Industria: ore perse per l'«assenteismo» di Giulio Mazzocchi

Industria: ore perse per l'«assenteismo» Secondo un'indagine delPIsril Industria: ore perse per l'«assenteismo» Nel '70 sono state il 13,9 0zò del totale - Valore già alto nel '67: 11,8 *fó - Confronto con l'andamento dei conflitti sindacali (Nostro servizio particolare) Roma, 23 maggio. I.'lsiil. che è un istituto patrocinato dai sindacati per lo studio dei problemi che riguardano il lavoro nell'industria, ha portato a termine un'indagine il cui dato più nuovo è costituito dall'individuazione esatta della percentuale di ore di lavoro perdute nell'industria per l'assenteismo. Il valore è alto: 13,9 per cento nel lino. Il fenomeno, però, era già assai consistente prima che lo si scoprisse ufficialmente: 11,8 per cento nel 1967, quando cioè era ancora da venire la legge («statuto dei lavoratori » ) che trasferisce dal medico di fabbrica al medico della mutua il compito di controllare le malattie dei dipendenti. In confronto all'assenteismo per cause individuali, quello per cause sindacali è irrilevante, anche se provoca stasi nella produzione di effetto proporzionalmente maggiore. Si tratta, infatti, dello 0.5 per cento di ore perse per sciopero, sul totale delle ore contrattuali di lavoro, nel 1967 e dell'I,2 per cento nel 1970. LTsril non va oltre il '70 nella sua indagine, ma la I rilevazione Istat delle ore per- ] se per scioperi « ufficiali » (cioè esclusi quelli a « gatto selvaggio ») dice che al- i l'inizio di quest'anno si è scesi sotto ai modestissimi livelli del 1966. L'andamento degli scioperi, rispetto all'assenteismo totale, cosiddetto «lordo», va-1 ria secondo gli anni: 3,78 per cento nel '67. poi 4,94 nel | '68. poi ancora 22,67 nel '69 | e infine 8,41 nel '70. In pia lica. quando sale l'incidenza ìdegli scioperi scende quella idell'assenteismo volontario:!la percentuale globale delle assenze resta, invece, quasi sempre invariata, tra il 12 e il 15 per cento dell'orario complessivo annuo di lavoro. « Il lavoratore — commenta l'Isril — sembra autocontrollare la propria presenza sul lavoro, regolandone la quantità sui valori dell'anno precedente». In media, in ciascuno degli anni tra il '67 e il '70, le ore perse per scio-peri rappresentano solo il 10 per cento delle ore perse per tutte le cause d'assenteismo. L'indagine s e estesa anche alla variazione degli orari contrattuali. Per gli operai dell'industria manifatturiera l'orario medio settimanale nel '67 era di 44 ore e 41 minuti sceso a 42 ore e 50 minuti nel '70. Nel '68 vi fu una diminuzione di 9 muni¬ ti. nel '09 di 47 minuti e nel '70 dj 55 minuti: 1 ora e 51 minuti nei quattro anni. In percentuale è una diminuzione del 4,12. Ma la differenza effettiva delle ore di lavoro richieste dall'industria è stata dell'I.27 per cento. La minor differenza tra ore contrattuali e ore effettive e rappresentata dalle ore di lavoro « straordinarie » fatte eseguire. A ima domanda dell'Isril sul come le aziende avesserocoperto la diminuzione degliorari contrattuali hanno ri-sposto solo le imprese dimaggiori dimensioni: il 40.9 per cento di queste ultime ha effettuato assunzioni, tut-tavia propo. .ionalmente inferiori al calo d'orario contrattuale. Il 44.8 per cento delle maggiori imprese ha introdotto nuove tecnologie, modificando il rapporto tra personale e macchinari. In generale, ai mutamenti tecnologici si è accompagnata la richiesta di ore straordinarie. Un quinto delle imprese ha fatto ricorso ad appalti e circa un quarto «ha denunciato un alo produttivo. La « settimana corta », cioè quella che prevede la suddi visione su soli 5 giorni dell'orario settimanale, è stata contrattualmente ottenuta dal 20 per cento degli operai del settore manifatturiero. Le maggiori diminuzioni d'orario e i maggiori livelli remunerativi sono stati conquistati (sino a tutto il '70) dai settori nei quali gli investimenti per addetto variano da 20 a 160 milioni: metallurgia, chimica, auto. petrolio e carta. In queste branche dell'industria gli ora ri contrattuali vigenti sono sempre inferiori alle med:e indicate. Giulio Mazzocchi 4

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