Okudzhava come «un nemico del sistema sociale esistente nell'Urss, un nemico del nostro partito». Mednikov ha aggiunto che tale accusa non tocca i racconti del poeta georgiano, ma solo la prefazione, che egli si è rifiutato di rinnegare. A quanto risulta da altre fonti, ad Okudzhava sarebbe stato proposto di fa- re una sorta di autocritica, ispirata da qualche custode dell'ortodossia letteraria, che avrebbe dovuto essere pubblicata da un giornale di Mosca. Sull'onda del caso Okudzhava si è parlato ancora a lungo, durante la conferenza stampa, di espulsioni dall'Unione degli scrittori. Il tema è stato affidato a Sergej Michalkov, uno scrittore di racconti per ragazzi, di provatissima ortodossia, che ha ben pochi meriti letterari, ma è uno dei più potenti e duri burocrati dell'establishment. Michalkov ha affermato che le espulsioni sono episodi assai rari (a suo dire, la media «è di 0,000 l'anno», statistica falsa perché, soltanto negli ultimi sei mesi, vi sono state due espulsioni già ratificate e una terza pendente). Poi si è lanciato in una violenta, quanto irritante filippica contro gli ebrei, che chiedono di emigrare, e contro Solzenicyn. P- g-

Luoghi citati: Monaco Di Baviera, Mosca, Urss