Perché sciopera a Genova l'orchestra del Carlo Felice
Perché sciopera a Genova l'orchestra del Carlo Felice Perché sciopera a Genova l'orchestra del Carlo Felice (Dal nostro corrispondente! Genova, 24 giugno. Gli orchestrali del Teatro comunale dell'Opera scioperano ormai da due settimane, mentre i, picconi dei demolitori stanno eliminando quanto ancora resta del vecchio teatro Carlo Felice (salvo il pronao marmoreo neoclassico). Tra qualche anno, secondo i progetti dell'amministrazione, Genova avrà una nuova sede per la lirica e per la musica classica, ponendo fine a una grave deficienza, che dura dalla fine della guerra. Ma i nodi lasciati insoluti per anni vengono al pettine, proprio ora. I professori d'orchestra vogliono un nuovo direttore artistico, carica rimasta vacante da diversi mesi, dopò le dimissioni del maestro Quaranta, direttore del conser¬ vatorio di Alessandria. E vogliono un nuovo Sovraintendente, dal momento che l'attuale, la signora Celeste Lanfranco, deve andare in pensione per limiti di età. Ma il consiglio di amministrazione è dimissionario, e non intende assumersi responsabilità. Ma gli orchestrali insistono: dopo aver minacciato un concerto di protesta (vietato dalla polizia) e dopo avere sfilato sotto Palazzo Tursi, lunedì scorso, cantando a voce spiegata « Va pensiero », intendono continuare la loro lotta. Vogliono che il teatro abbia una guida, una linea artistica, dopo anni di incertezze e di tentennamenti. Il Comune s'è riservato di dare una risposta Il problema è assai caldo. Nel mondo musicale si sono avute dure critiche, anche aspre, ai criteri ritenuti troppo conservatori con cui si sono allestite le ultime stagioni. La Sovraintendente Lanfranco, al centro delle polemiche, si è però sempre difesa, ricordando di aver agito in condizioni difficilissime, senza mezzi e senza teatro. Il Carlo Felice, rovinato dalla guerra, è inutilizzabile e la stagione s'è svolta sempre al « Margherita », un teatro nato per la prosa e ia rivista, dalle condizioni acustiche scadenti. La professoressa Lanfranco ha sempre difeso con vigore anche le scelte culturali tradizionaliste, dicendo che i genovesi sono poco inclini all'avanguardia. Autori come Maderna e Nono sono sempre stati fischiati e contestati. r. s.
Persone citate: Carlo Felice, Celeste Lanfranco, Maderna, Nono
Luoghi citati: Alessandria, Genova
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