Accordo tra cinque Stati europei per "ripulire,, le acque del Reno di Carlo Cavicchioli

Accordo tra cinque Stati europei per "ripulire,, le acque del Reno Dichiarata guerra all'inquinamento del grande fiume Accordo tra cinque Stati europei per "ripulire,, le acque del Reno Milioni di tonnellate di residui scaricati nelle acque la cui «trasparenza» è di pochi centimetri Vi sono tanti sali che un fotografo ha sviluppato una pellicola immergendola nel fiume - Le spese per la depurazione divise tra Olanda,Francia, Germania, Svizzera e Lussemburgo (Dal nostro corrispondente) Parigi, 30 maggio. Il Reno non sarà più la «fogna d'Europa». Le sue acque, biologicamente quasi morte da Basilea allo sbocco nel Mare del Nord, verranno ripulite in cooperazione dai paesi rivieraschi. La «Commissione internazionale per la protezione del Reno» riunita da ieri a Parigi ha raggiunto un primo importante accordo per ridurre a livelli accettabili l'inquinamento. Ad assumersi il fardello più gravoso della spesa sarà la piccola Olanda, la quale nella vicenda ecologica si trova geograficamente nella posizione dell'agnello d'Esopo: a valle, cioè, costretta a utilizzare e a bere l'acqua intorbidata che i lupi industriali inquinatori le inviano, finora impuniti, da monte. « Il Reno, come ogni bimbo olandese impara alle scuole elementari, entra nei Paesi Bassi presso Lobith. Grandi e piccini però sanno oggi che insieme all'acqua vivificatrice giungono al di qua del confine milioni di tonnellate di residui chimici e domestici scaricati nella corrente dalla Svizzera, dalla Francia, dalla Germania. La coscienza ecologica olandese fu bruscamente destata alla realtp. due anni or sono, allorché qualcuno, rimasto sconosciuto, versò nella corrente, in territorio tedesco, un carico micidiale d'un insetticida — Endosulfan — altamente tossico. Tutto ciò che poteva morire nel Reno a valle di quel punto, morì. Milioni di pesci galleggiarono inerti, col ventre lue- Cleante al sole, verso il Mar del Nord. Orbene, un terzo della popolazione d'Olanda — che è complessivamente di tredici milioni — attinge al Reno la sua acqua potabile. Il governo dell'Aia si rese conto nella circostanza che la pacifica e democratica Germania avrebbe potuto conseguire accidentalmente in tre mesi quello che a Hitler era sfuggito in cinque anni d'oc cupazione: l'interruzione dei rifornimenti idrici dal Reno paralizzerebbe fisicamente ed economicamente l'Olanda. Le cisterne di riserva hanno una capacità massima di quattordici settimane. Nell'allarme di queste constatazioni, su sollecitazione dell'Aia, si attivò la «Commissione per la protezione del Reno», formata da rappresentanti di Olan da, Germania, Francia, Svizzera e Lussemburgo. Negli studi compiuti, risultò che l'imputata principale dell'inquinamento non era la Germania, ma la Francia, causa delle sue miniere di potassio dell'Alsazia (Mulhouse) i cui residui sono disciolti nel fiume: estratto il potassio — in quantità tale da soddisfare l'intero fabbisogno dell'agricoltura della Quinta Re pubblica — le scorie rimanen ti prendono forma di cloruro di sodio, ovvero sale da cuci na non depurato, che nessun mercato può assorbire. Se ne buttano perciò nella corrente circa otto milioni di tonnella te l'anno: come dire un treno merci completo ogni giorno Altri sali e avanzi chimici confluiscono dalle industrie tedesche. Gli stabilimenti Bayer di Leverkhusen, per esempio, si sbarazzano quoti dianamente di 760 mila metri cubi d'acqua inquinata. Al confine di Lobith la brodaglia del Reno è così densa che la sua trasparenza non va oltre 9 centimetri di profondità Ed è chimicamente così atti va che un fotografo olandese, in un esperimento pubblico famoso, ha potuto svilupparci una pellicola, quasi bene co me in laboratorio. La percen tuale dei sali disciolti è accresciuta dal fatto che le centrali atomiche sorte lungo le rive elevano la temperatura del l'acqua impiegandola nel raffreddamento dei loro impianti. Per avere un'idea chiara delle condizioni d'« assedio ecologico » in cui è venuta via via a trovarsi l'Olanda, si tenga presente, prescinden do dai rifornimenti di acquo potabile, che il paese spende un 20 per cento del suo redI dito per proteggere le colture I dalle infiltrazioni marine. Il sale arginato da una parte, penetra adesso dall'altra, nell'irrigamento: e addio variopinti tulipani, addio verdure, addio esportazioni. Alla riunione parigina della « Commissione internazionale per la protezione del Reno » il rappresentante dell'Ani ftp aperto il suo drammatico dossier. Qui, come.primo passo, la Francia ha accettato dì dimezzare i residui delle sue miniere gettati nel fiume: il 50 per cento sarà accumulato su appositi terreni già predisposti. L'operazione è costosa, l'equivalente di circa due miliardi di lire l'anno, ma il costo sarà così distribuito: metà all'Olanda, 23 per cento rispettivamente alla Francia e alla Germania, il resto alla Svizzera e al Lussemburgo. L'Aia si è assunta il carico più pesante. Questo accordo, come si è accennato, è solo un primo passo. La stessa commissione discuterà domani sui modi di ripulire il Reno dalle scorie dei «metalli pesanti», cioè piombo e mercurio. Quanto all'inquinamento «termico» causato dalle centrali atomiche, se ne parlerà in luglio ad una conferenza ministeriale che avrà luogo all'Aia. Carlo Cavicchioli Il id ki

Persone citate: Hitler, Reno Milioni