Il nuovo volto dell'Italia di Giulio Mazzocchi
Il nuovo volto dell'Italia Censimento: siamo cinquantaquattro milioni Il nuovo volto dell'Italia I risultati del rilevamento dell'ottobre '71 consegnati al presidente Leone - In 10 anni la popolazione è aumentata di 3 milioni e mezzo - Forte sviluppo dell'industria e del commercio; esodo dalle campagne - In aumento nel Sud l'emigrazione interna e all'estero (Nostro sei-vizio particolare) Roma, 15 giugno. Il presidente dell'Istituto di statistica, prof. De Meo. ha consegnato stamane al Presidente della Repubblica i primi risultati del censimento generale della popolazione, deU'induslria e delle abitazioni eseguito il 23 ottobre scorso. Vi sono variazioni profonde rispetto al precedente censimento del I 1961: siamo ora 54 milioni e 25 mila, dieci anni fa eravaino 50 milioni 623 mila. Lt' donne sono 27 milioni e 613 mila; gli uomini 26 milioni 382 mila. Nel decennio, le imprese sono cresciute del 13,5 per cento; l'aumento della popolazione residente è stato del 6,7 per cento. Gli addetti alie i imprese sono cresciuti del j 14,7 (da 9,4 a 10,8 milioni), j Tra le imprese, quelle indù- j striali sono aumentate dell'll,2 e il personale in esse impiegato del 13,4 (da 4,7 a I 6.2 milioni); quelle commerciali del 13,3 per cento e i j dipendenti di altrettanto tda 2.4 a 2,7 milioni); quelle adibite a tutte le altre attività sono aumentate del 34,4 per cento e i dipendenti del 26,5 (da 1,3 a 1,6 milioni). Lo sviluppo dei commerci internazionali ha dato una forte spinta alle imprese, ma queste si sono accresciute del 14,8 per cento nel Nord, del 20,6 per cento nel Centro e soltanto del 6,9 nel Sud e i nelle isole. Poco diversi i risultati per l'aumento dei dipendenti: contro il 14,5 al Nord e il 21,6 per cento al Centro, si registra soltanto il 9.3 al Sud e nelle isole. E' diminuita di 2,4 milioni in tutta Italia la popolazione occupata in agricoltura: riducendosi a 3,2 milioni. Per circa la metà l'esodo agricolo interessa il Sud, dove l'incremento naturale della popolazione (nuovi nati meno ì morti) è stato di 2,5 milioni di persone. Nel complesso, la popolazione attiva italiana (occupati e disoccupati) è scesa da 19,6 a 18,7 milioni c quella inattiva è salita da 31 a 35,2 milioni, passando dal 61,3 al 65,3 per cento. Vasti movimenti di popolazione sono stati provocati dall'evoluzione del mercato del lavoro, le cui tendeenze Si riassumono in un forte esodo agricolo accentuato al Sud e in una forte, ma meno rapida, espansione delle altre atività. Concentratasi, però, quasi tutta nel Centro-Nord d'Italia, cioè nell'area più vicina ai nuovi mercati di consumo, sia nazionali che europei. Nel Settentrione, la popolazione è cresciuta di 2,2 milioni, di cui 955 mila provenienti da altre aree. Neil'Ita-lia centrale, l'aumento è sta-to di 917 mila persone. Nel Meridione la popolazione,« naturalmente » cresciuta di 2.5 milioni, è, invece, « anagraficamente » aumentata di appena 225 mila unità: 2 milioni 317 mila meridionali hanno abbandonato, infatti, la terra natale. L'aumento di popolazione al Centro-Nord non assorbe tutto l'esodo del Sud. La differenza tra crescita naturale dell'intera popolazione italiana di 4 milioni 558 mila cittadini è stata, infatti, assorbita nel territorio nazionale per soli 3 milioni 401 mila, cosicché risultano aver preso residenza all'estero, nel decennio, 1 milione 157 mila italiani. Nel 1961, gli italiani emigrati «omograficamente» risultano, nel decennio tra i due censimenti, 1 milione 41 mila. Allora, riero, risultavano temporaneamente all'estero altri 825 mila italiani, oggisoio 400 mila. I nuovi emigrati del decennio (tra quellresidenti all'estero e quellresidenti in Italia.i erano ne1961 circa 1 milione 890 mila: secondo il nuovo censimento, sono 1 milione 556 mila. Vi è stato un esodo più accentuato dal Sud, tuttavia questi emigrati si sono trattenuti in Italia in una misurmaggiore rispetto al decennio precedente. Tra gli emigrati meridionali all'estero una maggior quota rispetto al precedente censimento ha trasferito la propria residenza, considerandosi emiganti permanenti. I dritti dei lavoratori straniesi sono andati eguagliandnell'area del Mec e, pertanto, l'emigrato non si consdera più « profugo », ma «citadino del Mec ». Nel decennio gli appartmenti sono saliti a 17,4 mlioni con un totale di 63milioni di camere, che sonaumentate del 33 per centcioè cinque volle più in freta del numero degli abitantora per ogni mille abitanvi sono 1184 vani; ve n'eran952 dieci anni prima. Tuttvia le camere realmente abtate sono aumentate appendel 17,8 per cento e quelinabitate (slitte, invendute adibite unicamente alle vcanze; del 77,6 per cento. Due esempi. Nella provin| ; j I ! | | | 1 ! ! eia di Torino la popolazionresidente ha avuto un aumen I to, nel decennio, di oltre il 25 per cento (da 1 milione 824 mila a 2 milioni 293 mila, con un aumento naturale | di 120 mila persone e un au; mento per immigrazione di j 349 mila persone). Le abitaI zioni sono cresciute di 200 ! mila unità (a 850 mila). Però, si passa dalle 46 mila | abitazioni inoccupate del '61 | alle 85 mila del '71. Le abi| tazioni occupate salgono, 1 quindi, di 170 mila unità, ! cioè del 25 per cento: si è dunque costruito più di quel! lo che è stato utilizzato. Giulio Mazzocchi
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