La "Ferrari" è la più veloce grazie a Munari e Merzario di Michele Fenu

La "Ferrari" è la più veloce grazie a Munari e Merzario Due piloti italiani muoiono mentre provano a Brno e a Parma La "Ferrari" è la più veloce grazie a Munari e Merzario La «312 P» ha girato a 127 di media precedendo le quattro Alfa Romeo - Merzario è volato fuori pista per l'esplosione di una gomma:.illeso (Da^l nostro Inviato speciale) Palermo, 20 maggio. Il giovane ingegner Morelli, dell'Alfa Romeo, scrutava ansiosamente il cronometro. «Ecco — diceva — se Merzario non arriva subito, Elford riesce a conservare il giro più velobe». La frase moriva in gola al tecnico: annunciata dal possente rombo del suo 12 cilindri, la 312-P del pilota comasco saettava sul traguardo di Cerda mentre chiudeva la quarta ed ultima ora di prove della Targa Florio. Tempo: 33'S9"7, media oraria km 127,077. Elford. il migliore della squadra milanese, aveva girato in 3i'06"2 con la 33 TT 3, X cilindri. Ancora la Ferrari al vertice, dunque, e malgrado all'Alfa soste- nessero di non «essersi impegnati», gli umori del clan hanno subito un netto peggioramento. La «Targa» deve essere vinta da una 33 TT 3, questa 312-P che st sa adattare ad ogni terreno dà veramente fastidio. «Ma siamo quattro contro uno — affermavano i piloti della Casa del biscione — stavolta dovremmo riuscire ad affermarci». In effetti, la forza del numero più che le prestazioni delle vetture sembra essere il jollij dell'Alta Romeo, che toma nel campionato mondiale marche dopo le assenze di Monza e Spa. Undici giri di Targa Florio significano 792 chilometri tra le montagne aspre e selvagge delle Madonle, ottocento curve per tornata, quasi H mila in totale, con più di 21) mila cambi di marcia. L'unico rettilineo, quello di Buonfornello, a livello del mare, è lungo 5 chilometri Uno stretto budello che permette | di sfiorare i 301) l'ora. Tenuta di strada, maneggevolezza, resistenza alla lotica, sono indispensabili per poter punture al successo, quasi come la fortuna perché gli imprevisti possono essere mille, in primo luogo le forature. l.a Ferrari ne ha iiatite due, sempre con Merzario al volante, e se una non ha provocato guai, l'altra per poco non ha messo k.o. la 312-P. Raccontava Merzario: «La gomma anteriore destra si è sgonfiata lentamente e non me ne sono accorto. Poi, dopo Cerda, ho dato un colpo di freni più violento prima di una curva e lo schiacciamento dell'avantreno ha determinato lo scoppio della copertura. La macchina è 'schizzata a destra e a sinistra, finche sono volato in un prato, atterrando sulle quattro ruote». Una trentina di spettatori si sono precipitati in soccorso del comasco e hanno riportato il bolide rosso di Mannello sull'asfalto, sollevandolo di peso. Inutile l'intervento di un elicottero giunto sul posto con meccanici dcllu Ferrari a bordo. Merzario è rientrato al bo.c, dove la 312-P è stata controllata attentamente. Niente di rotto, e Militari ha sostituito il compagno di squadra per un giro di controllo. «Guarda come va, non spingere, mi raccomando» dicevano in coro Giacomo Caliri. direttore tecnico della Ferrari, e Cesare Fiorto, il direttore sportivo Lancia che qui sostituisce degnamente Peter Sciteli!/ e Sandro, tranquillo tranquillo. girava in, 34'30"S, ossia nel terzo tempo as soluto della giornata, stupendosi poi dei complimenti e degli elogi. «Non ho fatto niente di speciale — affermava —, - è possibile mi gliorare, e di molto». Niente ma-1 le, comunque, per un pilota che ha percorso appena mille chilometri sulla 3 litri Ferrari ed una decina di tornate sul tracciato della Targa. Fiorio guardava con ammirazione il «suo» Sandro e sussurrava ad un amico: «Pensa, prima delle prove è venuto un messaggero dell'Alfa a pregarmi di catechizzare Munari: che desse strada, vedendo negli specchietti retrovisori il muso di una 33 TT 3, perché altrimenti...». Un episodio del genere e accaduto, ma all'Incontrario, protagonisti lo scatenato Merzario e Nanni Galli. Finito il suo giro-record, il comasco c sceso di macchina scuro in volto. Ha urlalo ad un gruppo di meccanici dell'Alfa Romeo: «Dite a Nanni di stare più attento» e ha spiegato a Caliri: «Non mi ha dato strada per un lungo tratto, eppure si è accorto .h " . -ii- . ii, ,, lr. ™ che ero alle sue spalle)». Il losca- ,,,, ,.i,a r,i,.^i,^,,,w,V ;,. ,,« no, c/ie picchiando in un cordolo di pietre ha rotto la ruota anteriore sinistra e il braccetto di una sospensione, si è glnstiticalo cosi: «Eravamo all'ingresso del paese di Campofelice, in un punto dove 11 sorpasso non è neppure permesso. Arturo avrà perso tre o quattro secondi. Non capisco perché si lamenti tanto». A/liora la rivalità Alfa-Ferrart nel dolce clima di Sicilia. Chili, xlirettore tecnico della Casa milanese, e Caliri affermano di essere sereni. Ma non è vero, e la tensione st scioglierà soltanto domani matlina. Merzario-Munari contro Vaccarella-Stommelen, De Adamlch-Hezemans, Elford-Van Lennep e Galli-Maiko. Uno contro quattro: vincerà, dunque, la forza del numero o quella delle prestazioni? Michele Fenu Sandro Munari

Luoghi citati: Cerda, Monza, Palermo, Parma, Sicilia