Allende ricerca una "nuova alleanza" per superare le difficoltà economiche?

Allende ricerca una "nuova alleanza" per superare le difficoltà economiche? A due giorni dall'apertura della crisi governativa in Cile Allende ricerca una "nuova alleanza" per superare le difficoltà economiche? Profondi contrasti nella coalizione di « unità popolare » - I comunisti mirano ad un'intesa con la democrazia cristiana - La sinistra socialista è contraria (Nostro servizio particolare) Santiago, 14 giugno. La « crisi interna » del governo cileno, che due giorni fa ha rassegnato le dimissioni nelle mani del presidente Salvador Attende, continua ad essere avvolta da uno stretto riserbo ufficiale. Mentre i ministri dimissionari restano ai loro dicasteri, per il disbrigo secondo la prassi costituzionale dell'ordinaria amministrazione, si attende di ora in ora l'annuncio di un rimpasto del Gabinetto. Secondo le più diffuse previsioni, tale rimpasto non dovrebbe uscire dall'ambito della coalizione di « unità popolare », che da diciotto mesi governa con Allende questa repubblica sudamericana. Altre voci parlano di un possibile siluramento di Pedro Vuskovie, il ministro dell'Economia. Questa decisione confermerebbe il ruolo primario che le difficoltà economiche del paese hanno avuto nel determinare l'attuale crisi governativa. Incerta anche la posizione dell'ex segretario generale del governo Jaime Suarez, il cui ruolo nella crisi è giudicato oscuro. Quel che appare certo, è che tra i partiti della coalizione esistono da tempo profonde ragioni di dissenso. Una tendenza « rivoluzionaria » ed una tendenza « riformista » si scontrano all'inter- no dell'alleanza di governo, trovando all'esterno entusiastici incoraggiamenti e violente opposizioni. E' nota la particolare situazione politica del Cile di Allende: un governo fortemente caratterizzato in senso marxista si tro- va di fronte ad un parlamento in cui l'opposizione è maggioranza, guidata da una democrazia cristiana che recentemente, in occasione di alcune elezioni sindacali in provincia, si è dimostrata in ascesa. Uno dei partiti della coalizione di unità popolare è il comunista, di linea ortodossa e filosovietica: sono proprio i comunisti che premono in senso « riformistico », chiedendo al governo una decisa azione contro l'estrema sinistra extraparlamentare (il Mir, che finora ha svolto un ruolo di «fiancheggiamento radicale » del governo), e impostando un dialogo per un'intesa con i democristiani. I tentativi dei comunisti sono aspramente avversati dalla sinistra del partito socialista (il partito del presidente Allende), e da altri gruppi minori, che non perdono occasioni per ribadire la loro intransigenza sulla fedeltà al programma economico e politico della coalizione. Le dimissioni del Gabinetto sono state decise, evidentemente, per consentire ai partiti cileni un approfondimento e una scelta su questa alternativa: proseguire il programma radicale della coalizione, (nazionalizzazioni, redistribuzioni delle proprietà fondiarie, ecc.), accettando fino in fondo il rischio di un ulteriore deterioramento della situazione economica, o frenare il processo, prendendo misure economiche «classiche » (nel '71 l'inflazione è galoppata al tasso del venti per cento), e ammorbidendo l'ostilità dell'opposizione de. Soio la composizione del nuovo ministero potrà dirci quale strada sarà stata scelta, e se Allende avrà premuto sul freno o sull'acceleratore. r. s. plns Santiago. Salvador Allende, a sinistra, Pedro Vuskovic e, a destra, Jaime Suarez (Upi)

Persone citate: Allende, Jaime Suarez, Pedro Vuskovic, Pedro Vuskovie, Salvador Allende

Luoghi citati: Cile, Santiago