Una collina per trenta Comuni

Una collina per trenta Comuni Una collina per trenta Comuni Oggi alla Regione incontro di Porcellana con i sindaci delle zone interessate L'assessore Picco: « Cerchiamo un'intesa per creare un grande parco naturale » La sistemazione della collina, la riorganizzazione e la disciplina dei suol servizi, non si possono ottenere attraverso l'azione dei singoli Comuni: che sono una trentina, in massima parte della provincia di Torino e gli altri di quella di Asti, per un totale di oltre 30 mila ettari. Perciò oggi, su invito dell'assessore regionale all'urbanistica ing. Cardinali, si riuniranno presso la Regione il sindaco Ing. Porcellana e gli altri amministratori dei Comuni Interessati, per esaminare la situazione e concordare una linea dì azione. Dice l'assessore all'Urbanistica arch. Picco: « Occorrono un'organizzazione e una gestione unitaria del sistema collinare. Con l'intervento della Regione, e nel quadro delle leggi che essa deve emanare, la riorganizzazioni, dovrebbe trovure nel comprensorio la sua dimensione di base. CU organi operativi su specifici problemi si possono trovure In eventuali consorzi di Comuni, mentre in un apposito ente sta lo strumento per la gestione unita, ria di un imrco collinare ii. I Comuni da soli non possono provvedere alla difesa idrologica, né alla tutela ambientale, alla salvaguardia delle aree forestali e all'organizzazione dei sistemi di trasporto. Ci vuole un programma per la graduale riorganizzazione di tutta l'area metropolitana e regionale, afferma l'architetto Picco, nel termini stabiliti dalla legge 865. La creazione di un pareo collinare dovrà prò. cedere per tappe, secondo criteri di priorità da definire su scala regionale e subregionale: « Pure it recupero delle aree propriamente agricole, al di là della semplice difesu dalla speculazio¬ ne edilizia, presuppone tutto un complesso di misure sia sul piano economico (riqualificazione culturale, ristrutturazione aziendale, ecc.) sia su quello sociale, che devono maturare a livello regionale e specificarsi poi in piani agro-ecorfbmlci zonali di carattere operativo ». Come base sarebbe utile un ti plano territoriale paesistico », già di competenza della Sovrintendenza al monumenti e ora della Regione, che costituisca una omogenea difesa della collina e stabilisca: le zone di rispetto; il rapporto tra aree libere e aree fabbricabili in ciascuna delle diverse zone; le nor. me per 1 vari tipi di costruzione; la distribuzione e l'allineamento dei fabbricati; le Istruzioni per la scelta e la distribuzione della flora. Il territorio collinare è compreso tra il Po, la statale 10, la pianura di Chleri e la zona di Casale. Il disordine e le speculazioni con conseguente distruzione del patrimonio naturale incominciarono nel 1950 con l'esplosione Indiscriminata della città-metropoli. Le statistiche stabiliscono che gli abitanti della collina torinese sono circa 152 mila (45 mila in area cittadina). Se si realizzassero 1 progetti edilizi conosciuti finora, dovrebbero salire a 740 mila (70 mila in area cittadina). Un'invasione spaventosa di cemento sul poco verde ancora a disposizione. Il ii parco collinare » dovrebbe estendersi da Moncalieri alle colline casalesi per una superficie di 10 mila ettari. Dovrebbe suddividersi ln « riserve » per la conservazione di specie animali e vegetali, provvedendo al restauro forestale; in «zone protette» di bosco, radura e terreni non colti¬ vati, nel completo rispetto della natura; in «zone agricole» per l'incoraggiamento delle colture specializzate e fattorie; in « punti attrezzati » con luoghi igienici e di ristoro, dove si fermeranno i mezzi di pubblico trasporto. Sarà possibile realizzare questo plano, oggi puramente teorico, e quando? Il documento si proietta negli anni 1980-90, ma non indica gli strumenti per l'applicazione. Nell'attesa, la minaccia delle speculazioni edilizie e della degradazione ambientale impone misure immediate e transitorie di vincolo, contenimento e salvaguardia della collina. I vincoli riguardano ville e giardini, parchi, centri d'interesse storico-locale e bellezze panoramiche, a termini di legge. Picco spiega: h Considerando le competenze degli organi regionali in materia e la situazione tuttora assai fluida ed aperta degli strumenti urbanistici dei Comuni della collina, sarebbe indispensabile la loro completa formazione e revisione a tempi brevi, secondo criteri omogenei e coordinati ». Allo stesso scopo, e con funzione integrativa, egli intende suggerire l'adozione di un u regolamento edilizio » tipo. L'incremento della popolazione andrebbe contenuto entro il 5-10 per cento di quella attuale, e non si dovrebbero urbanizzare a. fini residenziali altre zone oltre a quelle già compromesse. In ogni caso, le eventuali espansioni residenziali dovrebbero avvenire soltanto attraverso piani particolareggiati, o piani di lottizzazione convenzionati. Su queste ed altre proposte degli amministratori dei 30 Comuni interessati, si discuterà oggi alla Regione in vista di un consorzio collinare.

Persone citate: Cardinali, Picco, Porcellana

Luoghi citati: Asti, Casale, Moncalieri, Torino