Ancora leggere scosse ad Ancona I tecnici: "Può accadere di tutto" di Francesco Santini

Ancora leggere scosse ad Ancona I tecnici: "Può accadere di tutto" Dopo il violento terremoto di giovedì notte sulla costa marchigiana Ancora leggere scosse ad Ancona I tecnici: "Può accadere di tutto" La vita in città non è ripresa - A tre chilometri dalla costa, il mare ribolle - Ieri è giunto Rumor per prendere visione dei danni e preparare un programma di interventi - Qualche episodio di contestazione - Il sindaco chiede «uno strumento legislativo» per abbreviare le procedure (Dal nostro inviato speciale) Ancona, 16 giugno. A tre chilometri dalla costa, il terremoto continua a lanciare i suoi messaggi spaventosi. A Colle Marino, ai Salesiani e alle Torrette, nelle tendopoli appena sorte, i pochi rimasti ad Ancona non li avvertono; li registra, invece, nel cortile della caserma dei Vigili del fuoco, il sismografo deU'Istituto di geolisica. Davanti all'apparecchio, con l'occhio fisso al pennino che lascia una banda d'inchiostro sul rullo, c'è il prof. Francesco Peronaci, direttore dell'Osservatorio di Monteporzio Catone, inviato dal ministero per fare il punto sulla situazione. Al ministro Rumor, arrivato stamane in aereo con Forlani, il geologo non fa previsioni; si limita a dire: «Non si possono avanzare ipotesi né è lecito essere ottimisti: ci si può aspettare di tutto». Questa, ai Vigili del fuoco, è l'ultima tappa del giro in città che i due uomini politici hanno compiuto in un'ora e trentacinque minuti, prima delle riunioni con gli amministratori locali alla Regione e al Municipio. Scesi all'eliporto dell'Agip dall'elicottero rosso e giallo dei Vigili che li aveva prelevati dal jet militare atterrato a Falconara, il ministro degli Interni ed il segretario della de hanno lasciato il porto diretti al centro monumentale. Nelle strade deserte del rione San Pietro un uomo, al passaggio del corteo, ha gridato: «Soldi, molti soldi ci vogliono, per Ancona, che va ricostruita». Mentre nugoli di poliziotti si avvicinavano al- l'uomo, il ministro, con il capo, ha fatto un cenno d'assenso: « Lo sappiamo — ha detto — siamo qui per renderci conto». In via Stagno, un uomo corpulento ha urlato: «Ladri, buffoni, basta con le trivellazioni!». E' stato fermato da agenti in borghese, e il corteo, senza indugiare, ha proseguito. Dal sindaco Trifogli, che gli era accanto, Rumor si è informato: «Che sono queste trivellazioni? Di che cosa parlava quell'uomo?». Il sindaco ha raccontato al ministro del clima di «caccia agli untori» che si è scatenato in città: le protese della popolazione ignara che vede nelle isole galleggianti dell'Eni al largo di Ancona la causa di tutti i disastri. Al presidente della Regione, Giuseppe Serrini, nella sala del Consiglio, dove erano riuniti le autorità ed il Comitato della protezione civile, nominato di recente, un vecchio, dal fondo, ha gridato: «Non ringraziare, ancora non c'è da ringraziare, vediamo prima i fatti». E' stato a questo punto che Rumor, alzandosi in piedi I ha detto: «Capisco il vostro stato di esasperazione. Non mi offendono le voci di protesta: se fossi nelle vostre condizioni, farei altrettanto». Ha chiuso il suo breve intervento affermando: «Tutti hanno dimostrato grande dignità, e le vostre donne — ha aggiunto — alcune in attesa di un bambino, mi hanno chiesto un avvenire per i figli. Mi impegno a fare tutto il possibile». Dopo una riunione di un'ora e mezzo in Municipio, Rumor e Forlani, dall'aula del Consiglio comunale, hanno ascoltato il sindaco Trifogli che riferiva sulle decisioni prese. L'amministratore ha detto che è stato tratteggiato un piano e che il programma è diviso in tre parti: 1) soccorso ai senza tetto di Ancona ospiti delle tendopoli 2) assistenza alla popolazione che è fuggita, che supera il 70 per cento 3) ricostruzione della città, del suo centro monumentale, degli edifici pubblici e privati. «Signor ministro — ha detto il Sindaco — la situazione , è al limite di rottura. Lei, nel suo giro, non ha potuto rendersi conto esattamente di quanto sia pesante la realtà che stiamo vivendo; ma noi che siamo anche entrati nei palazzi e itegli uffici abbiamo visto dietro una facciata apparentemente solida profonde lesioni, gravi fratture. Questo secondo movimento tellurico ha aggravato disperatamente le condizioni della città, che andava appena riprendendosi. Abbiamo bisogno di un nuovo strumento legislativo che ci consenta di fare, e di fare presto, bruciando le tappe ». A quarantotto ore dalle prime scosse di giovedì notte, ad Ancona la vita non è ripresa. Francesco Santini Ancona. Vigili del fuoco controllano le lesioni prodotte dal terremoto negli edifici cittadini (Tel. Associated Press)

Persone citate: Forlani, Francesco Peronaci, Giuseppe Serrini, Rumor

Luoghi citati: Ancona