"Devi preparare dieci milioni in contanti se non vuoi che tua figlia venga uccisa"

"Devi preparare dieci milioni in contanti se non vuoi che tua figlia venga uccisa" Tre giovani in tribunale per una tentata estorsione "Devi preparare dieci milioni in contanti se non vuoi che tua figlia venga uccisa" Prosciolto in appello un industriale condannato per inquinamento Avevano telefonato ad una conoscente contraffacendo la voce e precisando: «Non è uno scherzo! » - Il p. ni. ha sostenuto che si trattava soltanto di molestie c i giudici li hanno assolti Tre ragazzi accusati di tentata I estorsione sono comparsi mercoledì mattina davanti ai giud:ci della quarta sezione del Tribunale (pres. Neppi, p. ni. Savio, cane. Ferllto). Sono Giancarlo Cagherò, 18 anni, abitante a Borgaretto in via Monte Granerò 40; Luigi Ratclif, 18 anni, piazza Principe Amedeo 8. Stupinigi; Walter Costantini, 19 anni, via Montevecehio 3. Il 31 maggio '71 Cagherò e Ratclif si recarono in casa del Costantino con l'intenzione di studiare- insieme. Ma, una volta seduti attorno al tavolo, pensarono di prendere il telefono e farequalche scherzo. Composero il numero di una conoscente, Isabella Peiretti, e uno dei tre — pare il Cagherò — le disse: it Prepara dieci milioni In contanti se non vuoi che uccidiamo tuu figlia Lo editila a. La donna ha detto in udienza: « Riconobbi subito la voce di Giuncarlo: scoppiai a ridere, gli risposi: "Su, non fare scherzi, smettila". Ma luì passò il microfono a un altro che. con voce contraffatta, ripetè: "Guarda che non e uno scherzo, la vi- ta di tua figlia è in pericolo. Vo- glìamo i soldi". Poi la comunica- zione fu iuterrottu. Se non si fosse aggiunta quella seconda to- ce. io non avrei denunciato il tuito ai carabinieri: ma l'ultimu minaccia mi spavento. Non era la prima volta che ricevevamo telefonate del genere. Mia figiiu. di 111 unni, quando seppe la cosa, si spavento e tremò tutta. Ancora oggi, a quel ricordo, diventa pu'.lida ». Gli Imputati hanno ripetuto, come avevano latto in istruttoria, eiie si tratto di uno scherzo. 11 Costantini ha precisato di non sa- I pente nulla: « Ottundo i mici amici presero il telefono, io mi allontaniti dalla stanza. Non so che cosa abbiano fulto o detto ». Il Pubblico ministero ha definito l'azione dei ragazzi « uno scherzo di pessimo gusto» e ha proposto al Tribunale di modificare l'imputa zione da tentala estorsione in quella di molestia telefonica. « c'è da osservare — ha detto — che la comunicazione tu in terrotta da loro stessi, senza aver precisato il luogo e le modalità per la consegna della somma ». I giudici, accogliendo le istanze del dicembre scorso, e statarHonna- p.m. e della difesa — avv. Dal Fiume e De Marchi —, ha cambiato il capo d'accusa, concedendo a Cagherò e Ratclif il perdono giudiziale. Ha assolto i! Costantini « per non aver commesso il fatto ». k La prima sentenza di condanna per inquinamento atmoslepronunciata dal pretore nel ' ta ieri mattina dalia terza sezioi ne del Tribunale presieduta dal I dott. Iannlbelli (giudici Corradini e Aragona, cane. Ferlitoi. L'indùi striale Ettore Ferrerò, 50 anni, di San Mauro, era stato condannato ; a pagare un'ammenda di 240 mi\ la lire per non aver « osservato un provvedimento dell'Autorità ». La sua londeria, classificata come i insalubre, secondo un'ordinanza | del sindaco avrebbe dovuto esse- 1 re circondata da pareti che cattu russerò il lumo che ' nava dai torni, \ Ma l'industriale non lo lece si spngio- spiego al pretore: « Non ho fatto i costruire i muri perche ero conI l'iato della loro completa uniti' litit. Non avrei potuto ulzurli sui ! capannoni, perché le colonne non li avrebbero sopportati. Elevare ' u"a sbarramento tutt'inlorno ullu | fonderia non sarebbe servito a i nulla, perchè i vuporl si sureb \ berti liberati lo slesso in uria. 'Riamile un solo mezzo: l'unpiun i to dl depurazione. Quando ho ri |cenato l'urdinunza del sinduco. era in fase di sperimentazione. Ora ne ho acquistato uno ». Il pretore, pur prendendo atto che nella londeria erano incominciati i lavori per l'installazinne dei depuratore, concluse che l'industriale non aveva ottemperato alla disposizione comunale e lo condanno. La tesi oileiisi-1 va è stata riproposta ieri maln - Una dall'avv. Zuccone e il Tribui ' naie l'ha accolla. Il Ferrerò è - stato assolto «perché il fatto nonI è previsto dulia legge come rea to ». Gli atti sono stati trasmessi all'Autorità amministrativa ii per quanto di sua competenza ». Il p.m. Astore aveva chiesto la conferma delia condanna. ! \ | I I Giancarlo Cagherò. Luigi Ratclif e Walter Costantini: due perdoni c un'assoluzione - L'industriale Ettore Ferrerò

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