Giovedì prima seduta del nuovo Parlamento
Giovedì prima seduta del nuovo Parlamento Sta per cominciare la sesta legislatura Giovedì prima seduta del nuovo Parlamento Verranno eletti i presidenti della Camera e del Senato - Nessun accordo tra i partiti; nei giorni scorsi sono circolate «voci» su una possibile elezione di Nenni a presidente del Senato (se Fanfani rinuncia) e di Moro alla Camera è i o a e a i o " n n e o l o (Nostro servizio particolare) Roma, 20 maggio. Giovedì si riuniranno Camera e Senato per dare inizio alla sesta legislatura della Repubblica. Il primo impegno che le due nuove assemblee, uscite dalle elezioni del 7 maggio, dovranno affrontare è quello di eleggere i rispettivi presidenti. Sulla base del regolamento che ciascuna Camera s'è dato, l'assemblea di Montecitorio sarà presieduta fino alla elezione del presidente dal vicepresidente della passata legislatura «più anziano per elezione» e cioè dal democristiano Benigno Zaccagnini, deputato fin dalla Costituente; al Senato l'incarico spetterà al monarchico Achille Lauro, il quale con i suoi 85 anni è il senatore più anziano di età. Ogni previsione sui nomi di coloro che saranno chiamati a presiedere i due rami del Parlamento è impossibile. Nessun accordo è intervenuto ancora tra i partiti anche se nei giorni scorsi sono circolate «voci» incontrollabili su una possibile elezione di Nenni a presidente del Senato, qualora Fanfani rinunci a riproporre la propria candidatura, e di Moro alla Camera. Ufficialmente la direzione socialista ha riproposto Pertini per Montecitorio. La elezione avverrà a scrutinio segreto. Alla Camera è necessaria per il primo scrutinio la maggioranza dei due terzi (420 deputati); ai secondo ed al terzo occorrerà quella dei due terzi dei votanti, calcolando anche le schede bianche; dal quarto in poi sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. Al Senato invece è richiesta al primo ed al secondo scrutinio la maggioranza assoluta dei componenti della assemblea ( 162 senatori). Qualora non sia raggiunta da alcun candidato si procederà il giorno successivo ad una terza votazione, nella quale basterà la maggioranza assoluta dei presenti, comprese le eventuali schede bianche. Se il risultato sarà nullo si procederà lo stesso giorno al ballottaggio tra i due candidati che nel precedente scrutinio hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità verrà eletto il più anziano di età. Camera e Senato dovranno poi provvedere ad eleggere anche i componenti degli uffi. ci di presidenza: quattro vice presidenti, tre questori ed otto segretari per ciascuna assemblea in rappresentanza di tutti i gruppi parlamentari. Mercoledì cominceranno le prime assemblee di gruppo per nominare i rispettivi presidenti. La serie sarà aperta dai democristiani. Per la Camera viene confermato l'accordo intervenuto tra le varie «correnti» in favore dell'attuale ministro delle Partecipazioni statali, Piccoli, il quale prenderà cosi il posto di Andreotti. Per il Senato circolano voci insistenti sul nome del fanfaniano Bartolomei, in sostituzione di Spagnolli, che inccsspccmpSrdiecdrdppsmttbgNd intende abbandonare l'incarico. Anche i socialisti hanno convocato i loro gruppi per la sera di mercoledì. I comunisti sostituiranno entrambi i presidenti. Al posto di Ingrao, che ha chiesto di lasciare l'incarico di capo-gruppo alla Camera, dovrebbe andare o Napoletano o Natta; Terracini al Senato dovrebbe invece essere sostituito o da Bufalini o da Chiaromonte. I liberali, nella riunione di ieri della direzione, hanno confermato Bozzi alla presidenza del gruppo della Camera. Per il Senato non hanno deciso, anche se è sicuro che potranno costituirsi in gruppo, avendo raggiunto il prescritto numero di 10 senatori, mediante l'adesione dei senatori a vita Merzagora e Montale. I cinque senatori repubblicani aderiranno invece al gruppo misto. g. fr.
Luoghi citati: Chiaromonte, Roma
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