Twiggy, dolce musical

Twiggy, dolce musical LE PRIME VISIONI SULLO SCHERMO , Twiggy, dolce musical Nel film di Ken Russell « Boy friend » rievocazione della commedia musicale degli Anni 30 - Ricostruite celebri coreografie - « Il sergente Klems » di Grieco, un tedesco tra i ribelli marocchini - «Il sanguinario», giallo con Oliver Reed Il boy friend di Ken Russell, \ con Twiggy, Christopher Gable. Glenda Jackson, Vladek Sheybal. Produzione inglese a colori. Cinema Gioiello. (s.r.) Twìggy, condotta dal talento estroso di Ken Russell, ci riporta il mondo della i commedia musicale, quale fu ai suoi tempi migliori, gli Anni 30. Il recupero non è gratuito e guadagna dall'incontro con Russell (produttore,! regista, sceneggiatore), il qua-1 le ha anche armi più sottili e raffinate di quelle inquietanti I che gli spettatori già gli cono-1 scono 11 diavoli. Donne in amore). L'autore inglese è di; quegli ingegni ghiotti che non amano sempre gli stessi cibi a colazione. Perche il musical'? Chi seri-j ve questa nota non potè cogliere dal vivo le prelibatezze hollywoodiane di quarant'anni fa, e scopri da bambino la commedia musicale sull'onda | del riflusso che se n'ebbe dopo la guerra, nel delicato passaggio tra il bianco e nero ed il technicolor. Quali erano le reazioni sue e dei suoi coetanei? Di noia e di impazienza, non appena il protagonista s'accingeva ad una dichiara-1 zione d'amore cantata o la bella interprete si esibiva in | un balletto prima di correre in lacrime tra le quinte per ripigliare i suoi affanni amo-1 rosi. Ci piaceva insomma la bue-1 eia e buttavamo la polpa. Questo per dire che la commedia musicale non è uno spettacolo per bambini; ma una favola rigorosamente per adulti. I p- .sunaggi fuggono continuamente dalla realtà (una finzione rosa) per sublimarla nel giuoco, cantando e ballando. Che questo tipo di spettacolo abbia avuto fulgore negli Anni 30, è un elemento ricco di complicazioni artistiche e sociologiche, che accresce fascino all'operazione ironica e affettuosa di chi tenti un recupero. Russell ha costruito su vari piani la sua rielaborazione di un musical di Sandy Wilson, intitolato per l'appunto The Boy Friend: sul palcoscenico, I dietro le quinte, jn platea, dietro la macchina da presa. | Ma essenzialmente le prospettive sono due, quella oggettiva che «ricostruisce» la commedia e quella soggettiva che nasce dal confronto tra il gusto del regista e le suggestioni de', genere. Nel film si racconta di Twìggy, assistente trovarobe, che deve sostituire la prima attrice infortunata. La compagnia non è delle migliori e ii teatro inglese dove recita non dei più famosi; ma in1 platea assiste al difficile debutto un talent scout d'eccezione, il famoso regista De i Million, creatore di colossi hollywoodiani. Twiggy non I fatica a far bella figura; la i storia che si rappresenta ha punti di contatto con quella sua di gentile trovarobe. Nei musical una fanciulla bennata spasima per avere un boy friend e lo trova in un sedicente fattorino d'origine blasonata. Le lacrime finte dell'attrice si mescolano a quelle vere della donna, innamorala de] suo compagno di lavoro. Sulla scena e fuori tutto finisce per il meglio. Ma qual e la verità e quale la finzione? «E' tutto un giuoco» dice De Million, dopo un teatralissimo riconoscimento; ha scoperto che il ballerino de'lìy compagnia c suo figlio, perso di vista tanti anni prima. Oltre questa garbata morale (malinconica la sua parte), il pregio del film consiste nelle continue sovrapposizioni fantastiche che De Million crea assistendo allo spettaco lo dei comici inglesi. Ripigliate dalla tradizione, le famose coreografie americane di Busby Berkeley appaiono spesso sfolgoranti e nel raffronto con i balletti dei guitti creano un fresco contrasto ove si fondono art déco e gusto hollywoodiano. Twiggy, per l'addietro nota solo come magnssima modella, ha diritto a tutti gli elogi, anche da chi preterirebbe le attrici un poco più in carne. * * Il sergente Klems di Sergio Grieco. con Peter Strauss, Tina Aumont, P. P Capponi. Italiano, scope, colori Cinema Nazionale. la.v.) Un soldato tedesco della prima guerra mondiale, scampalo alla fucilazione come spia e poi finito, sotto mentile spoglie, tra i tenaci ribelli marocchini del Riti e il protagonista di questo film, dove si rievocano avvenimenti che, mezzo secolo fa. ebbero vasta eco nel mondo. La ribellione definita « guerra ■-anta », e guidata da un combattente di valore, l'emiro Abd El-Krim. assertore dell'indipendenza marocchina, nemico giurato della Spagna alla quale tenne testa in una guerriglia sanguinosa dal 11)211 all'epilogo (maggio lilliri). La resistenza di Abd El-Krim, la sua statura di guerriero e di re del deserto non hanno, pei la venta, adeguato risalto nella pellicola: ii personaggio, che doveva essere un osso duro anche per i francesi Pe lain e Lyautey, accorsi a soccorrere la pericolante Spa gna, appare come figura ab bastanza marginale, somma- , riamente caratterizzata. II racconto, soprattutto avventuroso-romanzesco, è invece centrato sul sergente Klems del titolo: giovane tedesco realmente esistito, disertore della Legione stranie¬ ra a Sidi-Bel-Abbès, che da prigioniero di Abd El-Krim diventa suo stratega militare particolarmente versato in materia d'artiglieria, col nuovo nome di Cadi El Haij Aleman. Il film illustra senza approfondimenti la sua fortu- na (tra l'altro Abd El-Krim gli concede in sposa una bella nipote) che si muta in disgrazia quando l'iniziativa avversaria passa dalle man; spagnole alle francesi. Abd ElKrim s'arrende a Lyautey; Klems è catturato, condannato all'ergastolo e mandato a finire i suoi miseri giorni alla Cajenna. Il regista Sergio Grieco, I puntando soprattutto su reiI terate azioni belliche, ha coI struito un film effettistico ma poco profondo e nel quale l'interesse storico è piuttosto trascurato. Klems è Peter Strauss; Abd El-Krim. Pier i Paolo Capponi. * * Il sanguinario di Douglas 'Hicko.i, con Oliver Reed, Jill St. .'ohn. Ian McShane. Inglese, a colori. Cinema Vittoria. (a.v.) In galera come omicida e rapinatore. Harry Lomart riceve dopo lunghissima attesa la visita della giovane moglie Pat. E' un colloquio che conforta poco il recluso: la donna intende divorziare, il rapporto con un altro uo mo le apre la prospettiva di una nuova vita. Esasperato e sconvolto, Harry vorrà ritrovare la libertà per punire l'adultera. La fuga, romanzescamente architettata, riesce; l'evaso non tarda a sfogare la sua violenza animalesca attraverso una serie di episodi in cui la vendetta procede di pari passo con la crudeltà; l'epilogo è a suspense. Alle caratteristiche del film carcerario s'alternano quelle, anche più « nere », delle pellicole di malavita: il connubio ha dato modo al regista Hickox. alla sua seconda esperienza nel lungo metraggio, di comporre uno spettacolo effettistico, che si qualifica col titolo italiano. Quando si mettono, in fatto di brutalità cinematografica, non scherzano neppure i flemmatici britannici. Tutto ambientato su lividi sfondi dove non mancano le superstiti macerie della guerra lontana, Il sanguinario appagherà i cultori della efferatezza cinematografica attraverso la forzuta interpretazionp di Oliver Reed. Sono con lui, mattatore del cast. buoni eomnrimari quali Jill St. John (Pat). Ian McShane, Tony Beckeley e. nel ruolo dpi noliziotto, Edward Woodward. \ i ! 1 I 1 ; j | 1 | 1 1 i i , e , I , . | e nglsvgKKtfilI pI tI spltSi P'HSscmamclimusvdmvsvcrlcachcr Twiggy, dalla passerella allo schermo (Publiloio)

Luoghi citati: Abd El-krim, Cadi El Haij Aleman, Lyautey, Spagna