Bologna rivisitata insieme a Stendhal di Giovanni Bogliolo

Bologna rivisitata insieme a Stendhal Bologna rivisitata insieme a Stendhal Apparentemente in ombra nella sua opera, Bologna è stata per Stendhal una delle poche città d'elezione, seconda nel suo cuore forse soltanto a Milano: ad un viaggiatore come lui, attento più a scoprire la vita di una città che a descriverne le bellezze, sensibile alla sopravvivenza di un illustre passato medievale e pronto a captare ogni fervore di libertà che si celasse dietro l'opaco presente, Bologna offriva un caloroso progetto di vita, un'affabile e vivace citasse au bonheur. Questo aspetto ancora inesplorato dell'intenso capitolo dei rapporti tra Stendhal e l'Italia ha suggerito il tema del IX Congresso Internazionale Stendhaliano tenutosi nei giorni scorsi a Bologna. L'opportuna limitatezza del tema ha consentito un organico ed esauriente lavoro di scavo su tutta la problematica che ad esso in qualche modo si riconnetteva, a cominciare dal clima politico, culturale e .sociale che la città offriva a Stendhal nel corso dei suoi numerosi ma brevi soggiorni. Chi conosce Stendhal sa quanta parte sia necessario fare alla minuta erudizione per cogliere nell'esatta sfumatura il suo atteggiamento, il suo mutevole pensiero; e sa di quanta devota attenzione siano capaci gli stendhaliani, infaticabili esegeti e tiepidi custodi dell'ortodossia beyliana. La loro curiosità si è spinta tino al reperimento dei per| corsi e al conteggio dei tem| pi di tutti gli itinerari dello .scrittore nell'Emilia-Roma- , gna ma ha sapulQ anche farluce, attraverso la privilegia¬ i la prospettiva bolognese, sui à o i a o e , a e , i - r ¬ i a r i a a uie1 più vivi problemi della complessa sensibilità artistica ed umana dello scrittore. Bologna città beylista, ha sostenuto H.-F. Imbert; e Lorenza Maranini gli ha fatto eco rintracciando con estrema sensibilità il « sapore » di Bologna nell'opera dello scrittore, e non solo nella lunga digressione di Rome Naples et Florence, ma anche e soprattutto nel suggestivo clima spirituale che avvolge Fabrizio del Dongo nella famosa scena di San Petronio. Città amata per il suo esprit, ad un certo punto da lui proposta come sede di un nuovo vocabolario italiano e addirittura indicata come futura capitale d'Italia... Ma oltre al clima morale e all'accattivante affabilità, Bologna riservava all'irrequieto viaggiatore ben altre scoperte: la rivelazione della pittura dei Carnicci, del Guercino, del Reni, la scoperta di tutta quella « scuola bolognese » che Stendhal sentiva prestarsi sorprendentemente alla sua lettura affatto emotiva dell'opera d'arie; la musica di Rossini, che lo attraeva prepotentemente e, come ha brillantemente mostrato Luigi Rognoni, al tempo stesso lo infastidiva proprio per un eccesso di egotismo. L'analisi della cultura e del gusto artistico di Stendhal ha costituito il punto di maggior mietesse del congresso: dalle relazioni del Berthier, dello Schtiapper e dell'Arcangeli sono emerse tutte le suggestioni e i limiti di una curiosità estetica che altro non si era proposta, malgrado la fiducia che lo scrittore grenoblese sapeva accordare alle proprie intuizioni, che la ricerca di continue e sempre nuove « occasioni di sensazione ». I tre giorni di lavoro, sapientemente orchestrati da ! Liano Pelroni, hanno offerto r| agli oltre duecento congressisti anche una bella mostra che Giancarlo Roversi ha allestito all'Archiginnasio come rievocazione esemplare della Bologna dei tempi di Stendhal: un affascinante « spaccalo» della città nella .sua dimensione storica, sociale ed ambientale, una preziosa e o 1 rara ricostruzione di tutta mo aoi rite rnl e o. j un'epoca, dalle scene di vita . popolare delle luminose acj queforti del Bàsoli ai sontuo! si salotti di Cornelia MartiI net li e del Cardinal Lante. I Un'occasione di più per con] fermare, alla prova severa dei | documenti, quello che già il I congresso aveva in ogni suo I aspetto ribadito: che dell'ItaI lia Stendhal, nella sua infiamI mata autonomia d'artista, ha ! sempre « peini ce qu'ìl a vii. leu montrant son cceur». Giovanni Bogliolo

Persone citate: Berthier, Cornelia Martii, Giancarlo Roversi, Imbert, Liano, Lorenza Maranini, Luigi Rognoni, Rome, Rossini