La Spagna come una ferita di Angela Bianchini

La Spagna come una ferita La guerra civile vista da una forte e delicata scrittrice La Spagna come una ferita VersQ ribalta deUa narrativa spagnola, troppo a lungo invasa dal si letizio, comparve un gruppo Ana Maria Matute: « Prima memoria », Ed. Sei, pag. 189, lire 2000. zsmg di scrittori giovani, che prese j il nome di « Nueva Ola », on-1 data nuova. C'erano Juan Goytisolo, Luis Goytisolo-Ga *a- Sancnez Ferlosio, Fernàndez Santos, Aldecoa, Ana Maria Matute e alcuni altri. Avevano assistito alla guerra civile da bambini e ne portavano il marchio. Cercarono, dunque, di descriverla, cosi come era loro apparsa in quegli anni lontani: segre- ta, allucinante, incompresi- : bile, una sorta di « giochi j proibiti » di cui forse soltan- ! to gli adulti conoscevano il senso. La tragedia in casa Si riprodusse in quella narrativa, sotto varie forme, la figura del protagonista infantile, dolente e attonito, intorno a cui risuona il rumore degli spari di cui ignora l'origine e il cadere di corpi j I i ! j diverse; onorevoli, sempre ; meno spettacolari di quanto : il primo slancio e la duttilità politica, ahimè presto rienMrata, della Spagna d'allora, 1 avrebbe dato a immaginare Vl fu ancne chl stinse, nel gruppo, un versante casi: ghano e un altro calaiano: piu ,-eaijsla u Pr-jmo, più im maginoso, di un realismo ma gjco, il secondo. i Ana Maria Matute è tra che gii sono estranei: testi-monio di una condizione tan-to più irreale e assurda in quanto non avviene lontano da casa, bensì nel luogo do- ve ha sempre vissuto, quasi mi orrore domestico che trae la tragedia dalla sua stessa familiarità. La generazione, in quanto tale, tace da molti anni, e gli autori che ne costituiva- no il nerbo hanno preso vie | le poche donne delia genera- zione (Carmen Laforet. quasi coetanea, pubblicò il primo, celebre romanzo, Nada, giovanissima, nel 1945), è di origine catalana (vive ora a Sitges), ma ha trascorso l'infanzia tra Barcellona, Madrid e un villaggetto castigliano della provincia di Soria. Fu spplocuurion proprio quello scorcio di Ca-1 ]a stiglia ad aprirle la visione ; mdel mondo rurale spagnolo dove muovono i personaggi dei suoi primi libri, Festa al Nordovest (tradotto in italiano presso Einaudi) e I batnbini morti: gli innocenti che sono tutti periti, perché uccisi direttamente, o morti mpmqntuI sc«ne! grembo materno oppure | ,incapaci di giungere a matti- onta. Si intuiva fin da allora.! come la guerra, per la Ma- ™j tute, non potesse mai avere "! fine e fosse destinata a rin-1 tj novarsi, quale bagno di sanI gue che porta con sé altro i sangue, quale vendetta da cui conseguono altre vendette. Prima memoria, oggi im! peccabilmente tradotto da Lucrezia Cipriani Panunzio, fa parte di un secondo gruppo di opere, seppure di poco posteriore (è uscito in Spagna nel 1959). In effetti, abbiamo qui l'inizio di una tri- e o à , l : a 1 iogia t.he continua con Los 1 soldados lloran de noche. del 1965 (I soldati piangono di ! notte) e termina con La tram pa (L'inganno) del 1968, le i centemente tradotto e accla . mato in Francia. Troviamo ' bambini anche qui. o meglio i Sii adolescenti sopravvissuti indscldsmc«ai «bambini morti», e, anche qui, guerra {«L'unica storia che posso narrare è , quella di una fiducia infan i tUe asservita e dileggiata », dirà uno dei personaggi delYlnganno), in una prospetti- va che ai giochi proibiti uni- j sce l'eterno tema spagnolo della lotta tra Caino e Abele. Maiorca, nell'agosto del 19IJ6, un'isola rutilante di estate e di colori a cui la presenza, appena intuita, della guerra sul continente dà | un'apparenza sinistra e feroce. « (Mia nonna) con il suo vecchio binocolo da teatro -1 incrostato di zaffiri falsi. spiava le case bianche del pendio, dove abitavano i coloni; o scrutava il mare, su cui non passava nemmeno una nave, su cui non appariva alcuna traccia di quegli orrori che Antonia, la governante, ci descriveva... ». Il primo dramma dell'iso- ]a che, come osserva giusta mente' Cesare Acutis nellE mente Cesare Acutis nella prefazione, ha struttura piramidale e feudale, è proprio questo: che da li il dramma non è visibile, è soltanto intuito. Perché nulla accade, I sotto il sole feroce; nel Decor « spietato », « rabbioso n, « crudele » si riproduce nel | ,-isol al Uo di anUchi odi familiari e intestini, un ! it dj di , Hrlnmhra ™ vero^toigXLa oTS ""V ,™.™s'll™BildIf* "àt "ao 1 ta' queUo che ha luogo oItre - s l i o o i il braccio di mare. Sotto la nonna-padrona, donna Praxe-1des, stanno i nipotini adole- iscemi, il maschio Borja e la tcugina, narratrice, Matia. Nel- la coscienza autobiografica di Malia si ripercuote una storia di rimorso: il tradì- mento di un ragazzo a lei caro, Manue'. il ribelle, il « rosso ». per istigazione e a è , i- ricatto del cugino. Realtà e simboli Come spesso accade con la Matute e, vorrei dire, anche con altri scrittori spagnoli delia stessa epoca, la vicenda, esile e autentica, si carica di significati realistici e simbolici a! tempo stesso, quasi ad esprimere una pienezza di emozioni che ancora chiede slogo. Alcuni di questi motivi, quali la visione sinistra dell'isola estiva, l'autoritarismo delle strutture e soprattutto l'antico rito i- j dell'inquisizione sulla piazze! o e. el eea à | oo o i. ta dei giudei, dove i ragazzi« rossi» bruciano in effigiei rivali di parte nazionalista,^.fvinfr"0 Caì, .una. ^ionespaventosa. Altri, ad esempioi! tema dell'innocenza infan-tile perduta, appartengonoad altre epoche e non ag-giungono nulla alla scabro-sità lirica dellu storia. L'na storia beila, pero, e di questi tempi, insolita. Ritorniamo a questa narrativa con rispetto e. direi quasi, commozione. Meno travolgente e fantasmagorica del romanzo latino-americano, ci ripropone la dura via che lo scrittore, da sempre, ha dovuto battere in Spagna. Lo scrittore, e il bambino. Scriveva Pio Baroja, il gran romanziere del '98: « Nella nostra epoca e nel nostro Paese è molto difficile essere bambini. La vita avvizzisce presto, quando non nasce già appassita per eredità... ». Angela Bianchini

Luoghi citati: Barcellona, Francia, Madrid, Maiorca, Sitges, Spagna