Nixon e Breznev in "dacia" di Paolo Garimberti

Nixon e Breznev in "dacia" Nixon e Breznev in "dacia" (Dal nostro corrispondente) Mosca, 24 maggio. L'èra della « confrontatimi » spaziale tra Russia e America è finita ufficialmente oggi con la firma di un accordo, che codifica una collaborazione finora parziale e occasionale e fissa un appuntamento nello spazio tra un'astronave « Apollo » e una « Sojuz » per il 1975. I quattro accordi bilaterali firmati in 24 ore (oggi è stato concluso anche quello sulla coopcrazione scientifico - tecnica) sono la testimonianza pubblica e solenne della consistenza del negoziato in corso a Mosca, che, sul piano politico, si fa sempre più serrato, al punto da imporre modifiche al programma turistico-mondano del presidente Nixon. Con i due incontri avuti oggi dai « leaders » delle due parti, si è vicini alle quindici ore complessive di colloqui. All'accordo spaziale, firmato da Nixon e Podgorny, si è giunti per gradi, attraverso consultazioni iniziatesi due anni fa e qualche esperienza pratica, come lo scambio delle pietre lunari o di informazioni sul volo delle sonde « Mars » e « Mariner » a mezzo di una linea telex tra Pasadena e Baikonur. Da oggi, russi e americani entrano in una fase di stabile cooperazione, con un primo obiettivo fondamentale: il volo congiunto fra tre anni. «Le parti — si legge nell'articolo 3 dell'accordo — hanno concordato di portare avanti progetti per sviluppare la compatibilità dei sistemi di docking dei vascelli spaziali abitati degli Stati Uniti e dell'Urss e delle stazioni automatiche, al fine di alimentare la sicurezza dei voli umani nello spazio e di avere l'opportunità di condurre esperimenti congiunti in futuro. E' stato programmato che il primo volo sperimentale per provare questi sistemi avrà luogo nel 1975 e prevede il congiungimento tra un'astronave americana di tipo " Apollo " e di un'astronave sovietica di tipo " Sojuz ", con reciproche visite degli astronauti nelle due astronavi «.-ygitt'tratta in pratica di sperimentare futuri sistemi di salvataggio nello spazio. L'accordo per la cooperazione scientifico-'.e-jnica, firmato dal segretario di Stato americano Rogers e dal presidente del comitato scienza e tecnica dell'Urss Kirillin, prevede scambi di scienziati e di specialisti, invio reciproco di informazioni e docu- mentazioni scientifiche, sviluppo congiunto di programmi di ricerca, e agevolazioni per contatti tra industrie sovietiche e americane « qualora esista un reciproco interesse ». Come ieri, la firma dei due accordi ha aperto una breve parentesi di un'ora nel negoziato politico, che si fa sempre più intenso con il passare dei giorni. Oggi c'è stata una prima sessione plenaria di lavoro, durata due ore, nella mattinata. Nixon ha poi riunito il suo staff di consiglieri per fare il punto della situazione e, alle 19, subito dopo la firma degli accordi, è partito per una dacia del governo sovietico, nella campagna di Mosca, dove sono ripresi i colloqui con l'intera « troika » sovietica. E' veramente un « vertice » senza respiro, con « un minimo di protocollo e un massimo di discussioni sostanziali » come Brez nev aveva preannunciato un mese fa al ministro americano dell'Agricoltura, al punto che Nixon ha rinunciato a re carsi, domani, in visita alla città satellite di Zelinograd per non interrompere il ritmo del negoziato politico. Ieri (ma lo si è saputo soltanto stamattina),, il tema più discusso, soprattutto nei due « tète-à-tète » tra Nixon e Breznev, era stato l'accordo per la limitazione delle armi strategiche. Che vi siano ancora alcune divergenze, magari più formali che sostanziali, lo dimostra il fatto che i due negoziatori, l'americano Smith e il sovietico Semjonov, si sono incontrati ancora oggi a Helsinki, una delle due capitali europee (l'altra è Vienna) che hanno ospitato tutta la lunga fase preliminare del negoziato. Ma, come ha detto stasera il portavoce americano Ziegler, Smith — che sarebbe dovuto arrivare già lunedì con -Nixon — sarà a Mosca « molto presto », domani secondo alcune fonti. La firma dell'accordo da parte di Podgorny e Nixon è attesa per venerdì, o per lunedi a dar retta ai pessimisti. A due giorni dall'arrivo di Nixon a Mosca, la situazione si può cosi riassumere, mettendo insieme dichiarazioni ufficiali e indiscrezioni di corridoio. Sul piano bilaterale l'intesa già raggiunta è molto ampia, ma sta nascendo un problema collaterale, che rischia di dilatarsi nei prossimi giorni. Gli americani starebbero cercando di indurre i russi ad un compromesso, affinché nel comunicato finale appaia almeno la parvenza di una svolta positiva per il Vietnam. E' una questione formale, più che sostanziale: ma Nixon e i suoi collaboratori, in base anche agli umori degli inviati speciali dei maggiori giornali americani, sono sempre più convinti che, partendo da Mosca a mani vuote per il Vietnam, l'opinione pubblica americana potrebbe considerare il «vertice», malgrado tutto, un insuccesso. Paolo Garimberti