Trasmessi al giudice istruttore gli atti relativi all'inchiesta sulle schede Fiat

Trasmessi al giudice istruttore gli atti relativi all'inchiesta sulle schede Fiat Trasmessi al giudice istruttore gli atti relativi all'inchiesta sulle schede Fiat 11 pubblico ministero di Napoli ha formulato i capi di accusa per 85 indiziati: dirigenti e dipendenti dell'azienda, ufficiali dei carabinieri e funzionari di p. s. Ci telefona il corrispondente di Napoli: Si è conclusa la fase prelimi | nare dell'inchiesta giudiziaria sul i caso delle « schedature » Fiat i affidata per legittima suspicione I al tribunale della nostra citta. Dono tre mesi di indagini il sostituto procuratore dott. Montone ha trasmesso gli atti al giudice istruttore dott. Cetrangolo, formalizzando i capi di accusa contro 85 persone indiziate di reato. I risultati dell'inchiesta sono raccolti in tre voluminose cartelle e saranno oggelto dell'Istruttoria. L'inchiesta prese avvio da una causa civile intentata da un ex dipendente alla Fiat. Il pretore, venuto a conoscenza che nel. l'azienda si svolgevano accerta ( monti sul personale e ravvisando | in ciò una violazione alla legge, trasmise gli atti al pretore pe naie dott. Guarinlello. Quest'ulti mo si reco nella sede corso Marconi e sequestrò documenti e schede. 11 Procuratore generale si rivolse alla Corte di Cassazione perché assegnasse ad altro giudice gli atti dell'inchiesta, per « legittima suspicione». L'istruttoria venne trasmessa a Napoli. Indiziati sono dirigenti e dipendenti dell'industria torinese, ufficiali dei carabinieri e funzionari di polizia. L'accusa nei loro confronti è di corruzione, istigazione a delinquere, violazione dei segreti d'ufficio e investigazioni abusive. Il dott. Montone ha contestato l'accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d'ullicio, rivelazioni del segreti di ufficio con le aggravanti del reato continualo e di concorso di piU persone nei confronti dell'ing. Bono vicepresidente; dell'avv. Cuttica, direttore del personale; dell'ing. Gioia, direttore generale; dell'ing. Rosa, del dott. Ferrerò, dell'avv. Garino, vicedirettore generale; dell'ing. Negri, del dott. Los! e di Mario Cenerino (servizio informazioni Fiat). A carico di altre 23 persone — Addis, Bobolo, Bich. Chessa, Capaccio, Filosi, Giancipoli, Indino, Lamberti, Lugano, Milano, Cantamessa, Ceresa, Buongiovanni, Barberio, Amarena, Agù, Neltis, Salvadore, Samperi, Simeone, Sechi e Callone — l'accusa è di rivelazione dei segreti di ufficio con raggravante della con¬ tinuazione e della partecipazione di più persone. Per tutti gli altri — Bassi, Bessone, Bannò, Beccaris, Camilla, Casabona, Chiapparelli, Donnarumma. De Lillo, Di Masi (ufficiale dei carabinieri), Catania, Erroi, Fassio, Farro, Gravina, L. Giuliano, S. Giuliano, Greco, Gilardone, Gaeta, Giacobbe, Maria, Milano, Mascione, Marchese, Moggio, Martotto, Maiellaro, Marzo, Maglio, Orsi, Borgari (ufficiale del carabinieri), Palmenti, Palumbo, Quaranta, Romito, Roberti, Romano (funzionario di p.s.), Ros so, G. Russo, A. Russo, Stettemayer (colonnello dei carabinieri), Stabile (questura di Torino), Storelli, Valeri, Carboni, Francesco Carbone di Fortunato e Francesco Carbone di Pietro, De Filippi, Carbone, Gricco, Bronzati e Bruno — i reati contestati sono di corruzione per atti contrari ai doveri d'ullicio e corruzione di persone incaricate di un pubblico servizio con le aggravanti della continuità e della partecipazione di più persone. Nel confronti di Mario Cenerino il magistrato ha elevato anche l'accusa di falsa testimonianza.

Luoghi citati: Catania, Lugano, Milano, Napoli, Torino