Gli statali fermi domani e venerdì contro l'aumento ai loro dirigenti

Gli statali fermi domani e venerdì contro l'aumento ai loro dirigenti Paralizzata Fattività di ministeri, monopoli e Anas Gli statali fermi domani e venerdì contro l'aumento ai loro dirigenti I dipendenti dello Slato chiedono il riassetto economico e normativo - Comunicato polemico della federazione dei funzionari (DirstaO - Chiusi i provveditorati agli studi, gli uffici amministrativi di tutti i ministeri e, in parte, le dogane In sospeso centinaia di migliaia di pratiche e mandati di pagamento - Lavoreranno ferrovieri, insegnanti e postali (Nostro servizio particolare) Roma, 16 maggio. L'amministrazione dello Stato rimarrà bloccata giovrdì e venerdì per lo sciopero nazionale dei dipendenti dei ministeri, dei monopoli e dell'Anas, indetto da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro le decisioni del governo rti aumentare gli stipendi degli alti funzionari e per sollecitare il riassetto economico e normativo della categoria. Non funzioneranno gli uffici finanziari centrali e periferici, i provveditorati agli studi c gli uffici rentrali della pubblica istruzione, gli uffici amministrativi di tutti i ministeri compresi quelli civili della Difesa, parzialmente le dogane. Resteranno in sospeso centinaia di migliaia dì mandati di pagamento e di pratiche riguardanti i più diversi settori interni eri esterni a D'amministrazione pubblica. L'agitazione non riguarda i ferrovieri, i postelegrafonici e gli insegnanti, i quali, insieme con altre categorie di lavoratori, hanno assicurato la loro adesione, condividendo in pieno i motivi della protesta. I cancellieri hanno invece deciso di non partecipare alle udienze (il che comporterà l'interruzione dell'attività giudiziaria). In merito alla protesta, il segretario generale della federazione degli statali aderente alla Cisl, Manlio Spandonaro, ha dichiarato che «volere risolvere il problema rìella dirigenza statale non nel contesto della pubblica amministrazione (come prevede il progetto approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Riforma burocratica Gaspari) è come voler stabilire le. dimensioni e la struttura del tetto d'un edificio prima di averne deciso l'esatta destinazione e di averne progettato le fondamenta e i muri, portanti ». I sindacati dei pnstelegra- follici hanno confermato quella che, in linea di massima, è la posizione di tutti 1 dipendenti dello Stato: prima si deve fare la riforma della pubblica amministrazione, poi definire il trattamento della dirigenza. Se il governo non rivedrà la propria posizione, avvertono i postelegrafonici della Cgil, Cisl e Uil, dopo il 18 e 19 maggio « sarà inevitabile l'estensione e l'inasprimento delle vertenze ». In ima circolare inviata a tutto il personale del settore, il segretario generale della Uil-Finanziari, Di Poce, ha riportato in una tabella alcuni rapporti tra gli stipendi iniziali previsti per i dipendenti della Regione lombarda e quelli attualmente percepiti dagli statali a pari livello. Un capo ufficio alle dipendenze della Regione guadagna all'anno 3 milioni 625 mila lire contro i 2 milioni 719 mila del segretario capo statale; un capo macchinista della Regione percepisce annualmente 2 milioni e mezzo; un coadiutore superiore dello Stato 1 milione 800 mila 750 lire; un capo commesso regionale, infine, ha uno stipendio annuo di 2 milioni, quasi un milione in più dello stipendio del capo commesso statale ( 1 milione 51 mila 50 lire l'anno). Secondo la Uil-Finanziari questa situazione è del tutto discriminatoria e si impone pertanto la perequazione dei trattamenti. Contrari allo sciopero sono, ovviamente, i funzionari direttivi dello Stato la cui federazione (la Dirstat) ha definito «antisindacale» il comportamento delle confederazioni, che, proclamando l'astensione, «tentano di mobilitare i dipendenti statali contro i direttivi». Si tenta, aggiunge la Dirstat, di determinare un'assurda e pericolosa frattura tra i dipendenti statali Il ministro Gaspari

Persone citate: Gaspari, Manlio Spandonaro

Luoghi citati: Roma