Cruyff e Mazzola tra fiumi di birra di Giovanni Arpino

Cruyff e Mazzola tra fiumi di birra Cruyff e Mazzola tra fiumi di birra (Dal nostro iiviato speciale) I Rntterdam, 3(1 maggio. L'ultima scommessa provocata dal clima di folle kermesse esploso a Rotterdam è questa: riuscirà il panciuto tifoso «professionista» Serafino (un urlo ad persona™ nella speranza di mille lire, lunghi viaggi in autostop seguendo i colori di questa o quella squadra) a travolgere il presidente interista Fraizzoli davanti agli obbiettivi fotografici? Già accadde dopo lo zero a zero imposto dall'Inter a Glasgow. E la scommessa sottintende: questo abbraccio significherebbe la Coppa, tornata tra gli artigli della società nerazzurra. I tifosi olandesi rispondono a modo loro. Da tre giorni girano con tube bianche e rosse, i colori dell'Ajax, con pantaloni e camicioni e I j j | | palandrane che stanno tra un'allegra divisa carceraria e | il costume d'un clown. E I simonie questa è la più au- nevole terra degli hippies \ europei, ecco le ragazze, stri sciate di lacca bianca e rossa sulle guance, sulla fronte, come tante squaws d'una tribù Apache, in una gran confusione di paciosa follia anticonformista e spiriti sportivi. Tutto sa di abbandono, di festa, di smemoramento, di immenso picnic turistico. L'esercito degli affezionatissimi e sbandieranti tifosi milanesi ha bandito una vera crociata: quaranta aerei, tra Jumbo, Caravelle, DC 8 scaricano in continuazione signori, ragazzi, madame di provata fede nerazzurra. Si sprecano pacche sulla spalle, le mani dolgono a furia di stringere nocche altrui, la caccia agi: zoccoli, ai sigari, ai tulipani è continuamente rinvigorita da discorsi sulle possibilità di Mazzola e Facchetti. Il football dimostra di poter ridicolizzare le feste di Long Island o i clamorosi convegni di devoti al /o/A¬ I r'àr0pop"L7iappe\ii7iVdeì parastinco pregiato, del dribbling in stile, del tackle furibondo supera ogni significato tecnico. Mille diavoli congiurano chiusi dentro una Coppa Campioni, ma sessantamila demoni allo stadio e milioni davanti ai televisori hanno mutato il volto del football che fu. L'industria calcio - turistica ha dovuto compiere uno sforzo immane per traslocare e alloggiare ventimila italiani, frementi sì, ma straordinariamente moderati se li si paragona ai tifosi dell'Ajax. Gli olandesi diedero prova delle loro follie sportive anni fa, prima a Madrid (finale tra Milan e Ajax) poi a Milano (finale tra Feijenoord e Celtici. Dopo la partita di San Siro migliaia di tifosi ebbri ne giocarono una loro, in piazza del Duomo, fracassando tutti i vetri della Galleria meneghina con una latta di birra ribattezzata come pallone. Persero quattrocento passaporti, ingolfarono le piste di Linate e della Malpensa facendo impazzire gli addetti ai lavori, abbandonarono un neonato nella stazione della metropolitana Loreto, tre giorni dopo venivano ancora raccolti nei giardini e persino tra il verde del cimitero. Sicurezza Da ventiquattr'ore a Rotterdam i fiumi di birra hanno travolto le dighe. Ma Cruyff e Mazzola valgono bene una sbronza, che durerà tutta la notte, dopo la partita. Speriamo non accada nulla di simile a quanto s'è verificato a Barcellona mercoledì scorso, con pioggia di bottiglie, cento e più feriti, botte da orbi. L'Ajax è sano, bello, fresco, sicuro di sé. Forse troppo sicuro, cosa che può avvantaggiare l'Inter. Oriali è l'addetto a Cruyff, Boninsegna l'uomo incaricato di sfondare le retrovie olandesi, ormai edotte del gioco « all'italiana », come dimo- I strarono arroccandosi davan- ti al Benfica. C'è chi discute sulla ripetizione della gara (il 2 giugno) cosa che entrerebbe negli annali, ma soprattutto condurrebbe molti fans al neurodeliri e nella gendarmeria per il « foglio di via ». Tre milioni a cranio per i nerazzurri. Ma un dilemma lacera il cuore interista: se la squadra ce la fa, come « smontarla » secondo le urI genti necessità imposte dal j futuro? Chi avrebbe il coj raggio di «licenziare» Jair o | Bedin? Se invece non ce la fa, i programmi di rinnova| mento passano in primo piano, ma per un'Inter «fuori» dal grande giro, un'Inter «vedova d'Europa». Il discorso tecnico comincia a farsi largo, com'è necessario. In un'« andata e ritorno », i nerazzurri avrebbe- | ro scarse Possibilità di con I tenere l'Ajax. Ma in una par tlta unlca 'Per tante ragio \ m)- tutto DUO accadere. Per e e i i ¬ sino che Mazzola, frustato nell'orgoglio dopo le ultime prove in azzurro, cosi poco I lodevoli, ritrovi prodigiosamente il coraggio dimostrato contro il Borussia. Sarà uno scontro dove classe e rocciosità si bilanceranno guidate dal Caso. E quindi l'Inter ha tutto il diritto di sperare: il campo e l'Ajax dimostrino il contrario. L'allenatore olandese ostenta magnifica sicurezza, mascherata da battute diplomatiche neppur tanto rispettose. Ripete infatti: l'Inter è ormai una vecchia Rolls con poche gocce di benzina e la carrozzeria ammaccata. Scommessa Eppure ci piace scommettere un'ultima fiche su questa Inter. Perché difende l'estrema briciola italiana in campo internazionale; perché è attesa da tanti emigrati che necessitano d'una rivalsa dopo i bocconi amari di Bru- I xelles; perché è caricata da 1 un dottor Quarenghi (il suo Faust) che sa come curare muscoli e riflessi in queste occasioni. Neppure Mazzola, infatti, calciatore « al di so- a e i l a o e i a a d i i a a o i oaoire tna eà ra è rdi i, epv è edi eco o- pra di ogni sospetto » anche quando non gira bene, uscirebbe indiscusso da una sconfitta. Per non parlare di quelli che si giocano il residuo avvenire professionistico. Squadra con troppe « z », ridacchia un giornalino pettegolo olandese, indicando Fraizzoli, Invernizzi, Mazzola. Ma l'Inter, vecchia volpe, può smentire tutti: proprio se ha coscienza d'essere vecchia volpe, e cioè cacciatrice che non pretende d'inseguire la lepre, ma l'aspetta al varco e subito azzanna. Altrimenti: il deliquio, l'addio, le indispensabili cure Voronotf. In un panorama di formaggi, porcellane, pipe e sempre zoccoli (appesi al collo, ma in forme microscopiche anche agli orecchi, come due ciliegine) la tribù nerazzurra spera, sogna. Gli Oriali e i Bellugi « rinsangueranno » reparti ormai arrugginiti? E Cruyff è davvero l'irresistibile « pallone d'oro '71 »? Novanta minuti per sciogliere il mistero. A una ripetizione si pensa toccando ferro: perché il 2 giugno, ritrovandosi, questi stessi uomini rischierebbero di giocare in trance, siglando la prima partita tra sonnambuli «ella storia del calcio. L'Inter iniziò in pratica la sua stremante escalation in Coppa con la lattina di Moen: chengladbach. Oggi ci si auj gura che tutto funzioni regoj larmente e che insidiose latj tine rimangano solo nelle sai tire (mica tanto utopistiche» ! di Ennio Flaiano, che vede involucri di birra planare sui cambi erbosi, vuoti di liqui: do ma riempiti di assegni circolari. Tutto è possibile perché tutto è stregato: questo abbiamo appreso in anni di Coppa Campioni. Dove, qualche volta, ha persino vinto imigliore. Giovanni Arpino

Luoghi citati: Barcellona, Europa, Glasgow, Madrid, Milano, Rotterdam