Gli esperti assicurano:"La Pietà sarà medicata in modo perfetto" di Filippo Pucci

Gli esperti assicurano:"La Pietà sarà medicata in modo perfetto" La diagnosi dei danni alla famosa opera di Michelangelo — — Gli esperti assicurano:"La Pietà sarà medicata in modo perfetto" Le martellate del folle non avrebbero procurato sfregi irreparabili - I lavori di restauro saranno eseguiti da artigiani, non da artisti - «L'artista, spiega il direttore dei musei pontifici, crea e dà qualcosa di se stesso » - Un turista americano si sarebbe impadronito di uno ' dei frammenti (Nostro servizio particolare) Città del Vaticano, 23 maggio Soltanto « qualche mese ;richiederà il restauro completo e tecnicamente perfetto della « Pietà » di Michelangelo. Concordemente In affermano, oggi, i tre esperti che guideranno la non facile impresa: monsignor Giovanni Fallani. presidente della commissione per la tutela dei monumenti, il prof. Redig /De Campus, direttore dei Musei •jontifici — il quale ieri aveva previsto un periodo ben più lungo — e l'ing. Francesco Vacchini, capo dell'ufficio tecnico della « Fabbrica di San Pietro ». In sostanza, approfondito l'esame dei danni inferti all'opera dal martello dell'esaltato, i tre uomini, incaricati da Paolo VI di procedere al restauro, sdrammatizzano. Anche il colpo inferto da Laszlo Toth all'occhio sinistro della Madonna, oggi viene ridimensionato. Il punto più difficile da restaurare sembra, oggi, quella parte della guancia rimasta «schiacciata» dal pesante martello. Non se ne era parlato fino ad ora e non compariva ieri nella «diagnosi» dei danni apparsa sull'Osseruatore Romano. Risulta che le mazzate del giovane non sono state dieci, ma undici. Il Toth ha colpito la Madonna dapprima sulla nuca, impugnando il martello con la destra, con l'evidente intenzione di decapitare la statua; poi, visto che non ci riusciva, ha passato il martello nella mano sinistra ed ha diretto la sua furia sul volto e sul braccio. Spezzato il naso, il cui frammento è stato rinvenuto intero, ha assestato di piatto due martellate sull'occhio e sulla guancia, senza però poter imprimere loro, nella posizione scomoda in cui si trovava, grande potenza. Così Fallani, De Campos e Vacchini, nel loro secondo incontro con i giornalisti, hanno potuto oggi affermare che «il danno all'occhio è meno grave di quel che può sembrare». L'alone scuro, visibile su di esso, che aveva fatto pensare, in un primo momento, ad una profonda frattura del marmo, in realtà è stato provocato dalla vernice che ricopriva il martello nuovo, acquistato per l'impresa dal Toth. La palpebra è stata offesa, in modo relativo e i tecnici non disperano di trovare il piccolo frammento che manca negli oltre cinquanta pezzetti di marmo raccolti sul pavimento della basilica. Per il resto, ha ripetuto il direttore dei musei, la «Pietà» è perfettamente restaurabile e lo sarà nel modo più completo, così da restituirla agli occhi dei visitatori qual era prima della mutilazione. Isolata oggi stesso con un alto steccato la cappella in cui si trova, l'opera, si darà inizio per prima cosa, ha precisato Vacchini, ad un «lavoro di pazienza» per far combaciare i frammenti spezzati e accertare quante siano nel braccio e nel volto le parti mancanti per la polverizzazione (è, tuttavia, certo che un americano non identificato, presente al grave fatto di domenica scorsa, si è appropriato di una porzione del braccio). Le sbriciolature di marmo saranno usate per comporre il mastice necessario al ricongiungimento dei frammenti utilizzabili. Non si terrà conto delle nuove concezioni dell'arte del restauro che lasciano in evidenza gli interventi compiuti per non guastare l'autenticità dell'opera. La «Pietà» è un'opera pulita e completamente finita, il restauro deve essere eseguito di conseguenza. Inoltre, va tenuto conto del suo carattere legato al culto: «I fedeli, ha rilevato Vacchini, vogliono vedere und^bella immagine della Madonna». Il restauro verrà compiuto a tappe, servendosi del parere dei maggiori esperti (è sfato l'atto, a titolo di esempio, il nome del professor Valerio Mariani) con «larga consultazione». Ma saranno artigiani e tecnici di fiducia a compiere il lavoro, saranno esclusi gli artisti: «Se l'artista è veramente artista, ha spiegato De Campos, crea e dà qualcosa di se stesso. A me interessa Michelangelo, voglio un lavoro tecnicamente perfetto e basta». Quanto costerà al Vaticano la riparazione dei danni? «Poco, ha risposto Vacchini, la cifra sarà relativamente modestu». Durante i lavori di restauro l'opera di Michelangelo resterà dove si trova, forse le verrà affiancata, un giorno, la copia in gesso conservata nella sacrestia per facilitare l'opera di confronto dei tecnici. Per ora, non si parla di un suo trasferimento per motivi di sicurezza in altro luogo del Vaticano, come era stato ieri ventilato dal professor De Campos. Tuttavia il problema resta. Pare che personalità vaticane «molto autorevoli» vogliano una definitiva sistemazione della «Pietà» in una dei- caplBdidemsvquplitosidtrzofid(letrcsdgqmdottslodepevgceldle due cappelle del Palazzo Apostolico: la Sistina, dove il capolavoro verrebbe a com-1 pletare il trionfo dell'arte del Buonarroti espresso nel «Giudizio universale», o la «Matilde», più vicina all'appartamento in cui, ogni giorno, si svolgono le udienze papali. Se questa proposta avesse il sopravvento, si dovrebbe far salire alla «Pietà», che pesa due tonnellate e mezzo, la lunghissima scalinata del Bernini, detta «Regia», che collega l'atrio di San Pietro al palazzo pontificio: un'impresa difficile. Filippo Pucci 1 Roma. Laszlo Toth (al centro con la barba) è immobilizzato dai turisti in San Pietro Soltanto ieri la fotografìa è stata diffusa dalle autorità del Vaticano (Telefolo Ansa)

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Roma