Aggredito da una banda di teppisti è morente con il cranio sfondato da un colpo di bastone

Aggredito da una banda di teppisti è morente con il cranio sfondato da un colpo di bastone Presso il cimitero di Pozzo Strada, diventato un covo della malavita Aggredito da una banda di teppisti è morente con il cranio sfondato da un colpo di bastone E' uno studente lavoratore di 23 anni - Gli assalitori, tutti in «blue jeans», erano armati di manganelli e catene Hanno agito senza motivo, per il gusto della violenza - Il ferito sottoposto a un'operazione - Il feritore è scomparso Uno studente lavoratore, aggredito e bastonato senza motivo da un gruppo di teppisti, sta lottando con la morte all'ospedale. Si chiama Corrado Prandi, 23 anni, abita con la madre e una sorella, Patrizia, in via Sacra (11 San Michele 36, lavora come Impiegato alla Crini- e, la sera, frequenta il primo anno del corso per periti meccanici all'* Avogadro ». Ha il cranio fratturato, ieri alla clinica ncurochlrurgica è stato sottoposto a trapanazione, per rimuovere un coagulo di sangue che minacciava di ucciderlo. I medici non sanno se si salverà. E' stato aggredito e bastonato, con un gruppetto di amici, la sera di mercoledì, presso il cimitero di Pozzo Strada. Un luogo malfamato, di cui la cronaca si è già occupata. Il cimitero è sconsacrato, ma vi sono ancora tombe e feretri nei loculi. Prima si è scoperto che vandali e ladri aprivano le bare, non si sa se per un macabro gusto della profanazione o per derubare i corpi di anelli e altri oggetti di valore. Poi c'è stato il saccheggio di lampade votive o di bronzi ancora infissi nelle lapidi. Infine il recinto, ormai devastato, e diventato luogo di convegno per prostitute, omosessuali, sfruttatori. Ora pare sia anche il covo di una banda di teppisti, che ne esce per infastidire e molestare i passanti. Non sono capelloni ma, dalle prime descrizioni, qualcosa di peggio. Portano capelli cortissimi, con il taglio alla SS, indossano tutti una specie di uniforme: un giubbotto di « blue jeans », la ruvida tela da marinai che ha dato il nome a un tipo di pantaloni. Portano un bastone infilato nella cintura o catene da bicicletta avvolte attorno al polso. Ed ecco l'episodio di mercoledì sera. Ver.;o le 21 tre amici ven- gono a prendere, a casa, Corrado Prandi. Sono Giovanni Lovera, 20 anni, via Pozzo Strada; GiamI ploro Garino, 24 anni e Massimo i Barate ila, 19 anni, che abitano nel- la stessa via Sacra di S. Michele, il primo al numero 42, il secondo al 40. Garino ha comperato una "campagnola", dice a Prandi: « Vieni, andiamo a provarla fuori strada, sui prati vicino al cimitero ». Dopo la prova, verso le 21,30, stanno tornando indietro quando si imbattono in un altro amico, Bruno Ambrogio di 20 anni, via Bardonecchia 125, che arriva in moto, con la fidanzata sul sellino. Si ferma e li avverte: « State attenti: c'è una banda di teppisti, con bastoni e catene, che hanno brutte intenzioni ». Racconta che poco prima, mentre passava sulla strada lungo il cimitero, avevano indirizzato pesanti frasi alla sua ragazza e, quando lui ha accennato a una reazione, si sono fatti avanti minacciosi. Ha appena finito di parlare, che i teppisti compaiono. Una decina, tutti molto giovani, fra i quindici e i vent'anni. Si fermano a un paio di metri di distanza, sembrano parlare tra loro ma, in realtà il dialogo è costituito da frasi di scherno per l'altro gruppo. Mentre Ambrogio, prevedendo guai, dice alla fidanzata di allontanarsi, Garino fa un passo avanti verso i teppisti e si rivolge al più vicino: « Che cosa volete? Noi non vi diamo fastidio, lasciateci in pace ». E' buio, c'è solo la luce dei fari della "campagnola". Dall'ombra si stacca un giovane sui 22 o 23 anni, di media statura, ma robusto e tarchiato. Tiene le mani nascoste dietro la schiena e dice, arrogante. ti Che vuoi? Te la prendi con i più piccoli? Se hai qualcosa da dire, è a me che devi parlare. Ma ti avverto che non ho paura di niente: sono stato otto mesi in galera, ne sono uscito tre giorni fa ». Garino ripete: « Lasciateci in pace, andate per la vostra strada» e l'altro, rapidissimo, toglie le mani di dietro la schiena ed assale. Impugna un bastone (la gamba di una sedia, che verrà poi ritrovata per terra) e vibra un colpo violento. Garino si abbassa e il colpo piglia in pieno sulla fronte Prandi, che si porta le mani al viso e barcolla. I compagni lo sostengono, lo portano fino alla « campagnola ». Dice: « Non è nulla », ma appare stordito, il volto rigato di sangue. Lo accompagnano subito a casa, mentre Bruno Ambrogio, rimasto di retroguardia, viene aggredito dai teppisti che lo abbattono con un pugno in faccia e lo prendono a calci quando è caduto (verrà medicato all'ospedale e giudicato guaribile in otto giorni). A casa, Corrado Prandi arriva stravolto. ti Niente, niente — dice alla madre che gli deterge ansiosa il volto — sono caduto dalle scale ». Subito dopo chiede alla sorella: a Chiudi la televisione, quel frastuono mi da fastidio» e la madre scoppia in pianto, perché la televisione non è accesa, nessuno sta parlando. Prandi comincia a sragionare, non risponde piii alle domande e all'improv¬ viso stramazza svenuto. Da quel momento non ha più ripreso conoscenza. La « Mobile » ha iniziato le indagini con ritardo, perché in un primo tempo anche all'ospedale gli amici del Prandi avevano dato la versione della caduta dalle scale, escogitata per non preoccupare la madre. Le condizioni del ferito, del resto, in un primo tempo, non sembravano gravi. Solo quando sono peggiorale fino a mettere in pericolo la sua vita è venuta fuori la vera storia dell'aggressione. Ora la polizia ricerca la banda di teppisti: ieri sono stati compiuti alcuni fermi, si pensa di identificare in breve tempo i responsabili. Corrado Prandi, 23 anni, è gravissimo - Sua madre e, a destra, uno dei giovani presenti alla selvaggia aggressione