Catturata anche Ulrike Meinhof Ormai senza capi i "tupamaros,,

Catturata anche Ulrike Meinhof Ormai senza capi i "tupamaros,, E stata sorpresa a Hannover dopo una "soffiata,, Catturata anche Ulrike Meinhof Ormai senza capi i "tupamaros,, Un gesto di rabbia, ma nessuna resistenza - Arrestato anche un giovane che aveva l'incarico di proteggerla - Sequestrate numerose armi - La donna, smagrita e invecchiata, è stata identificata attraverso una radiografia cranica (Dal nostro corrispondente) Bonn, 16 giugno. La giornalista Ulrike Meinhof, 37 anni, ultimo membro importante dei « tupamaros » tedeschi noti come « banda Baader-Meinhof », è caduta nelle mani della polizia, esattamenet due settimane dopo la drammatica cattura dell'altro capo-banda, Andreas Baader. La donna più ricercata della Germania è stata sorpresa in una modesta abitazione alla periferia settentrionale di Hannover, vicina all'aeroporto di Langenhagen, dove si era rifugiata insieme con un giovanotto incaricato di proteggerla, un certo Gerhard Mueller, di 24 anni, incensurato. Ai quattro agenti in borghese, armati fino ai denti, che hanno suonato all'uscio, Ulrike ha aperto personalmente e si è subito arresa. Pallidissima, vestita tutta di nero, con i capelli tinti di un nero corvino, calze di seta nere, ha avuto soltanto un lampo di rabbia negli occhi — hanno riferito i funzionari di polizia —. «Scheissbullen» (agenti di m...) ha gridato due tre volte in faccia ai poliziotti, e si è ribellata solo quando questi le hanno messo le mani addosso. Poi ha taciuto e si è lasciata condurre via. «Non sapevamo chi avevamo catturato, hanno detto gli agenti, sapevamo soltanto che era una persona sospetta. La casa conteneva un vero arsenale: una maschinepistole.. tre pistole da guerra, due bombe a mano, una bomba a orologeria di quasi 5 chili contenuta in una borsa per cosmetici, alcune centinaia di proiettili "dum-dum". Decine di passaporti e di patenti falsi. Che l'arrestata fosse la Ulrike l'abbiamo saputo soltanto stamane». L'identificazione della ideologa dei «tupamaros» (Andreas Baader era capo, l'organizzatore pratico, Gudrun Ensslin, arrestata la settimana scorsa era la cassiera) è stato l'elemento più singolare di questa cattura. Poiché Ulrike Meinhof era incensurata, non esistevano sue impronte digitali né fotografie segnaletiche che permettessero una sicura identificazione (benché negli ultimi tempi la polizia avesse sempre affermato di esserne in possesso). In aiuto agli inquirenti è venuto l'ultimo numero del settimanale illustrato Stern, il quale pubblica una enorme radiografia del cranio di Ulrike Meinhof, dalla quale si rivela che la ex giornalista ha al cervello un tumore benigno che nell'otto¬ bre 1962 fu «ancorato» con alcune «graffe» di argento. Nel bagaglio della capobanda è stata trovata anche la pagina di Stern, benché il settimanale fosse stato messo in vendita soltanto ieri mattina. Una radiografia eseguita stamane a Hannover al cranio di Ulrike Meinhof ha confermato l'identità della donna: i radiologi hanno trovato il tumore e le quattro graffe, così come i ginecologi hanno trovato una cicatrice di taglio cesareo identica a quella descritta da un altro ospedale di Amburgo quando nel settembre 1962 la Meinhof diede alla luce due gemelle. «Senza la radiografia, ha detto un funzionario di polizia, avremmo avuto difficoltà ad identificarla. E' del tutto diversa da quella che conoscevamo dalle fotografie: magra, invecchiata, fisicamente e psichicamente sull'orlo del collasso. Cerea in volto, con gli abiti e le calze nere, sembrava una sposa in lutto, non una guerrigliera. Irriconoscibile anche agli occhi più attenti». Alla cattura della Meinhof la polizia è giunta — come due settimane fa a Francoforte, quando prese Andreas Baader e i luogotenenti Cari Raspe e Holger Meins, e come la settimana scorsa ad Amburgo quando arrestò Gudrun Ensslin — attraverso una «soffiata». Una persona della quale non è stato rivelato il nome (si sospetta che sia un ex simpatizzante o addirittura un membro del gruppo) ha telefonato iersera alla polizia che una «coppia sospetta» si trovava in una abitazione alla periferia nord di Hannover. Quattro agenti in borghese si sono appostati in una vettura. Verso le 22 è uscito un giovanotto con un pullover bianco, il Mueller, che è entrato in una cabina telefonica. Mentre stava ancora componendo il numero, gli agenti lo hanno sorpreso. Il giovane, che portava una pistola nella cintura dei pantaloni e aveva quattro caricatori in tasca, ha cercato di fare uso dell'arma, ma è stato sopraffatto. Venti minuti più tardi gli agenti suonavano all'uscio dell'appartamentino sospetto. t. 8.

Luoghi citati: Amburgo, Bonn, Francoforte, Germania, Hannover