Il Giro parte veloce in pianura

Il Giro parte veloce in pianura Gli sprinters puntano su Ravenna a caccia della prima maglia rosa Il Giro parte veloce in pianura Le previsioni generali sono per un duello tra Basso e Sercu - Gli specialisti delle volate potranno contare sulle tre giornate iniziali - Da non trascurare le chances di Roger De Vlaeminck, di Bitossi e Dancelli - Gli scalatori, come lo spagnolo Fuente, saranno impegnati a non farsi sorprendere prima della scalata al Blockhaus (Dal nostro tintalo speciale) Mestre, 20 mangio. Una vigilia vuota, per 11 Giro d'Italia, appena rotta dalla Messa celebrata In San Marco dal patriarca di Venezia e da un frettoloso appuntamento della carovana per l'aperitivo nel « dehors i) del più famoso caffè veneziano. Torrianl, sempre pronto a trovare in ogni avversità un recondito motivo di consolazio- i ne, dice che questa pausa, que- ì sta giornata di « relax » prima! della partenza, può far del bene ai ciclisti, aiutarli a trovare la1 massima concentrazione in vista della prova a tappe che scatterà domattina alle 11,30 avendo come primo traguardo Ravenna. In realtà, la noia non è mal stata una gran medicina. Non c'è niente di peggio che trovarsi, senza poter partecipare al loro divertimenti, in una città zoppa di turisti che tirano diritto con le loro ii Polaroid nel loro pacchetti di cartoline, degnando appena di uno sguardo distratto quegli strani tipi In tute multicolori che il comune di Venezia ha gentilmente invitato a lasciare le biciclette a piazzale Roma. Nessuna scortesia. Intendiamoci, ma il Giro non è riuscito a scuotere il ritmo abituale della" vita di Venezia che lo ha accolto, insomma, con un interesse che non è andato oltre l'epidermica curiosità. Da domani, finiti questi stucchevoli preliminari, il Giro torna finalmente sui suoi logici binari: dalla passerella mondana di Venezia esso si trasferisce sulle strade, lasciando la parola ai pedali e alle gambe che li spingono. Meno parole, insomma, e più fatti. Il Giro, come si sa, prende l'avvio in pianura e propone, come primo motivo di interesse, il duello tra i velocisti. Una corsa a tappe come la nostra ha, naturalmente, il suo fulcro nella battaglia sulle salite e nei duelli Individuali a cronometro. Ma anche la sfida tra gli sprinters. che sembra essere il tema centrale di queste giornate d'avvio, continua ad avere il suo fascino. In attesa che, sul Blockhaus, le redini della corsa passino nelle mani dei big che badano alla classifica, i protagonisti della veloce galoppata di domani da Mestre a Ravenna, e anche di quella di lunedì da Ravenna a Fermo, dovrebbero essere soprattutto il nostro Marino Basso ed 11 belga Patrick Sercu. Il velocista veneto della Salvaranl ha incominciato bene la stagione vincendo il Giro di Sardegna, nella pri- ma settimana dì maggio ha mostrato di essere avviato verso la forma giusta per il Giro, aggiudicandosi 11 successo nella Coppa Bernocchi. Delle condizioni attuali di Sercu, invece, non si sa molto: lo stesso Cribiori, direttore sportivo della Dreher, non sa in che misura puntare sul suo lunatico « purosangue », 11 cui grado di forma aspetta appunto il primo collaudo di domani, sul rettilineo d'arrivo di Ravenna, per essere interamente svelato. Non si tratta, nel duello tra Basso e Sercu, soltanto della soddisfazione platonica della prima maglia rosa, ma anche di qualcosa di più concreto: al Giro, come al Tour, esiste una classifica a punti, stilata in base,ai piazzamenti in ciascun ordine di arrivo. Il premio finale è una preziosa statuetta d'oro, a cui si aggiungono premi in denaro per una dotazione complessiva di oltre tre milioni. Ce n'è abbastanza per aggiungere la molla del guadagno come droga supplementare in grado di rendere ancor più piccante 11 duello diretto tra I due it principi dello sprint ». Non c'è da ritenere però che le tappe di pianura, domani e nei prossimi giorni, possano essere soltanto una questione privata tra Basso e Sercu. Fra i cento del Giro le ruote veloci sono parecchie, gli aspiranti ai successi parziali di tappa, senza preoccupazione di risparmiare le forze per badare alla classifica, sono numerosi: la Ferretti ha il fiammingo Van Vlierberghe, la Dreher, oltre che su Sercu, conia anche su Roger De Vlaeminck, II leader della Filotex Bitossi. non è uno che disdegni le aspre rnischie degli ultimi 200 metri, Dancelli, il vecchio Zandegù, gli spagnoli Lasa e Perurena sono altri validi comprùnarl sulle scene della lotta per lo sprint all'arrivo. In queste prime facili giornate di corsa, 11 compito dei grossi calibri consisterà più che altro In una reciproca vigilanza, nel costante impegno per contenere In limiti accettabili la combattività degli aspiranti al successo, nel trovarsi sempre nel cuore della battaglia, per essere pronti ad approfittare di eventuali occasioni che l'imprevisto può sempre offrire. L'ex ciclista spagnolo Jullo Jiménez Iche torna al Giro nelle vesti di autista per un giornale madrileno l ricordava appunto oggi che, per il suo connazionale José Fuente, uno scalatore pino, sono quelle di pianura le tappe più insidiose: « Al miei tempi — diceva Jiménez — dovevo stringere l denti e dar tondo a tutte le mìe energìe per non jarmi staccare sul piano. E qualche volta Ito avuto la peggio. Fuente mt rassomiglia molto: anche liti. Inori dal suo ita turale elemento delle salile, dovrà lare la massima attenzione per non lasciarsi tagliar fuori ». Questo — la possibilità che le frazioni iniziali mettano in difficoltà coloro che stentano a tenere il ritmo dei migliori passisti — è l'unico motivo tattico che potrebbe riflettersi sulla classifica. Salvo imprevisti, in ogni caso, la prima maglia rosa del Giro dovrebbe fasciare, domani sera, le spalle di un velocista. Gianni Pignata