La bistecca degli italiani è la più cara in Europa di Vittorio Zucconi

La bistecca degli italiani è la più cara in Europa Secondo uno studio della Commissione Cee La bistecca degli italiani è la più cara in Europa Anche dopo l'abolizione del « dazio esterno » sulle carni importate da Sudamerica, Danimarca e Jugoslavia, il prezzo continua a diminuire negli altri Paesi della Comunità, in Italia sale - Il sistema distributivo (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 10 giugno. Per la prima volta da un anno a questa parte nei Paesi della Cee il prezzo della carne sta diminuendo: in tutti, ma non in Italia, dove continua a salire: il provvedimento adottato una settimana fa dai « Sei » di abolire i dazi sulle importazioni di carne bovina dai « Paesi terzi » ( Sud America, Danimarca, Jugoslavia) ha avuto ovunque effetti benefici e calmieratoli, tranne che in Italia, dove ormai, nonostante il reddito individuale sia il più basso tra i « Sei », la earne ha i prezzi più elevati d'Europa. Il fenomeno è tanto più inspiegabile se si tiene conto che proprio il nostro è il Paese che importa di più dall'estero (oltre il 50 per cento del fabbisogno ) e in particolare dall'America Latina e dalla Jugoslavia; quindi, in teoria, avrebbe dovuto beneficiare più degli altri dell'abolizione del dazio. Oggi, la Commissione Mansholt (che amministra la Comunità europea) ha diffuso un primo studio statistico sugli effetti della soppressione I della dogana e le cifre par| lano chiaro: il prezzo medio di mercato (all'ingrosso) di ì un quintale di carne bovina è stato, alla fine di questa settimana, di 58.877 lire in j Italia, contro le 58.100 della j settimana precedente, un auI mento dunque dell'I,1 per j cento. Negli altri Paesi e nello stesso periodo di tempo i i prezzi hanno invece subito I queste variazioni: in Belgio | da 56 a 55 mila (meno 1,5 1 per cento), in Germania da ! 50.725 a 56.300 (meno 0,661 per cento i, in Francia da 57mila a 56.241 (meno 0,58 perI cento I, in Olanda da 53.844I a 52.764 (meno 1,7 per cento). In media, per l'insieme| della Comunità europea, i: prezzo all'ingrosso di un quintale di carne bovina è| sceso da 56.705 a 56.434 Ime| no 0,4 per cento). Il ribasso dei prezzi all'ingrosso registrato in questa prima settimana dall'abolizione del dazio esterno non è certo notevolissimo, ma alla Cee lo si definisce « incoraggiante ». L'abolizione del « dazio esterno » significa in pratica che gl'importatori europei possono acquistare la carne argentina o jugoslava al prezzo di mercato, senza pagare la dogana che prima colpiva queste importazioni nella misura del 20 per cento. Tale « balzello » era stato introdotto per equilibrare artificialmente il prezzo della carne nei Paesi extraeuropei e quello corrente nei Paesi della Cee: il quintale costa infatti attualmente 42 mila lire fuori della Comunità e se a questa cifra si aggiunge il dazio del 20 per cento si raggiunge circa il prezzo medio europeo. La dogana serviva dunque da protezione per i produttori europei (soprattutto francesi) che non avrebbero potuto reggere alla concorrenza degli argentini o dei jugoslavi. Tuttavia, negli ultimi mesi s'è registrata una generale, crescente penuria di carne in tutto il mondo e i prezzi sono, naturalmente, subito aumentati: 4 mila lire il quintale in più nel solo mese di maggio: il mantenimento del dazio si è rivelato dunque sempre più dannoso per il consumatore e inutile per il produttore. Purtroppo, se il provvedi! mento sembra funzionare nei j Paesi vicini, l'Italia gli si è dimostrata finora del tutto refrattaria. Vittorio Zucconi