Il pilota mercenario di Enzo Biagi

Il pilota mercenario LA GRANDE AVVENTURA Il pilota mercenario Londra, giugno. Cominciamo dall'appartamento: molto elegante. Nella vecchia Londra, accanto ad una scuderia. Forse una volta c'era una locanda, con cambio di cavalli per le diligenze; il posto sarchile piaciuto anche agli eroi di Dickens. Un'occhiata al biglietto da visita: fondo oro, caratteri in rilievo; una finestra. Il nome: M. A. (Pat) Dcnard, presidente direttore della «Black Eagle International Associates ». L'Aquila Nera tratta generi vari: munizioni, equipaggiamenti e ha succursali anche a Bordeaux, a Ginevra'e a Roma. Il personaggio: ampio, forte, colorito acceso, cinquanta passati da un pezzo, cittadinanza Usa, ma c sconsigliabile un eventuale rimpatrio, per una faccenda di tasse, diciamo, non definita. Di origine italiana, a quel Denard devono essere state amputate alcune lettere. E' uscito da poco dal carcere per un confuso scambio di titoli, di certificati: una questione rimasta in sospeso. Cercava nel discorso vibranti espressioni napoletane: papà e mamma, infatti, erano di laggiù; tira fuori dalle tasche un rosario di madreperla, perché senza fede non si combina niente di buono; mi spiega che lui, quando la sera rincasa, deve trovare nella stanza, per sentirsi a suo agio, almeno due donnei' Probabilmente soffre di solitudine, di claustrofobia, oppure ha il gusto delle adunate. Non domandategli, per fa vorc, se c un mercenario o un trafficante d'armi: «Sono» chiarisce « un uomo che ama l'avventura ». E' anche generoso: «Sempre disposto ad aiutare, a consigliare chiunque si trovi in difficoltà, ma non a combattere. Non c il mio mestiere-». E' un buon pilota, e non gl'importa nulla di quello che l'apparecchio imbarca oro, fucili, bambole, nessuna differenza. Politicamente si definisce « un lìbero pensatore »; e le idee, si sa, ignorano le frontiere. Chiedo: «Lei tratta, senza problemi, con bianchi e con negri? » «Sì. In passato ho venduto a tutti. Ma mai a un paese comunista, o all'Irlanda. La mia inorale si fonda sul buon senso: consegno mitragliatrici soltanto quando un governo ne ha bisogno per difendersi ». « E1 religioso? » « Perbacco, non attraverserei neppure la strada senza la mia corona. Credo in Dio perché è stato Lui a. mandarmi sulla terra ». « Lei esercita una professione che potrebbe far pensare ad un errore di destinazione ». « Perché? Sa cosa faccio del mio denaro? Famiglia, beneficenza, e una parte, naturalmente, anche per tue. Ho qualche bisogno. Ma non sono negli affari per rastrellare soldi. La vita è breve e imprevedibile; cerchiamo di essere felici ». «Che cosa le piace di più? Giocare, quelle visite dopo cena... » «Sto diventando vecchio, e adesso 'e molto importante la compagnia degli amici, e mangiar bene: so anche cucinare. Mi diverte andare a teatro, seguire gli avvenimenti spòrtivi: calcio, pugilato, cavalli Qualche scommessa ». «Qua! è, secondo lei, la morte più bella? » « Glielo dice uno che ne lui viste tante: nel proprio letto d. « Ma famiglia? » « Mia madre, dite fratelli c una sorella. Mia moglie, brutto male, se ne è andata quia dici anni fu. Niente da fare. Ho un figliolo prete e una ragazza che e sposata da poco Sono bravi». « Lei è stalo molto vicino al giro di Ciombe. Come lo ricorda? » « Eccellente persona, un tipo molto onesto. Lo stimavo perché credeva nella sua gente e voleva fare molte cose per loro. La guerra del Congo fu una vicenda tragica, così come lo è stuta la sua fine ». « E' vero che lei era pronto a volare ad Algeri per libe rarlo? » « .S'}. Ero riuscito a garantirmi il rilascio con una cauzione dì quattrocento milititi daaltimessCpbqrbtvtmtntlatsAm"mmslccc e o c . o o o e o ì ». o udi lire che una compagnia di assicurazioni si era impegnata a versare. In Vrancia, c'era un li.26 pronto a decollare per tirarlo fuori. Ma sfortunatamente arrivò la notizia che era morto, lo, però, non sono sicuro ». « Racconti qualcuna delle sue imprese ». «,Una volta, proprio nel Congo. Ero in volo da Leopoldvillc a Canino, clic è timi buse piccolissima. Pilotavo un quadrimotore e dovevo atterrare su una pista ad erba. A bordo portavo truppe c protettili. I mercenari, allora, volavano su jets, c stavano controllando la zona. Non so come, ma riuscii a farcela mentre gli aerei avversari cercavano di colpirmi. Sbarcai soldati e merce, alla svelta, tirai su la cloche e via, ma mentre mi alzavo, quegli altri fecero centro, c tutte le munizioni esplosero, però ero ormai lontano. Avevo, non mi vergogno, una maledetta fifa. Mormoravo: "Madonnina ili Pompei, dammi una mano". Non crede ai miracoli? » «Cosa dice di 'ci il figlio sacerdote? » « Siamo tutti c due cattolici e lui pensa che in quello che faccio non c'è peccato. Non è colpa mia se qualcuno muore. Sono solo un interinediario. Decidono gli Stati a chi vanno i cannoni, lo sto con la legge ». « Signor Denard, lei sembra un idealista, un romantico, direi. Le donne hanno poca importanza nella sua storia? ». «Sì, Ce ne stata una che ha contato molto. Mia moglie. Era, lo posso dire, meravigliosa, e prego il Signore che un giorno me ne faccia incontrare un'altra come lei. Le sono stato, perché sorride?, anche fedele. E' il cuore che importa. Perderla fu una vera disgrazia ». « Ha mai pianto, signor Denard? ». «Per favore, mi chiami Pah. « Sì, Pat. Allora... ». « Non si direbbe, eppure sono un sentimentale. In certi momenti, quando entro in chiesa, non riesco n trattenermi. Penso a lei, alla definiti!, alla mia famiglili, agli amici, c, sì, io piango. Si capisce, la mia origine italiana: sono, come dite?, molto sensibile ». «Pat, non lasciamoci andare. Come è cominciata la sua carriera? ». Dal 1935 sto seduto in una curiingu. Ho conseguito brevetti anche in Norvegia, Iran, Inghilterra, Africa, Sud America: sono stato in servizio sulle lince della Pan Ani, della National, della Skycoach, gnardi le tessere, pistoni, turbaeliche, reattori. E prima, in divisa militare, sui Liberatori la caccia e la Fta/^ tedesca, non scherzavano. Venticinquemila ore di volo, più o meno. Mi basta uno al mese con le ali, ed io lo porto su, lo faccio ballare. Poi, mi sono messo a piazzare queste macchine, qua e là, dove ci sono dei matti che hanno voglia di sganciare bombe, di tirare raffiche. Scusi, ma io che cosa c'entro? ». « Non si arrabbi, Pat. Qualche volta, quando va a pregare, ad esempio, non sente un peso, un rimorso? . «Per quello che ho fatto? No. Mi è capitalo anche di sbagliare. Mi sono trovato nei guai, ma, scusi, chi è perfetto? In fondo, curo dei trasporti. Non tocca a me decidere. Se crepano, sono loro che lo vogliono, sono altri che comandano. A me, i morti non piacciono, anzi, non lo nascondo, mi fanno paura... ». « Se potesse ricominciare, le piacerebbe essere diverso, con nuove esperienze? ». « Vorrei essere Dio, per ventiquattro ore ». « E cosa farebbe? v. « Tutti felici, davvero. Ma non vorrei cambiare, rifarei lutto, uno non può scegliersi un'altra faccia, un'altra parte. Sono Pat Denard. già ufficiale dell'aviazione americana, figlio di due napoletani, che deve arrangiarsi per campine. Paisà, piantala con queste domande difficili. Ho un impegno, ciao ». Il presidente direttore della « Black Eagle, Inc.», della Società Aquila Nera, mi congeda bruscamente. Dalla cucina esce un odore acuto di aglio e basilico. Spaghetti e carri arma,i- Enzo Biagi (nIcpednml

Persone citate: Denard, Dickens, Pat Denard