I carabinieri processati "Schiaccianti le accuse" di Guido Guidi

I carabinieri processati "Schiaccianti le accuse"Le violenze nella caserma di Bergamo I carabinieri processati "Schiaccianti le accuse" Così ha dichiarato il p.g. al processo d'appello Chiesta la conferma della precedente condanna (Nostro servizio particolare) Roma, 27 maggio. Forse cadranno in prescrizione i reati contestati ai carabinieri di Bergamo che il tribunale lo scorso anno ha ritenuto responsabili di avere estorto con la violenza delle confessioni a un gruppo di arrestati che erano innocenti. Il procuratore generale oggi ha chiesto alla corte d'appello di confermare la condanna a 3 anni e 3 mesi di reclusione all'ex comandante del gruppo dei carabinieri di Bergamo, tenente colonnello Mario Siani, al tenente Vincenzo Sportiello; quella a 1 anno e 1 mese al capitano Vittorio Botellini e al mare sciallo Francesco Montelli; quella a 9 mesi al maresciallo Salvatore Guerrieri e al cara biniere Carmine Puglia, ma, se i giudici concederanno le attenuanti generiche ai primi due imputati e considereran- no prevalenti le attenuanti sulle aggravanti per gli altri, tutta la vicenda finirà nel nulla: la prescrizione blocca l'azione penale, senza nessuna conseguenza. L'episodio risale al gennaio 1964, quando i carabinieri del gruppo di Bergamo ritennero di avere identificato i responsabili di una serie di rapine compiute in Lombardia, in Li¬ nteGchecstazlupccèczrcsptnattndccssdltaataguria e in Piemonte dove, a | rTorino, fu assaltata una banca e ferita gravemente una ragazza, Giovanna Frecchia. La notte del 30 gennaio furono arrestate nel corso di una vasta operazione venti persone | fche, sottoposte a interrogato¬ ri, sembra «pesanti», finirono tutte per confessare. Poi furo- drrISsSd no trasferite per competenza territoriale a Torino. Il giudice istruttore dottor Guido Barbaro accertò quindi che nessuno degli arrestati era colpevole, ma era stato costretto ad ammettere responsabilità inesistenti soltanto per sottrarsi alla violenza di chi interrogava. L'assoluzione degli imputati comportò automaticamente l'incriminazione dei carabinieri, che il tribunale — il processo è stato celebrato a Roma perché così ha stabilito la Cassazione — ha condannato non ritenendo attendibili le tesi con cui ufficiali e sottufficiali si sono difesi. Ai giudici della corte d'appello tutti gli imputati sono tornati a ripetere che l'accusa non ha fondamento e che agli arrestati non fu mai compiu-1 ta alcuna violenza. Il procuratore generale, oggi, ha sostenuto che le argomentazioni difensive non meritano alcun credito: le prove sono schiaccianti. La conclusione del p.g. è stata apparentemente molto severa: conferma della condanna per il tenente colonnello Siani e per il tenente Sportiello senza concessione delle attenuanti generiche e degli altri imputati per cui le attenuanti sono prevalenti alle aggravanti. Nella sostanza, la | richiesta significa che la corte | f?H^,1?5!jT-??1?-5^2d'appello potrebbe pronunciare una sentenza che porti di-1 rettamente alla prescrizioni'.' Infatti, dal momento in cui è jStato compiuto il reato — jisi più di otto anni senza Che .Si era giunti a Una sentenza definitiva ^ - i « « »« Guido Guidi I

Persone citate: Carmine Puglia, Giovanna Frecchia, Guido Barbaro, Mario Siani, Salvatore Guerrieri, Siani, Sportiello, Vincenzo Sportiello

Luoghi citati: Bergamo, Lombardia, Piemonte, Roma, Torino