Diverte anche sul video

Diverte anche sul video LA CRONACA DEGLI SPETTACOLI TELEVISIVI Diverte anche sul video L'inizio del ciclo dedicato a Buster Keaton con « Il generale » - Stasera scelta fra « A-Z» e il dramma «Erano tutti miei figli» di Arthur Miller I dubbi e i timori della vigilia si sono dissolti cinque minuti dopo l'inizio: anche inscatolato nel rettangolino del video, anche affidato alle cure della Bai-tv, Buster Keaton ha resistito molto bene e il film II generale s'è confermato, dopo quarantaquattro anni, un pezzo comico di grande stile. Qualche perplessità tra il pubblico ci dev'essere stata, all'inizio: ne abbiamo avuto sentore interrogando qua e là. Chi s'aspettava le torte in faccia, i capitomboli a ripetizione, il ritmo frenetico della farsa è rimasto sconcertato per tutta la durata dell'introduzione, sino a quando cioè il racconto si accende con il furto della locomotiva e II generale » e con il fantastico inseguimento e la quantità iTicredibile di avventure che ne discendono a getto continuo. Ma anche se ha per sfondo fatti catastrofici e clamorosi, la comicità di Keaton va ricercata in piccoli e veloci particolari di straordinoria finezza umoristica, vedi il nostro eroe che assorto nelle sue melanconiche meditazioni si fa trasportare in su e in giù dai meccanismi della locomotiva; o la sua fidanzata che in un frangente estremamente drammatico non rinuncia all'esercizio delle virtù domestiche e dà di piglio alla ramazza; o ancora Keaton che armatosi di spada vuol seguire le truppe e dopo due passi stramazza incespicando nel fodero; e così via, l'elenco sarebbe lunghissimo. Ze cosiddette risate irrefrenabili non saranno esplose tra il pubblico televisivo, ma il divertimento c'è stato sicuramente e con il divertimento, crescente man mano che il film avanzava, la precisa sensazione di trovarsi davanti ad un'opera su cui il tempo non ha lasciato nemmeno un dito di polvere. D'altronde, negli Anni 60, poco prima della morte di Keaton (avvenuta nel '66, quando la faccia di pietra dell'attore « che non rideva mai » s'era trasformata in una consunta, ossuta maschera tragica). Il generale tornò sugli schermi e fu giudicato unanime- \ mente dalla critica di tutto il mondo un capolavoro di umorismo. Aggiungiamo che la copia presentata dalla Rai era in eccellente stato di conservazione, che le didascalie — a beneficio dei deboli di vista — erano lette con sommessa umiltà da uno spersonalizzato Araldo Tìerì, che la musica di commento — su cui nutrivamo fieri e giustificati timori — ero stata composta da Giovanni Tommaso con proprietà, arguzia e discrezione. ' Ordinato da Luciano Michetti Ricci, il ciclo s'avvale di preamboli settimanali di Mario Soldati: il quale ieri s'è esibito in uno di quei suoi dotti e ardenti monologhi ad effetto che gli dovrebbero fruttare immediatamente un posto di prìm'attore in uno sceneggiato tv. * * Inchinandoci davanti all'arte del ballerino Nureyev che è seguita all'arte di Keaton, registrando sul secondo canale la cagnara dì Giochi senza frontiere (una trasmissione che riscuote ampi consensi tra i bambini) e fuggendo a gambe levate dalle canzoni del Cantagiro, chiediamo licenza di tornare all'altra sera e dì parlare, sia pure brevemente, di un programma mandato in onda assai tardi. Si tratta del vivace e polemico ritratto di Jane Fonda per la serie Una donna, un paese di Carlo Lizzani e Claudio Nasso, su testi di Emilia Granzotto. Dopo aver rievocato la figura di Jane ragazza frivola e poi attrice sexy alla Bardot nelle mani dell'astuto Vadim, il reportage ha puntato tutto sulla Jane contestatrice e aspirante rivoluzionaria. Con la bella faccia senza trucco, i capelli negligentemente (e deliziosamente) ispidi, e un abbigliamento trasandato, la Fonda lui risposto con franchezza e senza mezzi termini alle domande più scabrose: e ha dichiarato così di ritenere «"sardo il matrimonio, di essersi impegnata per la lotta in favore dell'eguaglianza sociale, di essere dell'opinione che l'America, oggi, non è un paese né veramente libero, né veramente democratico. Comprendiamo bene perché il programma è stato mandato in onda assai tardi. Stasera scelta tra A-Z e il dramma Erano tutti miei figli di Arthur Miller. Radio: sul « nazionale » alle 20,20 Concerto sinfonico (direttore Abbado, violinista David Oistrakh). u. bz.

Luoghi citati: America, Emilia Granzotto