La "Pravda,, parta del vertice esaltando raccordo atomico di Paolo Galimberti

La "Pravda,, parta del vertice esaltando raccordo atomico La "Pravda,, parta del vertice esaltando raccordo atomico Convocata una riunione dei Paesi del Patto di Varsavia: Breznev riferirà sui colloqui con il Presidente americano (Dal nostro corrispondente) Mosca, 31 maggio. I dirigenti sovietici esamineranno con i loro alleati i risultati delle venti ore di colloquio avute con Nixon in una riunione al vertice del Patto di Varsavia, che dovrebbe aver luogo nei prossimi giorni a Varsavia o a Mosca. Sebbene non sia stato ancora annunciato ufficialmente, l'incontro tra i dirigenti dei sette Paesi dell'alleanza militare socialista è dato per certo da più fonti coincidenti. D'altra parte, così come fanno gli americani con gli alleati della Nato, è prassi normale che l'Unione Sovietica informi gli altri Paesi dell'Europa orientale dopo ogni importante tappa della politica estera. Ad esempio, un «vertice» del Patto di Varsavia fu tenuto a Mosca nove giorni dopo la firma del trattato tra l'Unione Sovietica e la Germania Occidentale, nell'agosto 1970. Due temi europei, riproposti in termini assai concreti dal comunicato finale sul «vertice» sovieto-americano dei giorni scorsi, dovrebbero dominare l'agenda dei lavori della prossima riunione Intercomunista: la convocazione della conferenza per la sicurezza europea e la riduzione reciproca e bilanciata delle forze in Europa. 1 tempi della fase preparatoria della conferenza per la sicurezza, che erano assai vaghi fino a due settimane fa, sembrano esser¬ si precisati dopo gli incontri tra il presidente americano e la «troika» sovietica. A dispetto delle loro dichiarazioni ufficiali — compreso il comunicalo dell'ultimo «vertice» del Patto di Varsavia, a Praga, in gennaio — i sovietici non hanno mai creduto realmente che la conferenza potesse riunirsi entro la fine dell'anno. E, ora, manifestano apertamente una certa soddisfazione per la possibilità che la fase preparatoria (che, nel linguaggio dei giornali sovietici viene definita più solennemente «conferenza preparatoria») s'inizi in autunno e che la conferenza vera e propria abbia luogo entro la fine del 1973. La Pravda scrive oggi che «i colloqui (tra Nixon e i dirigenti sovietici) sono stati molto apprezzati dai partiti socialisti fratelli, dai partiti comunisti e operai e dall'opinione pubblica mondiale». Il giornale sottolinea marcatamente che la politica estera dell'Urss è coordinata con quelle degli altri Paesi dei Patto di Varsavia — il che si può anche intendere come un indiretto annuncio del prossimo «vertice» — e. al tempo stesso, che essa non viene meno ai principi «immutabili» della lotta ideologica contro l'imperialismo, né nuoce agli «interessi legittimi» di terzi Paesi. Alla Pravda fanno eco tutti i principali quotidiani sovietici di oggi, che danno ancora alla visita di Nixon un risalto senza precedenti. Tutti i giornali si preoccupano, attraverso la pubblicazione di lettere di lettori, di mettere in risalto il sostegno popolare alla politica^ del Cremlino e vantano gli accordi conclusi con gli Stati Uniti, in particolare quello sulla limitazione degli armamenti strategici, come «un grande successo... dei principi leninisti della nostra politica estera». Questo coro non è senza significato ai fini di una valutazione dei rapporti di forze all'interno del pcus. Citando nell'editoriale Breznev, come principale artefice della politica estera dell'Urss, la Pravda sembra confermare che la visita di Nixon rappresenta un successo personale del segretario del partito, il quale, probabilmente, nei mesi scorsi ha dovuto fronteggiare un'opposizione abbastanza accentuata da parte di altri membri della direzione. Il fatto che stasera — durante il dibattito che ha preceduto la ratifica del trattato con la Germania al Soviet Supremo — Piotr Mazerov. membro supplente del Politburo. abbia lodato «i meriti eminenti del compagno Breznev» in politica estera, indica abbastanza ben; a favore di chi spira ora il vento. Paolo Galimberti

Persone citate: Breznev, Nixon