Il fondo sociale Cee è "operativo,, da ieri di Vittorio Zucconi

Il fondo sociale Cee è "operativo,, da ieri Per cento milioni di dollari Il fondo sociale Cee è "operativo,, da ieri La somma stanziata in comune dai « Sei » sarà destinata a enti pubblici e privati in difficoltà - L'Italia ha già depositato 4 richieste: la prima riguarda industrie tessili in crisi del Biellese (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 15 maggio. Cento milioni di dollari sono da oggi a disposizione dei Paesi del Mercato Comune per interventi a favore di Regioni, imprese, categorie professionali in difficoltà: in pratica, essendo purtroppo una nazione coi maggiori problemi strutturali e congiunturali, l'Italia sarà di gran lunga la principale beneficiaria di questi interventi. I cento milioni sono il bilancio del nuovo Fondo Sociale della Comunità europea, divenuto «operativo » oggi grazie alle ultime decisioni formali adottate dai « Sei ». Sono soldi stanziati in comune da tutti i sei Paesi che andranno a benefìcio di enti pubblici e di privati che ne faranno richiesta nei singoli 'Stati. Il bilancio è per ora limitato ai cento milioni di dollari, ma dal prossimo anno dovrebbe certamente aumentare, perché non sarà vincolato ad un « tetto », ma dovrà adeguarsi alle necessità: la commissione Mansholt ha calcolato che, per il 1976 — quando raggiungerà il funzionamento a pieno regime — dovrebbe toccare i trecento milioni di dollari l'anno, cifra che sembra sufficiente per coprire tutti i bisogni. I cento milioni del bilancio '72 sono composti per la metà da nuovi stanziamenti e per l'altra metà dai residui inutilizzati dei precedenti. Il governo italiano ha già tempestivamente depositato quattro richieste di finanziamento: la più importante riguarda operazioni a favore di industrie e di lavoratori nella zona di Biella, colpita dalla gravissima crisi della industria tessile, la sua principale attività. Alla Commissione esecutiva si afferma che non esistono particolari difficoltà ad approvare questo primo intervento del nuovo «Fes» (il Fondo Sociale) e quindi l'azione, della quale non sono noti ancora maggiori particolari, dovrebbe scattare rapidamente. Le altre tre richieste dell'Italia riguardano la Sardegna, la Olivetti e l'Alfa Sud. L'Italia sarà dunque certamente la nazione che trarrà maggiore beneficio dalla nuova struttura del Fondo Soci* le: il «Fes» è infatti già ope rante da anni, ma entro schemi rigidi e insufficienti che ne hanno spesso frustrato l'azione. Tuttavia, il Fondo ha sborsato finora 210 milioni di dollari, di cui il 30 per cento è andato a vantaggio del nostro Paese: in particolare sul milione e 200 mila lavoratori già qualificati o riqualificati attraverso i corsi organizzati a spese del «Fes» finora, ben 750 mila sono italiani. Le azioni potranno essere di due tipi: l'uno sarà destinato esclusivamente alla preparazione professionale e alla riconversione dei lavoratori soprattutto nelle zone di disoc¬ c cupazione strutturale (Mezzogiorno) e, su richiesta specifica del governo italiano, dovrà avere a disposizione almeno il 50 per cento dei Fondi globali. L'altro tipo di intervento sarà destinato a Regioni, imprese o categorie professionali particolari come gli «handicappati» o gli anziani. La caratteristica più importante del nuovo Fondo, e che permette di guardare con un certo ottimismo alla sua azione nonostante la relativa limitatezza iniziale degli stanziamenti, è la sua grande flessibilità, cioè la capacità di ampliare il bilancio in rapporto alle richieste. A Bruxelles si fa notare che si tratta di un fatto assolutamente nuovo e ricco di speranze, importante soprattutto perché cade in un momento di particolare crisi sociale nei Paesi della Cee, l'Italia prima di tutti. Il nuovo «Fes» si affianca poi agli staniiamenti già varati per l'agricoltura (i famosi «mille miliardi») e quindi, attraverso un attento sforzo di coordinazione, le possibilità per interventi sociali finanziati dalla Comunità cominciano a diventare sostanziose. L'Esecutivo Mansholt ha promesso poi il suo appoggio alla richiesta italiana per la creazione di un Fondo specificamente rivolto alle regioni meno sviluppate, richiesta che finora ha incontrato la totale opposizione dei francesi. Il governo italiano tornerà tuttavia a sottoporla al dibattito del Consiglio dei ministri Cee. Vittorio Zucconi

Persone citate: Olivetti