Le pagelle di Arpino

Le pagelle di Arpino Le pagelle di Arpino I I j j 1 ALBERTOSI: Non ha colpe, è anzi volato ad anticipare un paio dl azioni belghe nate da perfetti contropiedi. I due gol lo hanno gelato assai più del pubblico dl parte Italiana che ha sofferto fino aUo svenimento, alla rissa, alla protesta più violenta. BURGNICH: Non è più un terzino, ma Valcareggi lo ama come «fuori ruolo», e lui deve soffrire, commettere falli su un'ala che non esita ad avventarsi. Dà quello che ha in corpo, che non è moltissimo, ma certo lo fa distinguere per impegno ed onestà professionali. FACCHETTI: Sentiva la partita, ultima « chance » per i vecchi della Nazionale. SI è spinto sotto a tutta l'orza, tentando ln ogni modo il cross ed il tiro. Una partita generosissima, anche se colorata dai toni del tramonto. BERTINI: Ha corso e picchiato come un folle per 45 minuti senza mal trovare la giusta posizione, senza fornire energia ed anima alla squadra. E' ormai una riserva nell'Inter dl oggi. Lo si fa Invece partire come titolare. Non .ha colpe per questo suo passo d'addio. Per fortuna non lo hanno mandato ln campo nella ripresa altrimenti si sarebbe liuili In un incontro dl lotta libera. SPINOSI: Van Himst lo ha messo In diflicollà da quella vecchia volpe che è. Ha dovuto battersi rischiando grame ligure e si è opposto con la rabbia e la grinta che spesso lo contraddistinguono. Ma è un terzino, non uno stopper puro. Anche su di lui il Commissario ha sbagliato, per scelta di posizione. CEKA: Ha potuto sganciarsi poche volte, timoroso com'era del gioco litto del belgi. Volerlo « Ubero » di una Nazionale non ha più senso, anche se il giocatore del Cagliari mostra sempre un suo valore. .Ma dov'era, come libero, sulla proiezione di Van Himst in occasione del secondo gol belga'.' MAZZOLA: ogni tanto si è fatto vedere, ma senza dimostrare padronanza della posizione e autentica volontà combattiva. Avrà sbagliato dieci tocchi essenziali in appoggio e in disimpegno. La line deUa stagione gli pesa evidentemente nelle gambe. Nessuno slalom degno di lui, e neppure un tentativo personale ln area belga. E' un anziano della squadra azzurra, ma stavolta è responsabile della sconfitta a Bruxelles più dl tanti altri. BENETTI: ha un piede che talvolta sembra uno zoccolo, talmente lo si vede batter male. Ha corso mezz'ora a vuoto, come si temeva secondo le previsioni più nere. Si è minimamente rinfrancato potendo appoggiare un poco su Capello nella ripresa. Ma chi lo voleva salvatore della squadra deve ricredersi. Sulo nei più assurdi proverbi i salici danno uva. BONINSEGNA: è greve, appesantito, non si stacca da terra; è cattivo come un bullo da caifé. Picchia e provoca, anziché toccare il pallone e tirare in porla. Se non si rimette ad allenarsi sul serici, addio feroce Saladino. UE S1ST1: Doveva salvare se stesso più elle la squadra, viste le critiche piovutegli addosso negli ultimi mesi. Ha latto di tut¬ to, rischiando ln avanti come mal lo si era visto. Ma non poteva sovvertire un risultato compromesso né ridare ordine a reparti sconnessi e coperti dl polvere. RIVA — Valcareggi gli è debifore dl un viaggio In Messico, dove la squadra azzurra approdò proprio grazie al gol del « bomber » cagliaritano. Oggi Riva sembra Riva, ma lo è ancora? Ha fallito tre o quattro punizioni, non si getta In avanti dimenticando 11 rischio (come gli accadeva prima dl due fratture). La squadra che precedette l'avventura al mondiali fu la «schiava dorata » dl Riva. Oggi Gigi è uno dei tanti. Il suo sinistro spara spesso a vuoto, evitando le occasioni di pericolo. Se Riva da « mostro » si è fatto uomo, zio Ferruccio, da commissario può farsi memorialista. CAPELLO: Forse avrebbe dato maggiore carburazione alla squadra se immesso fin dall'inizio. Ha passato qualche pallone utile, ha procurato il rigore, ha cercato dl tenere 1 raccordi alle spalle dl De Sistl buttatosi avanti. Ma è difficile, è un gran brutto destino dover debuttare a forza in Nazionale per un tempo solo e quando tutto è già compromesso. Se c'è uno dei pochi che merita la sufficienza a Bruxelles è proprio lui, Fabio. Così a Bruxelles BELGIO: Plot; Heylens, Dolmans; Thlssen, Van Den Daele, Dockx; SemmeUng, Van Moer (Polleunis dal 46'), Lambert, Van Himst, Verheyen. ITALIA: Albertosi; Burgnich, Facchetti; Bertini (Capello dal 46'), Spinosi, Cera; Mazzola, Benetti, Boninsegna, De Sisti, Riva. Arbitro: Schiller (Austria). Marcatori: Van Moer al 23' e Van Himst al IV.

Luoghi citati: Austria, Bruxelles, Bruxelles Belgio, Italia, Messico