L'assalto al treno: un colpo da "western" che ha fruttato una manciata di denaro

L'assalto al treno: un colpo da "western" che ha fruttato una manciata di denaro I sei banditi del Roma-Civitavecchia sono ancora in libertà L'assalto al treno: un colpo da "western" che ha fruttato una manciata di denaro Secondo i calcoli della polizia postale il valore in moneta della merce rubata (un lingotto d'oro e accendini) non supera il milione e 300 mila lire - Identificato un dipendente delle Ferrovie che chiese informazioni al responsabile del vagone postale poco prima che il convoglio partisse da Termini - L'avventura di due camionisti che hanno assistito alla rapina (Nostro servizio particolare) Roma, 14 giugno. La rapina al vagone postale del treno Roma-Civitavecchia ha probabilmente fruttato ai suoi esecutori un bottino di gran lunga infe fiore a quello sperato: que sto il risultato dei controlli. non ancora conclusi, compinti dalle Poste stamane. L'amministrazione ha comunicato che i plichi i-ubati dai banditi sono venti; di essi uno conteneva un lingotto d'oro del peso di un dulo- grammo, destinato a Cagliari ed assicurato per centomila lire. Altri tredici, che sarebbero dovuti giungere a tabaccai sardi in diverse parti dell'isola, contenevano accendini: erano assicurati per ventimila lire ciascuno, ed il loro valore complessivo do-vrebbe aggirarsi attorno alletrecentomila lire. Cedole azio-narie annullate erano in treplichi, spediti a banche sar- i o de, mentre sull'etichetta di altri due era scritto «valori cartacei»: assegni valutari della Banca Commerciale Italiana, dalle sedi di Napoli e Verona per la filiale di Sassari, e di nessun interesse per i rapinatori. Quindi, a meno che l'ultimo plico, di cui si ignora il contenuto, non riservi qualche sorpresa, la « banda del treno » ha lavorato per poco. Secondo i calcoli della polizia postale, il valore in mo- i neta della merce rubata sa¬ i a i r l rebbe di un milione e 300 mila lire. I sei banditi potranno ricavare non più di 100 mila lire a testa, dopo aver piazzato il bottino presso i ricettatori. La precisione e la rapidità dell'esecuzione fanno pensare -1 che il colpo sia stato come I piuto da professionisti: la po- ! lizia non esclude che i sei e I banditi di ieri sera siano r-1 gli stessi che il primo feb- braio rapinarono secondo uno schema analogo il treno Napoli-Roma, nei pressi di Colonna. In quell'occasione, nonostante che l'intervento di alcuni passeggeri avesse provocato l'arresto anticipato del convoglio, i malviventi si impossessarono di cinquanta milioni. Gli inquirenti pensano che sulla base della passata esperienza la « banda del treno » abbia modificato la propria tattica. Nel frattempo la successione degli avvenimenti è stata ricostruita con precisione, grazie alle testimonianze. Pochi minuti prima che il diretto 348, Roma-Cimitavecchia in coincidenza con iltraghet-1 to per la Sardegna, par-1 tisse da Termini, il « procac- j eia », responsabile del vagone postale, Lamberto Gioacchini, di 49 anni, è stato avvicinato da due persone, che gli hanno chiesto se fra i tanti pacchi caricati ci fossero anche i loro. Uno dei due, un dipendente delle Ferrovie, è stato identificato: l'altro non ancora, e la polizia ritiene che fosse uno dei « basisti » del colpo. Alle 21,10 il convoglio si è mosso ed è transitato regolarmente a Ponte Galeria alle 21,42; all'improvviso il vetro della porta che mette in comunicazione il settore postale con gli altri vagoni e stato frantumato: il « procaccia », che stava scrivendo sul registro, è stato costretto a sdraiarsi a terra. Tre altri banditi sono entrati nel vagone ed hanno scelto i plichi da portar via, riponendoli in una crossa borsa di pelle nera. Poi han- no azionato il segnale di al-larme, e sono corsi fuori: i i a e o o n a o o noel uno di loro e incespicato su un sacco ed il « procaccia n l'ha afferrato, ingaggiando una colluttazione, e strappandogli il passamontagna di lana verde. Il bandito è però riuscito a liberarsi ed a raggiungere i complici. Alla fase finale della rapinahanno assistito due camioni-sti genovesi, Pietro Brignoliì e Natale Lanza: con il loroi camion sono arrivati al pun-| to in cui erano ferme le dueI auto dei banditi, e Ho visto1 che una delle vetture — hanIno dichiarato — si muoveva i mettendosi di traverso. Hoacceco i fari, ma mi si è acnnetnin «n o ,.r,,, i,, costalo un uomo e con la w. . . . ' \ stola in mano mi ha ,atto cenno di spegnerli. Poi è arrivato il treno, ed ho visto un gruppetto di uomini, uno dei quali zoppicava, salire a bordo. Le auto si sono dirette verso Roma ». Le indagini si sono estese alla Sardegna nella speranza che qualche passeggero del traghetto per Olbia potesse fornire indicazioni sui banditi. La motonave « Città di Napoli » è stata raggiunta da un telex della polizia, ma senza esito. Neppure il «procaccia» è stato in grado di fornire elementi utili all'identificazione del rapinatore al quale ha strappato il passamontagna: il volto era coperto da una calzamaglia. In mano agli inquirenti sono rimasti sola¬ mente il martello usato per rompere il vetro, una cordicella di nylon ed il passamontagna di lana verde. m. to.

Persone citate: Colonna, Lamberto Gioacchini, Natale Lanza